Martedì 11 Febbraio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Gen Z e pornografia, per un giovane su due l’educazione sessuale arriva dal web

Gli under 20 si formano navigando in Rete più che a scuola o in famiglia. Il rapporto con OnlyFans

Educazione sessuale: la Gen Z si forma sul web

Educazione sessuale: la Gen Z si forma sul web

Trieste, 11 febbraio 2025 – Qual è il rapporto dei giovani con la pornografia? Quanto sono consapevoli dei rischi legati alla fruizione di questi contenuti? A queste domande risponde l’indagine realizzata da Webboh Lab, il primo osservatorio permanente sulla Gen Z nato dall'incontro di Webboh con l'istituto di ricerca Sylla, per Parole O_Stili e diffusa in occasione del Safer Internet Day, oggi 11 febbraio. Lo studio, condotto su circa 1.000 giovani tra i 13 e i 20 anni, analizza il loro rapporto con la tecnologia, il consumo di pornografia, l’uso di piattaforme come OnlyFans e il ruolo dell’educazione sessuale.  

Educazione sessuale: il web sostituisce la scuola e la famiglia

L’educazione sessuale è un tema su cui le nuove generazioni si sentono lasciate sole. Il 52,2% dei giovani dichiara di aver appreso più sulla sessualità da Internet che dalla scuola (37%). Se hanno dubbi, il 52,7% cerca risposte online, mentre solo il 27,8% si rivolge ai genitori e appena il 9,4% a un medico o un consulente. Le differenze di genere sono significative. I ragazzi sono più esposti ai contenuti pornografici rispetto alle ragazze (40,3% contro 18,4% nella fascia 16-19 anni). Inoltre, i maschi scoprono la pornografia principalmente tramite gli amici (75,2%), mentre le ragazze vi accedono più spesso autonomamente via Internet (73,8%). Nonostante il consumo di pornografia online, oltre il 75% dei giovani è consapevole dei rischi di furto di dati o hacking legati alla navigazione su siti pornografici. Il 70% ritiene che la pornografia influenzi le aspettative su sesso e relazioni, con una valutazione media di 6,69 su 10. Questo effetto distorsivo è più evidente tra le ragazze, che sembrano percepirne maggiormente l’impatto.

Una generazione consapevole, ma sola nel dialogo sulla sessualità

Parallelamente, secondo l’indagine realizzata da Webboh Lab per Parole O_Stili e, diffusa in occasione del Safer Internet Day, i giovani dimostrano una crescente consapevolezza sui rischi legati alla diffusione di immagini private e alla sextortion. Il 78,1% ritiene fondamentale essere informato sui pericoli della sextortion, mentre quasi 1 giovane su 2 afferma di prestare maggiore attenzione ai contenuti che condivide per paura del revenge porn. Tuttavia, il rapporto con il mondo adulto rimane complesso. Il 73,5% dichiara di parlare con i propri genitori, ma solo il 14,8% si sente davvero ascoltato. Inoltre, l’11,6% afferma di non essere mai preso in considerazione, soprattutto quando si parla del loro rapporto con la tecnologia (63,4%).

OnlyFans: tra business e percezione sociale

L’indagine ha approfondito anche il tema di OnlyFans. Il 76,7% dei giovani conosce la piattaforma, mentre il 17,1% la vede come un’opportunità di guadagno. In generale, l’atteggiamento verso l’uso di OnlyFans per fini economici oscilla tra accettazione e neutralità. Il 6,34 su 10 è il punteggio medio assegnato alla possibilità di utilizzarlo per guadagnare, mentre il 5,89 su 10 è il punteggio relativo alla fruizione di contenuti pornografici da parte dei propri amici.

Un tema centrale al Festival della Comunicazione Non Ostile

“La Gen Z si muove in un equilibrio complesso tra consapevolezza e vulnerabilità nell’era digitale.” spiega Stefania Crema, avvocata, esperta in diritto della persona, delle relazioni familiari e dei minori e consulente di Parole O_Stili. “Da un lato, promuove il rispetto e il consenso, sfidando le norme tradizionali sulla sessualità; dall’altro, i social media normalizzano l’esposizione, aumentando il rischio di condivisione incontrollata e revenge porn. Il divario tra percezione del rischio e comportamenti concreti resta una sfida aperta.” Anche per questo, sessualità e pornografia saranno tra i temi centrali della prossima edizione del Festival della Comunicazione Non Ostile, che si terrà il 21 e 22 febbraio a Trieste. Se ne parlerà in particolare nel panel “Spegni quel telefono! Minori e smartphone: che fare?”, in programma nella seconda giornata del Festival, sabato 22 febbraio. L’evento, organizzato da Webboh e Parole O_Stili, esplorerà il ruolo della scuola e della famiglia nella crescita delle nuove generazioni tra vita analogica e digitale. “Noi di Webboh siamo consapevoli delle responsabilità che un brand come il nostro deve necessariamente assumersi nei confronti della propria community. È per questo che ci impegniamo quotidianamente al fine di portare avanti un dialogo sano, costruttivo e aperto con le nuove generazioni”, afferma Giulio Pasqui, Brand and Content Manager di Webboh. “Siamo orgogliosi di partecipare al Festival della Comunicazione Non Ostile che ci offre l’opportunità di condividere la nostra esperienza e di confrontarci su temi così importanti che toccano tutti, ragazzi, famiglia e istituti scolastici”.