Roma, 2 novembre 2023 – Il 2 novembre di ogni anno, come vuole la tradizione della Chiesa latina, ricordiamo le persone che in passato ci hanno lasciato. Il giorno dei morti è una celebrazione che alcuni vivono con un misto di affetto e nostalgia, proprio perché è la celebrazione di tutte quelle persone che, nonostante non siano più al nostro fianco con il corpo, ci accompagneranno per sempre con lo spirito.
In questa occasione, che arriva non a caso a poche ore dalla celebrazione di Ognissanti e dalla festa di Halloween, i cimiteri di norma lasciano più tempo ai fedeli per fare visita alle tombe dei loro cari, e in alcuni casi organizzano persino delle speciali commemorazioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere riguardo a questa ricorrenza.
Perché il 2 novembre si ricordano i morti
La tradizione di per sé è molto antica. Sembra addirittura che i bizantini avessero organizzato un rito apposito con il quale ricordavano i defunti, anche se il periodo di riferimento era in quel caso molto diverso (il sabato prima della domenica di Sessagesima, in una finestra temporale tra fine gennaio e inizio febbraio).
Sembra che per quanto riguarda la Chiesa latina la celebrazione dei morti come la conosciamo oggi sia nata sulla scia della proposta di un abate benedettino dell’abbazia di Cluny (sant'Odilone) che per primo nel 998 fece suonare le campane funebri dopo i vespri del 1 novembre e offrì il giorno successivo l'eucaristia pro requie omnium defunctorum; successivamente, a partire dal XIV secolo, la giornata dei morti inizia ad essere omaggiata in tutta la Chiesa Cattolica.
Le tradizioni più diffuse
Il ricordo delle persone scomparse passa per vari riti e celebrazioni, che possono cambiare anche in modo sostanziale da una Regione o un paesino all’altro. In gran parte d’Italia per l’occasione si preparano dolci con pochi e semplici ingredienti (pensiamo per esempio al classico “pan dei morti”). I più creativi ed esperti spesso preparano anche biscottini che ricordano le ossa oppure le dita delle mani di chi non c’è più. Questi ultimi sono tutti omaggi che vengono fatti simbolicamente alle anime dei morti che in questa giornata si pensa tornino a fare visita alle case di chi si è rimasto in vita. A seconda della zona vengono chiamati in modi diversi, come le fave dei morti, ma anche le piemontesi ossa d’mort, senza dimenticare la frutta di Martorana, simile al marzapane, preparata soprattutto in Sicilia.
El día de los muertos
In questi stessi giorni, dal 31 ottobre al 2 novembre, si festeggia in Messico El día de los muertos, una grande e colorata celebrazione di origine precolombiana in occasione della quale le popolazioni locali si dipingono il volto con le fattezze di scheletri offrendo ai defunti omaggi di varia natura. Si tratta di una festa vera e propria, colorata e per molti versi spensierata, resa celebre soprattutto dal capolavoro Disney ‘Coco’, la storia di Miguel, un bambino impegnato in un viaggio incredibile nell’oltretomba grazie al quale riesce a scoprire tutti i segreti della sua famiglia e a capire perché i suoi parenti odiano così tanto la musica.