Giovedì 13 febbraio esce nelle sale cinematografiche italiane 'Gli anni più belli', il nuovo film di Gabriele Muccino, con protagonisti Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria. La critica l'ha recensito con toni complessivamente positivi.
Gli anni più belli, tutto sul film
La trama segue le vicende di quattro amici nell'arco di quarant'anni: da quando erano adolescenti nel 1980 ai giorni nostri. Sullo sfondo i grandi eventi della storia italiana e internazionale, in primo piano i successi e le delusioni di quattro persone simili a molti di noi, spesso travolte dagli eventi, talvolta costrette a fare i conti con le loro illusioni, ma sempre più consapevoli dell'importanza delle "cose che ci fanno stare bene". 'Gli anni più belli' è il dodicesimo film per Gabriele Muccino, che nel corso della sua carriera ha saputo inanellare convincenti successi di pubblico (su tutti 'L'ultimo bacio') e avventure hollywoodiane poco a fuoco ('Sette anime', 'La ricerca della felicità). Questa sua ultima fatica richiama alla memoria il capolavoro 'C'eravamo tanto amati' di Ettore Scola (1974), anch'esso sintesi di alcuni decenni di storia d'Italia e di un'amicizia giovanile messa alla prova dal trascorrere del tempo. Ultimo dettaglio: le canzoni di Claudio Baglioni sono una sorta di filo rosso che attraversa tutto il film. Sentiamo infatti due classici come 'E tu come stai?' e 'Mille giorni di te e di me', ai quali si aggiunge il brano inedito che accompagna i titoli di coda.
Il trailer
Gli anni più belli: le recensioni
Come spesso capita, la critica italiana fatica a digerire i toni eccessivi che Gabriele Muccino impone al suo cast, allo scopo di ottenere un'intensità emotiva travolgente. Anche in questo caso c'è chi li ha stigmatizzati, soprattutto nelle scene che raccontano la giovinezza dei protagonisti. Diverso il discorso per le loro controparti adulte, anche perché si fanno sentire l'esperienza e il talento di Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, agevolati da una valida scrittura dei loro personaggi (non è sempre così felice nel caso dei comprimari). Nel complesso, insomma, il film è stato accolto positivamente.