Sabato 27 Luglio 2024

Il 21 gennaio è la Giornata Mondiale della neve

Ogni 21 gennaio celebriamo in tutto il globo la Giornata Mondiale della neve: oggi più che mai è un appuntamento importante per riflettere sul riscaldamento globale in corso

Giornata Mondiale della Neve - Crediti iStock Photo

Giornata Mondiale della Neve - Crediti iStock Photo

Bianca, soffice, e per molti versi magica, la neve (sempre che non si stia parlando di una violenta bufera) è da sempre associata a sentimenti positivi e alla magia del Natale in modo particolare. Per celebrarla ogni anno il 21 gennaio si festeggia nei quattro angoli del globo una speciale Giornata Mondiale, legata soprattutto al valore degli sport invernali (che il nostro Paese riscoprirà presto con le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026). Vediamo insieme qual è il suo significato e il suo valore.

Il significato della Giornata Mondiale della Neve

L'obiettivo della Giornata Mondiale della Neve è avvicinare le nuove generazioni agli sport sulla neve. Per raggiungere questo scopo, la Federazione Internazionale Snowboard collabora con tutte le parti interessate degli sport sulla neve, tra cui aziende di impianti di risalita e funivie, scuole di sci e snowboard, club e associazioni nazionali di sci e snowboard, dipartimenti governativi, organizzazioni non governative e molte altre ancora, con l’obiettivo di organizzare eventi e iniziative che facilitino l'accesso agli sport sulla neve. Ad oggi, si sono svolti oltre 4.500 eventi della Giornata Mondiale della Neve, con più di 2,7 milioni di partecipanti in tutto il mondo.

A proposito, il Segretario Generale della FIS Michel Vion ha dichiarato:

“Anche prima che l'evento abbia luogo, vorrei ringraziare tutti gli organizzatori, volontari, partner e genitori per il loro impegno dedicato verso l'obiettivo di avvicinare nuovi bambini agli sport sulla neve. Senza di voi, gli sport sulla neve non avrebbero futuro".

L’evento 2024 in giro per il mondo (Italia compresa)

Quest’anno celebriamo la 13° edizione dell’evento internazionale. Per l’occasione sono stati programmati 114 eventi in ben 38 paesi. Tra gli eventi che vale la pena segnalare troviamo lezioni gratuite per bambini e adulti a St. Moritz, skipass gratuiti per bambini e adulti ad Aletsch Arena in Svizzera, una giornata aperta per bambini con disabilità intellettiva a Serra da Estrela in Portogallo, skipass scontati per bambini al Dagmar Ski Resort in Canada, skipass scontati e lezioni gratuite al Levi Ski Resort in Finlandia, lezioni gratuite di sci e snowboard organizzate da 8 scuole di sci e snowboard sparse in tutta la Polonia, lezioni gratuite di sci a Pyeongchang in Corea del Sud, lezioni gratuite di sandboarding a Huacachina in Perù, una giornata della sicurezza per bambini e skipass gratuiti a Furano in Giappone, lezioni scontate per bambini e giornata sulla neve nella struttura Ski Dubai, uno skipass a metà prezzo per bambini a Stara Planina, Kopanik e Tornik in Serbia e molto altro ancora.

Evidentemente, sono in programma molti eventi anche nel nostro Paese. Sulle nostre splendide Alpi sono infatti le località sciistiche che si sono mobilitate per commemorare questa giornata così speciale: a Falcade, ad esempio, sono state organizzate sessioni di insegnamento e prove pratiche di sci fuoripista con istruttori dedicati, con l’obiettivo di introdurre i più piccoli e le loro famiglie all’affascinante mondo del freeride. Inoltre, in Val di Fiemme, presso il lago di Tesero, si terrà anche la 40ª edizione del Trofeo Skiri XCountry, un vero e proprio mondiale dello sci di fondo: il programma è ricco e progettato per accogliere anche chi non ha mai indossato gli sci e vuole provare per la prima volta l’emozione della discesa. A Tarvisio, infine, si offrono lezioni di sci e snowboard per i più giovani, accompagnate da musica live e da un piccolo spuntino.

Come si forma la neve?

Senza determinate condizioni non sarebbe possibile godersi una rilassante sciata (e, con il riscaldamento climatico in corso, questa attività potrebbe rischiare di scomparire in futuro nemmeno troppo lontano). Partiamo innanzitutto dalle basi: che cos’è la neve? Potrebbe sembrare una domanda piuttosto banale, ma il punto è che il processo dietro alla sua formazione è più complesso di quello che potrebbe sembrare. In meteorologia si tratta essenzialmente di un fenomeno atmosferico, una precipitazione per essere precisi, caratterizzato dalla caduta dal cielo di fiocchi di acqua cristallizzata in minuscoli pezzettini di ghiaccio. Ognuno di essi, diverso dall’altro, presenta una particolare simmetria esagonale che, se vista al microscopio, può apparire davvero molto suggestiva. Avendo una struttura aperta si presenta generalmente molto morbida, a meno che non venga sottoposta ad una pressione esterna. La nivologia, la scienza che la studia, ci spiega che la sua formazione prende il via dall’interno dell’atmosfera terrestre che contiene umidità (il vapore acqueo), vale a dire molecole d’acqua sotto forma di gas in sospensione nell’aria. Con il graduale abbassamento delle temperature, le molecole si condensano attorno a particelle chiamati nuclei di condensazione (possono essere pollini, sali, polveri etc) e se la temperature è sufficientemente bassa (poco sotto gli 0 gradi) le goccioline d’acqua si trasformano, per l’appunto, in microscopici cristalli di ghiaccio. Con l’aumento delle loro dimensioni e del loro peso tali strutture non riescono più a stare in sospensione, cadendo a terra per effetto della forza di gravità. Sono numerose, per il resto, le motivazioni dietro alla forma del cristallo di neve, influenzata da fattori quali la velocità di caduta, la temperatura esterna e l’umidità dell’aria circostante.

La neve per gli eschimesi: una leggenda metropolitana da sfatare

Sembra che le popolazioni inuit dell’Alaska, del Canada e della Groenlandia, alcune delle aree più gelide del mondo, abbiano sviluppato almeno una ventina di modi diversi per chiamare la neve. Alcuni, addirittura, parlano di 50 o addirittura di 100 termini, ognuno con specifiche caratteristiche e significati. Ma è davvero così?

Si tratta, invero, di una leggenda metropolitana: la verità è che le lingue inuit sono agglutinanti, e dunque aggiungono all’interno della stessa parola elementi morfologici (morfemi) ad una stessa radice. Da qui la nascita di parole come “neve-congelata-che-fa-scivolare” o ancora “neve-soffice-che-si-scioglie-subito”: è evidente, dunque, che alla luce del funzionamento linguistico specifico le possibilità di creazione terminologica siano, sulla carta, pressoché infinite.