Ogni anno il 30 settembre si celebra la Giornata mondiale marittima, un evento fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo all’importanza del trasporto di beni via mare ma anche, e soprattutto, riguardo all’impatto che questo tipo di attività hanno sull’ambiente marino.
L’origine della Giornata Mondiale Marittima
Il 30 settembre non è certo una data scelta in modo casuale: questa giornata infatti corrisponde all’entrata in vigore della Convenzione dell’Imo, l’Organizzazione Marittima Mondiale dell’Onu, nell’ormai lontano 1958. L’evento vero e proprio nacque per la prima volta nel 1978 per volere dell’organizzazione internazionale con l’idea di attirare l’attenzione del mondo intero non soltanto sull’Imo stessa ma anche su tutte le questioni critiche legate alla sicurezza dei mari, alla biodiversità, al settore marino e al diritto del mare. Attraverso una giornata simile Imo sta quindi cercando da anni di aumentare la consapevolezza (in molti casi del tutto assente) dell’opinione pubblica riguardo alle tematiche che riguardano il mare e tutte le attività ad esso collegate: spesso infatti nemmeno ci pensiamo, ma circa l’80% del commercio mondiale si realizza via mare e senza il trasporto marittimo l’economia mondiale si paralizzerebbe. Ce ne siamo resi conto forse per la prima volta in assoluto nel 2021 con il blocco del canale di Suez causato dalla nave Ever Given, che aveva provocato l’interruzione delle catene di approvvigionamento a livello globale con importanti ripercussioni che si sono fatte sentire per mesi. In definitiva, la Giornata Internazionale Marittima dovrebbe essere al contempo un’occasione di riflessione ma anche di azione, nel senso che dovrebbe spingere i Governi di tutto il mondo ad alzare il livello di attenzione (se non addirittura d’allarme) rispetto a determinate sfide cruciali oggi più che mai. L’Imo si sforza in questo senso di equilibrare i benefici economici del trasporto marittimo con la necessità di proteggere l’ambiente marino, garantendo allo stesso tempo la sicurezza sui mari.
Qual è l’impatto ambientale della navigazione?
Al momento risulta che l’impatto di anidride carbonica causato dalla navigazione delle navi sui nostri mari sia del 4-5%, numeri in realtà per ora piuttosto contenuti che secondo l’Ilo potrebbero tuttavia essere destinati ad aumentare considerevolmente in futuro. A preoccupare, a dire il vero, sono soprattutto i possibili disastri petroliferi, i cui effetti sull’ambiente marino sono com’è noto a dir poco devastanti. C’è inoltre un altro grosso problema da risolvere, quello delle acque di zavorra, sbarcato sulle pagine dei giornali nazionali proprio di recente alla luce dell’emergenza “granchio blu” nel mar Adriatico. Tutte le navi da crociera, le navi cargo e le grandi petroliere utilizzano grandi quantità di acque di zavorra utili a migliorare la stabilità e l’assetto dell’imbarcazione equilibrando la massa del carico trasportato. Quest’acqua viene di norma caricata a bordo in un porto per essere poi scaricata sovente da tutt’altra parte, trasportando però con sé una serie di specie autoctone (compresi virus e batteri) la cui proliferazione può causare enormi danni all’ecosistema marino locale.
Il tema dell’edizione 2023
La Giornata Internazionale Marittima avrà come tema “Marpol 50 - Il nostro impegno prosegue”. Esso riflette la lunga esperienza che l’organizzazione ha in materia di protezione dell’ambiente dall’impatto delle navi cargo attraverso un solido accordo quadro, la Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell’Inquinamento delle Navi (Marpol) adottata il 2 novembre del 1973 (e di cui quest’anno si celebra dunque il 50° anniversario). Si tratta di un’emergenza vera e propria, da non sottovalutare: secondo quanto riporta il Wwf quasi ogni essere vivente che popola i mari è contaminato da sostanze chimiche generate dalle attività umane, e questo perché fino agli anni 70 gli oceani venivano considerati delle discariche dove veniva “smaltito” praticamente di tutto, compresi pesticidi, armi chimiche e addirittura rifiuti radioattivi.
Per l’occasione, Imo organizzerà incontri e iniziative presso il suo quartier generale, a Londra, ma anche online per chiunque voglia partecipare da remoto. Tra gli argomenti che verranno trattati troviamo: la riduzione dei rifiuti di plastica dalle navi, il supporto dell’innovazione della produzione di carburanti per le navi; la decarbonizzazione del settore marino; lo sblocco dei finanziamenti green; la ricerca di partnership e collaborazioni.
In questa giornata, inoltre, il quartier generale dell’IMO sarà colorato di blu per promuovere il tema di quest’anno: l’organizzazione internazionale invita gli Stati membri, le organizzazioni intergovernative in cooperazione con IMO e le organizzazioni non governative a fare lo stesso. IMO promuoverà infine l’evento attraverso l’hashtag dedicato #WorldMaritimeDay, spronando chiunque voglia partecipare alla giornata a pubblicare post a tema taggando l’organizzazione sui vari social (X, Instagram, Facebook e LinkedIn).