Domenica 17 Novembre 2024

Giorno del Ringraziamento, perché si mangia il tacchino

Le certezze sono poche, ma un quadro d'insieme è possibile: tutto inizia nel 1621 e termina con un paio di romanzi, compreso 'Il Canto di Natale' di Dickens

Un invitante tacchino arrosto

Un invitante tacchino arrosto

Come ogni anno anche giovedì 26 novembre 2020 cade il Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving Day) e le tavole di Stati Uniti e Canada saranno imbandite con l'immancabile tacchino arrosto. Ma come mai proprio questo gallinaceo e non un altro tipo di cibo? In che modo si è imposta la tradizione di mangiarlo in occasione di una festa di origine cristiana, nata per ringraziare Dio per quanto ricevuto durante l'anno appena trascorso? Come spesso capita, quando parliamo di usanze vecchie di secoli, non è possibile ricostruire con esattezza come sono andate le cose. Però alcuni dati possiamo metterli in fila, così da avere un quadro generale.

Il primo Giorno del Ringraziamento

Molti storici ritengono che l'odierno Giorno del Ringraziamento affondi le radici in un pasto tenutosi nel tardo 1621 e che riunì attorno alla medesima tavola i pellegrini della colonia di Plymouth, nell'attuale Massachusetts, e i nativi americani della tribù Wampanoag. Esistono documenti che attestano l'evento, che negli States è noto come "First Thanksgiving": vi si legge che gli indiani portarono carne di cervo, mentre i pellegrini servirono uccelli selvatici. Non c'è prova, dunque, che si trattasse di tacchini, perché avrebbero potuto essere delle anatre o delle oche, per esempio. È però vero che il tacchino era originario di quella zona degli States e che se ne trovavano in abbondanza, dunque l'ipotesi che l'odierna tradizione sia nata nel 1621 ha un suo fondamento. Mancano certezze, ma è un'ipotesi ragionevole. Non fosse per un dettaglio fondamentale: il primo Thanksgiving può essere considerato determinante, nella creazione di una tradizione, se i contemporanei lo ritennero significativo. Non necessariamente subito, ma almeno negli anni seguenti, così da farne una sorta di pietra miliare in base alla quale modellare analoghi festeggiamenti. Invece no. Molte comunità di pellegrini avevano il proprio Giorno del Ringraziamento, figlio della tradizione cristiana, ma ognuna lo celebrava a modo proprio, senza particolare riferimento ai fatti di Plymouth.

Il tacchino diventa la portata principale

Salto in avanti nel tempo e all'inizio del XIX secolo il tacchino è ormai la pietanza centrale del Thanksgiving: nessuno lo mette in dubbio. Come l'usanza si sia affermata è questione avvolta nel mistero, però è facile notare alcune cose. Intanto, di questi animali ce n'erano in abbondanza, dunque era facile che ogni fattoria o insediamento ne avesse sempre qualcuno da immolare alla causa: e a differenza di altri animali, per esempio mucche e galline, erano più facilmente sacrificabili perché non producevano latte e uova, cioè erano meno essenziali da vivi al sostentamento di una famiglia o di una comunità. L'ultimo tassello è letterario: alcuni studiosi ritengono che la definitiva connessione tra Giorno del Ringraziamento e tacchino si sia saldata grazie al romanzo di Sarah Josepha Hale 'Northwood' (1827) e al romanzo breve di Charles Dickens 'Il Canto di Natale' (1843). Grazie a loro l'animale e la celebrazione, inseriti nelle pagine dei rispettivi libri, sarebbero diventati sinonimi l'uno dell'altra.