Lunedì 28 Ottobre 2024

GRAND TOUR IN ITALIA IL BELLO DÀ I BRIVIDI A STENDHAL E GOETHE

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Partenza o traguardo che sia, Taormina ospita il Museo del Grand Tour. È a Casa Cuseni, e offre la cronaca di un costume molto in voga fra intellettuali e giovani rampolli dal diciottesimo al ventesimo secolo: il viaggio culturale, l’Erasmus di allora. Goethe e Stendhal sono i viandanti con la penna che meglio hanno reso il fascino del loro cammino. E il passaggio in Italia, per questi ospiti del mondo, ha sempre rappresentato il punto più alto. È qui che Stendhal prova la sindrome che prenderà il suo nome: tachicardia, vertigini, allucinazioni di fronte al Bello. Succede davanti a Santa Croce, a Firenze, raggiunta dopo che il mostro sacro della letteratura francese si è lasciato alle spalle le emozioni vissute a Parma: impressioni indelebili da cui nasce, ça va sans dire, "La Certosa di Parma".

Anche Goethe è percorso da brividi di fronte alla grande bellezza e alla sua immensità. Il Colosseo lo scuote nel profondo, tanto che questo romantico intriso di cultura classica eleggerà la città eterna a sua patria d’elezione. "Io, povero uomo del Nord", dice di sé. Alle ultime pagine del suo Viaggio in Italia, scritte nel 1817, Goethe confida il dolore di lasciare Roma.

Un’esperienza immersiva, diremmo oggi. E dire che il Grand Tour sembra essere nato nel 1670 tra le pagine della poco conosciuta guida The Voyage of Italy a firma Richard Lassels.

Nicoletta Magnoni