Lunedì 2 Dicembre 2024
GIOVANNI BOGANI
Magazine

Morta Glenda Jackson: due volte premio Oscar e deputata laburista di razza

Attrice britannica di film e teatro, 87 anni, per 23 è stata membro della Camera dei comuni. Aveva da poco finito di girare una pellicola con Michael Caine

L'attrice Glenda Jackson (Ansa)

L'attrice Glenda Jackson (Ansa)

Roma, 15 giugno 2023 – Un volto molto British, gli zigomi alti, la magrezza, lo sguardo intelligente. Glenda Jackson, attrice vincitrice di due Oscar, per ‘Donne in amore’ nel 1971 e per ‘Un tocco di classe’ nel 1974, ma anche importante figura della politica britannica – per 23 anni è stata membro della Camera dei comuni, il Parlamento inglese – è scomparsa ieri a 87 anni. “È morta serenamente, nella sua casa di Londra, dopo una breve malattia, con la famiglia vicino a sé”, ha detto il suo agente, Lionel Larner. Aveva da poco finito di girare un film, insieme al suo vecchio amico Michael Caine.

Glenda Jackson, oltre ai due ruoli che la avevano portata all’Oscar, ha fornito grandi prove di attrice in film come ‘Marat/Sade’ di Peter Brook, nel 1967, o in ‘Sunday Bloody Sunday’ del 1971. Aveva interpretato per due volte la regina Elisabetta I, nella serie televisiva ‘Elizabeth R’, in cui impersonava la regina dagli anni della adolescenza fino a quelli della vecchiaia, e nel film ‘Mary Queen of Scots’, che aveva per coprotagonista Vanessa Redgrave. Molti anche i suoi ruoli a teatro, da ‘Hedda Gabler’ a ‘Chi ha paura di Virginia Woolf?’. Poi, la scelta di entrare in politica. Scelta che all’epoca sollevò molti dubbi e critiche: molti attori erano attivisti, ma pochi avevano intrapreso una vera e propria carriera politica. Ancora una volta, Glenda Jackson è riuscita a sorprendere tutti, rimanendo stabilmente in Parlamento dal 1992 al 2015, nelle fila dei laburisti. Scelta che ha coinciso con il ritiro totale dalle scene, per venticinque anni.

Poi, nel 2016, torna a recitare a teatro, all’Old Vic di Londra, e nel 2018 torna in scena anche a New York, nell’opera di Edward Albee ‘Tre donne alte’, con la quale vince il Tony Award, l’Oscar del teatro, come migliore attrice protagonista.

Era nata nel maggio 1936 a Birkenhead, vicino a Liverpool, da una famiglia operaia . Lavora in una farmacia, ma intanto studia recitazione: a vent’anni, l’ingresso fondamentale nella Royal Shakespeare Company, e l’incontro determinante con Peter Brook. Il grande regista la consacra, portandola con sé in molti lavori teatrali e soprattutto nel ‘Marat/Sade’ che va in scena anche a Parigi e a Broadway, per poi diventare anche un film, uno dei cult della critica cinematografica, nel 1967. L’anno prima aveva portato in scena il dramma ‘US’, uno spettacolo di protesta contro la guerra in Vietnam, che diventò anche un film, ‘Tell Me Lies’. Nel frattempo, nel 1958 si sposa con Roy Hodges, dal quale ha un figlio: divorzieranno nel 1976. La grande popolarità arriva, per lei, con ‘Donne in amore’ di Ken Russell, nel 1969. Con lei, Alan Bates e Oliver Reed. È il film che le dà il primo Oscar alla migliore attrice, e che la impone come sex symbol del cinema d’autore. Il suo personaggio è complesso, intelligente, emotivo ma anche sensuale: una donna che ama, che desidera, e non subisce solo passivamente i desideri maschili. Una donna non sottomessa, che si affaccia al momento giusto sul panorama del cinema e della società: la rivoluzione sessuale e i movimenti di liberazione della donna traggono forza anche da quella figura, da quel personaggio.

L'attrice Glenda Jackson al Festival di Canne del 1976 (Afp)
L'attrice Glenda Jackson al Festival di Canne del 1976 (Afp)

Subito dopo, interpreta la moglie ninfomane del compositore, nevrotico e omosessuale, Peter Ilic Ciajkovskij in ‘L’altra faccia dell’amore’, sempre diretta dal visionario regista inglese Ken Russell. È il 1973, e Glenda Jackson viene scelta come protagonista dal regista Melvin Frank per il film ‘Un tocco di classe’, una commedia romantica con George Segal, in cui lei mantiene la sua intelligenza e sensualità. Lei è una divorziata inglese che scappa con un americano sposato in una vacanza a Marbella a base di sesso e litigi. Seguono precipitosi addii, riappacificazioni, gelosie, abbandoni, taxi presi in fretta e furia, appartamenti abbandonati. Un piccolo manuale sull’amore e i suoi disastri, che le vale il secondo Oscar come migliore protagonista. La Jackson non si presentò a nessuna delle due cerimonie di premiazione. E non si presentò neppure quando ricevette la terza candidatura, nel 1976. Glenda Jackson torna a teatro, e interpreta il dramma di Ibsen ‘Hedda Gabler’. Quando viene realizzata la versione cinematografica della pièce, riceve la sua quarta nomination all’Oscar.

Nel 1992, il ritiro dalle scene e l’ingresso nella politica. Viene eletta deputato laburista nel 1992, e sceglierà di non ricandidarsi solo nel 2015, alla vigilia del suo settantanovesimo compleanno. Durante questo periodo, si è anche candidata – senza vincere – come sindaco di Londra. Ha avuto divergenze con Tony Blair sui progetti riguardanti la scuola e sull’impegno britannico nella guerra in Iraq. Dopo la morte di Margaret Thatcher, nell’aprile 2013, ha tenuto un vibrante discorso in parlamento, accusando la “lady di ferro” di avere contrabbandato “vizi per virtù”. L’ultima volta sullo schermo, nel 2021 con ‘Mothering Sunday’, che fu presentato al festival di Cannes. Lascia un figlio, il giornalista Dan Hodges.