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Giovedì Santo 2024: rivivi la diretta tv della Messa in Coena Domini. Il significato del rito della Lavanda dei piedi

Papa Francesco celebra la Messa in Coena Domini dalla Casa Circondariale Femminile di Rebibbia. Da dove trova origine il Giovedì Santo e qual è l’origine della tradizionale lavanda dei piedi

Gesù lava i piedi ai suoi discepoli - Crediti iStockPhoto

Gesù lava i piedi ai suoi discepoli - Crediti iStockPhoto

Roma, 28 marzo 2024 – Il Giovedì Santo è il giovedì che precede la Santa Pasqua. Nell'anno liturgico romano della Chiesa cattolica viene denominato nella lingua latina “Feria Quinta in Cena Domini”. Tradotto in italiano significa “il giovedì della Cena del Signore”. Inoltre, in quella ortodossa, viene simboleggiato con l’appellativo di "Santo e Grande Giovedì”.

Poiché la Pasqua non cade mai, ogni anno, nello stesso giorno – a differenza, ovviamente, di Natale – cambia anche la data del Giovedì Santo che varia proprio in relazione a quando si celebra la festività pasquale. Resta sempre, comunque, ancorata a due mesi specifici dell’anno, quelli di marzo o aprile.

Sommario

Il Giovedì Santo secondo la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa

Esistono due diverse versioni del Giovedì Santo, quella cattolica e quella ortodossa. Nella Chiesa Cattolica, viene ricordata l'istituzione dell'Eucaristia e del ministero ordinato. Allo stesso tempo, si celebra anche la consegna ai discepoli del comandamento dell'amore (Gv 13,34). Proprio in questa data viene celebrata la Giornata sacerdotale. Resta una caratteristica fissa e imprescindibile quella dalla messa nella Cena del Signore. Durante questa giornata, infatti, non si può celebrare la Messa secondo altri formulari. La Comunione può essere distribuita solo nella Messa, crismale oppure in Cena Domini. Resta possibile, invece, distribuirla in altre orari del giorni agli infermi e alle persone con particolari necessità. Questa data, inoltre, si suddivide tra il tempo di Quaresima e il tempo del Triduo Pasquale, Ha un duplice significato poiché è sia l'ultimo giorno di Quaresima sia il primo giorno del Triduo Pasquale. In modo che non ci siano sovrapposizioni tra questi due tempi, la Quaresima finisce proprio prima dell’inizio della messa in Cena Domini. Solo a questo punto può cominciare il Triduo Pasquale. Alla Messa in Cena Domini segue poi l’adorazione del Santissimo Sacramento che viene deposto sull’Altare della reposizione. Invece, nella Chiesa Ortodossa, nel giorno del Giovedì Santo viene ricordata l’Ultima Cena, nonché soprannominata anche “Mistica cena”. La giornata si apre con il mattutino che cadrebbe, come orario, alle due di notte. Ma, per comodità e usanza, viene spesso anticipata al mercoledì sera. Successivamente si canta per tre volte un tropario che condanna il tradimento di Giuda. Subito dopo è il momento del Vangelo dell'Ultima Cena secondo Luca (Lc 21,37-22,39). Al termine, poi, il canone di S. Cosma di Maiuma con le tematiche del giorno, le Lodi e i versetti brevi di un salmo o di un passo. Sempre nella giornata del Giovedì Santo poi si cantano le Ore e il Vespro. A queste seguono la Divina Liturgia di S. Basilio. Durante questo Vespro vengono lette e ascoltate tre profezie: passaggi dall'Esodo (19,1-19), da Giobbe (38,1-23) e da Isaia (50,4-11, uno dei "carmi del servo sofferente"). Proprio a sottolineare l’importanza di questa data che anticipa di pochi giorni l’arrivo della Pasqua, in diverse città d’Italia sono nate delle usanze, diventate storiche, proprio legate a queste ore. Ad esempio, a Marsala avviene “La Processione del Giovedì Santo”. Si tratta di una rappresentazione vivente della passione e morte di Gesù Cristo proprio il giorno del Giovedì santo di ogni anno. Inoltre, da oltre dieci anni, esattamente a partire dal 2013, ha assunto la denominazione di Sacra Rappresentazione della Passione del Signore.

Il rito della lavanda dei piedi

La lavanda dei piedi è proprio l’azione compiuta da Gesù durante l’Ultima Cena. L’episodio è raccontato nel Vangelo secondo Giovanni: 13,1-15. Quella sera, gli apostoli, insieme al loro Maestro, si ritrovarono nel posto scelto da Gesù. Nei Vangeli sono diversi e differenti tra loro i fatti riportati e avvenuti durante quella cena, soprattutto nella parte che anticipa l'istituzione eucaristica. Secondo quanto descritto da Giovanni, lo stato d'animo di Gesù era già conscio di quanto sarebbe accaduto a breve: "Sapendo che era giunta la Sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i Suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine", possiamo leggere. I discepoli, più volte, avevano manifestato il desiderio e la volontà di occupare i posti migliori e di sedersi il più vicino possibile al Signore. E proprio in quella circostanza, possiamo ritrovare uno dei passaggi ancora più noti al giorno d’oggi: "Gli ultimi saranno i primi”. Queste parole pronunciò cercando così di moderare i toni e di calmare gli animi che si erano accesi, intorno a lui. Ed è qui che avviene il passaggio che ancora oggi viene celebrato nel Giovedì Santo. Nel sottolineare come il più grande sarà semplicemente colui che sarà schiavo dei suoi fratelli, Gesù si alzò, avvicinandosi ad un asciugatoio. Prese un catino, iniziando a lavare i piedi ai discepoli. Proprio in questo modo voleva dimostrare come Lui, che era considerato il Maestro, si fosse reso il più umile fra tutti, con quella azione. Tra i discepoli, Pietro sembrava essere il più riluttante a farsi lavare i piedi da Gesù. Ma fu rincuorato dallo stesso che, anzi, lo invitò ad accettare quella scelta per poi essere, in seguito, accanto a lui nel Regno dei Cieli. Da qui il chiaro significato e simbolismo che possiamo semplicemente leggere in questa azione. La Chiesa ha indicato nel gesto della lavanda dei piedi l’evidenza dell'amore assoluto di Dio che “non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la Propria vita in riscatto per molti". Ancora oggi, questa usanza è vivissima e viene ripetuta e celebrata ogni anno, proprio durante il Giovedì Santo. La Chiesa cattolica riprende il gesto della lavanda dei piedi durante la liturgia del Giovedì santo, nella Messa in Cena Domini.

Dove rivedere la messa in tv

Ogni anno, il Papa compie questa azione liturgica, intorno alle 16 del Giovedì Santo (ed è possibile seguirla anche in diretta, su Tv2000, canale 28 del digitale terrestre). Nel 2023 Papa Francesco ha tenuto l’omelia della Messa in Cena Domini nel carcere di minorile di Casal del Marmo. Quest’anno il pontefice si è recato nella Casa Circondariale Femminile di Rebibbia dove alle 16 ha celebrato la Messa in Coena Domini e lavanda dei piedi. Alle ore 20, con diretta sempre su Tv2000, è prevista veglia di preghiera Con Gesù nell’orto degli ulivi dalla Basilica del Getsemani. 

Qui sotto il live da Vatican Media, dove poter rivedere (andando indietro con il cursore), la messa del Papa da Rebibbia