Roma, 26 gennaio 2025 – Gennaio è tradizionalmente considerato uno dei mesi con il clima più rigido, un'idea supportata non solo da percezioni popolari e sensazioni personali, ma anche dai dati meteorologici raccolti di anno in anno. Il 29, 30 e 31 gennaio, in particolare, sono conosciuti come i Giorni della merla e sono considerati da sempre i più freddi dell’anno. Secondo la tradizione popolare, queste date non si limitano a segnare il picco dell’inverno, ma sarebbero anche rivelatrici di come sarà la primavera. Si dice che, se questi giorni sono particolarmente freddi, la primavera sarà mite e soleggiata; al contrario, se sono caldi, la bella stagione tarderà ad arrivare.
Leggende e miti
Numerose leggende cercano di spiegare l’origine di questa espressione. Una delle più conosciute racconta di una merla dal piumaggio candido e splendente che viveva in costante conflitto con Gennaio, un mese freddo e capriccioso. Gennaio si divertiva a tormentarla, attendendo che uscisse dal nido in cerca di cibo per i suoi piccoli per scatenare improvvisamente gelo e freddo sulla terra. Stanca di queste continue persecuzioni, un anno la merla decise di raccogliere provviste sufficienti per tutto il mese e si rifugiò nella sua tana, al sicuro, fino alla fine di gennaio, che allora contava solo 28 giorni. Convinta di aver ingannato Gennaio, l’ultimo giorno uscì dal nascondiglio e iniziò a cantare trionfante per prendersi gioco di lui. Offeso e furioso, Gennaio chiese tre giorni in prestito a Febbraio e scatenò neve, vento gelido e piogge torrenziali. La merla, colta di sorpresa, si rifugiò con i suoi piccoli all’interno di un camino, dove rimase al sicuro per quei tre giorni. Quando finalmente uscì, era sana e salva, ma il suo bellissimo piumaggio bianco si era annerito per sempre a causa della fuliggine. Da allora, tutti i merli hanno le piume nere. Un’altra narrazione attribuisce alla merla un ruolo mitologico: sarebbe stata inviata da Persefone per annunciare alla madre Demetra il suo ritorno dal regno dell’Ade, simbolo dell’arrivo della primavera.
Evidenze scientifiche
Oggi, sulla base di dati scientifici raccolti per oltre mezzo secolo, sappiamo che certe credenze non riflettono la realtà meteorologica attuale. Secondo il Centro Geofisico Prealpino, le leggende sui Giorni della merla potrebbero risalire a un’epoca in cui gennaio era più rigido e la percezione del freddo intenso, unita all’assenza di strumenti di misurazione, portava le persone a individuare in questi giorni il culmine dell’inverno. Le analisi del centro, relative al periodo 1967-2015, mostrano che durante i giorni della merla la temperatura media è di 3,6°C, con massime intorno ai 7,3°C e minime di -0,1°C. Si tratta di valori superiori alla media del mese di gennaio (2,9°C), evidenziando un leggero aumento di 0,7°C proprio in quei giorni. I dati indicano, inoltre, che, dopo il 10 gennaio, le temperature iniziano gradualmente a salire.
Previsioni per i Giorni della merla 2025
Se per il 27 e 28 gennaio le previsioni meteo prospettano una ingente quantità di neve sulle Alpi (si parla di oltre un metro tra i 1.500 e i 2000 metri di altitudine), dal 29 al 31 il tempo dovrebbe rimanere stabile, in linea con il periodo invernale. Gli esperti non escludono invece un ritorno del freddo intenso a febbraio, con l’apertura di una cosiddetta “porta di gelo”.