La televisione è stata fin dagli anni ‘50 una presenza costante nelle case di milioni di persone in tutto il mondo, e ha svolto un ruolo significativo non solo nel banale intrattenimento ma anche nella formazione di una coscienza collettiva in molti Paesi nel mondo, Italia compresa, diventando un preziosissimo strumento di formazione e informazione. La Giornata Internazionale della Televisione, celebrata il 21 novembre di ogni anno, offre l'opportunità di riflettere sulle trasformazioni del mezzo televisivo nel corso del tempo e di esaminare il suo impatto duraturo sulla società.
La storia e il significato della Giornata Internazionale della Televisione
In riconoscimento dell’impatto crescente che la televisione stava iniziando ad avere sul processo decisionale delle persone, attirando l'attenzione del mondo sui conflitti e sulle minacce alla pace e sicurezza, nonché al suo potenziale ruolo nel mettere a fuoco altre importanti questioni, comprese quelle economiche e sociali, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò il 21 novembre come la Giornata Mondiale della Televisione (attraverso la risoluzione 51/205 del 17 dicembre 1996).
Proclamando la Giornata Mondiale della Televisione l’ONU non puntava tanto alla celebrazione dello strumento in sé, quanto piuttosto alla filosofia che esso rappresenta. La televisione simboleggia infatti la comunicazione e la globalizzazione nel mondo contemporaneo, senza limiti né confini di sorta.
Il 21 e 22 novembre 1996, le Nazioni Unite organizzarono il primo Forum Mondiale della Televisione, in cui figure di spicco dei media si riunirono sotto l’egida delle Nazioni Unite per discutere della crescente importanza della televisione in un mondo in continuo cambiamento e per valutare come essa potesse migliorare la cooperazione reciproca tra i popoli. È per questo motivo che l'Assemblea Generale decise di proclamare proprio il 21 novembre come la Giornata Mondiale della Televisione.
La televisione fu quindi riconosciuta come uno strumento essenziale per informare e influenzare l'opinione pubblica: il suo impatto, la sua presenza e la sua influenza sulla politica mondiale non potevano d’altra parte più essere negati. Una giornata simile ci ricorda anche come nel XXI secolo la televisione non sia più un semplice canale unidirezionale per la trasmissione e il contenuto via cavo: oggi infatti le televisioni moderne (chiamate “smart television”) ci offrono anche una vasta gamma di contenuti multimediali e interattivi, come video in streaming, musica e navigazione su Internet.
Nonostante il cambiamento nel consumo di contenuti audiovisivi su diverse piattaforme e la tecnologia in costante evoluzione, la TV rimane uno strumento importante di comunicazione. Come ci ricorda anche l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, la Giornata Mondiale della Televisione è una celebrazione di come la televisione sia diventata un simbolo di connessione ma anche di globalizzazione nel XXI secolo.
La nascita della televisione
Il processo che ha portato all'invenzione della televisione ha inizio alla fine del XIX secolo, esattamente il 24 dicembre 1883, grazie allo sviluppo di un dispositivo innovativo ideato dal tedesco Paul Gottlieb Nipkow. Tale strumento era essenzialmente un disco speciale bucherellato, il cui movimento rotatorio analizzava le immagini tramite alcuni fori posizionati a spirale. Sebbene questo sistema possa oggi sembrarci molto rudimentale, rappresentava un concetto all'avanguardia per la tecnologia del tempo: per quanto esso presentasse delle evidenti grosse potenzialità, non fu mai effettivamente realizzato.
Sarebbero stati necessari ben 42 anni prima che l'ingegnere scozzese John Logie Baird dimostrasse pubblicamente il funzionamento del suo televisore presso il centro commerciale Selfridges di Londra, il 25 marzo 1925. Successivamente, il 2 ottobre 1925, si svolse la prima trasmissione televisiva dal laboratorio di Baird ad una stanza vicina, per la precisione una proiezione del volto del fattorino William Taynton. Circa tre mesi dopo, il 26 gennaio 1926, Baird riuscì a trasmettere il viso della sua collega Daisy Elizabeth Gandy da una stanza all'altra, segnando così definitivamente la nascita della (prima) televisione.
Negli anni successivi Baird raggiunse altri importanti traguardi, trasmettendo segnali televisivi tra città distanti 700 km, da Londra a Glasgow, nel 1928. Nel medesimo anno, realizzò la prima trasmissione transoceanica, da Londra a New York, e introdusse le prime immagini a colori. Il sistema televisivo di Baird si basava su una combinazione di componenti meccaniche ed elettriche (come ad esempio il disco di Nipkow): proprio per questo motivo, almeno inizialmente, il suo dispositivo venne chiamato “televisione elettromeccanica”. Tuttavia, tale tecnologia ebbe vita breve, venendo abbandonata nel 1939 a favore di un tipo di televisione completamente elettronica che garantiva prestazioni superiori e che fu presentata in anteprima da Philo Farnsworth il 7 settembre 1927 a San Francisco. Farnsworth si ispirò al principio del tubo a raggi catodici, inventato dal fisico tedesco Ferdinand Braun nel 1897, lo stesso che ha costituito per anni la base degli schermi delle vecchie televisioni.
L'evoluzione della televisione
La storia della televisione è una cronaca di innovazioni tecnologiche, cambiamenti culturali e rivoluzioni nell'industria dell'intrattenimento. Dagli inizi in bianco e nero agli schermi ad alta definizione e alle piattaforme di streaming, la televisione ha attraversato un'evoluzione impressionante se guardiano anche soltanto al passaggio da un decennio all’altro.
Dagli anni '50 in poi, la televisione in bianco e nero ha portato il mondo per la prima volta all'interno delle case delle persone, permettendo ad un pubblico potenziale di miliardi di spettatori di seguire a distanza eventi storici e fino a pochi anni prima inimmaginabili come lo sbarco sulla Luna, giusto per fare un esempio. Gli anni '80 e '90 hanno visto l'avvento della televisione via cavo e satellite, ampliando le opzioni di visualizzazione e la qualità dell’immagine. Oggi, le piattaforme di streaming hanno ridefinito il modo in cui consumiamo contenuti televisivi, consentendo agli spettatori di accedere a un'ampia varietà di programmi in qualsiasi momento e ovunque. La televisione ha in qualche modo perso un po’ di mordente, soprattutto se consideriamo le nuove generazioni, ma rimane comunque uno status symbol di cui difficilmente riusciamo a fare a meno all’interno delle nostre quattro mura.