![](https://www.quotidiano.net/image-service/version/c:NTJlNjYyYWUtYTU0Mi00:YTQ3NTA1/giornata-mondiale-del-donatore-di-sangue.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Giornata mondiale del Donatore di Sangue
Il 14 giugno si tiene la Giornata Mondiale dedicata ai Donatori di Sangue. Per l’occasione il Ministero della Salute, insieme al Centro Nazionale Sangue e ad altri partner istituzionali, enti, associazioni e federazioni del territorio, lancia la campagna 2023 intitolata “Dona vita, dona sangue”. A prestare volto agli spot televisivi, in onda sul servizio pubblico e sulle altre principali emittenti italiane, è l’attrice Carolina Crescentini. Parallelamente, per questa Giornata Mondiale, si tengono attività di sensibilizzazione e raccolte fondi.
Servono donatori
Le trasfusioni di sangue salvano vite umane ogni giorno. Potrebbero arrivare a salvarne 1.800 quotidianamente. In Italia, però, al momento, la percentuale di coloro che donano il sangue non raggiunge nemmeno il 3%, anche se il numero dei donatori, nel 2022, è leggermente cresciuto rispetto al 2021, arrivando a 2,8 milioni di trasfusioni nell’arco dei 12 mesi. Sono solo alcune delle cifre diffuse dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione del lancio della campagna 2023. Tuttavia, nel tempo, le donazioni di sangue sono diminuite, in particolare per quel che riguarda le fasce più giovani della popolazione tricolore.
Perché bisogna donare
Il problema – come ha sottolineato Schillaci – è che si assiste a “un progressivo invecchiamento della popolazione dei donatori di sangue” a cui non corrisponderebbe, secondo quanto apparirebbe al momento, “un adeguato ricambio generazionale”. Un’altra situazione critica è quella relativa alla “raccolta di plasma essenziale per la produzione di farmaci plasmaderivati”. Aspetti, quelli appena descritti, che si sono accentuati in particolare dopo la pandemia.
Obiettivi della campagna
La campagna 2023 “Dona sangue, dona vita” punta quindi a incrementare il numero dei donatori, a sensibilizzare e coinvolgere soprattutto i giovani nel target 18-35 anni e a fidelizzare i donatori occasionali, affinché il loro impegno sia più assiduo e costante. Il 14 giugno, presso l’ateneo capitolino della Sapienza, si terranno stand informativi, concerti, convegni e ci saranno anche centri per poter donare il sangue.
In onore a Landsteiner
Correva l’anno 2005 quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito La Giornata Mondiale del Donatore di Sangue. Il giorno scelto per la sua celebrazione, il 14 giugno, coincide con la nascita del medico austriaco Karl Landsteiner. Quest’ultimo ha dato numerosi contributi ai campi dell’anatomia patologica, dell'istologia e all'immunologia. Ma il suo nome è noto soprattutto per l'eccezionale lavoro che fece sui gruppi sanguigni, per cui ricevette il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina nel 1930.
Le scoperte
All’inizio del XX secolo Landsteiner scrisse alcuni report sulle osservazioni che aveva compiuto sull'agglutinazione del sangue, cioè l'aggregazione di cellule sanguigne che può scaturire quando nel corpo di un paziente sono rilasciate tossine letali, un problema riscontrato frequentemente, all’epoca, nell’ambito delle trasfusioni. Quello che dimostrò l’anatomopatologo fu che si trattava non di qualche patologia – come si pensava all’epoca – bensì dell’effetto di una normale reazione chimica dovuta alla differenza tra la composizione del sangue del donatore e quella del sangue del ricevente. Continuando a indagare su questi fenomeni, Landsteiner giunse a identificare i quattro principali gruppi sanguigni (A, AB, B e 0), ciascuno dei quali si distingue ulteriormente per RH positivo e RH negativo in base al fattore Rh, cioè a una proteina che si trova sulla membrana dei globuli rossi.