Lunedì 12 Agosto 2024

Giornata mondiale della gioventù il 12 agosto: storia e significato

I giovani di oggi sono gli adulti del futuro: li celebriamo ogni anno, ad agosto, in occasione di una giornata voluta dalle Nazioni Unite

Giornata mondiale della gioventù - Crediti iStock Photo

Giornata mondiale della gioventù - Crediti iStock Photo

Il singolo di lancio del disco ‘Folklore’ di Taylor Swift, intitolato ‘Cardigan’, contiene un estratto che, per molti versi, è già diventato un inno generazionale: “Quando sei giovane tutti pensano che tu non sappia niente”. Non c’è dubbio che, fin dall’alba dei tempi, gli adulti abbiano sempre avuto più di qualche pregiudizio sui più giovani, sulle loro reali capacità e sui principi che regolano la loro personale realtà. Eppure, e la storia ce l’ha dimostrato in più di qualche occasione, è proprio da loro che emerge la scintilla del cambiamento. Da qui è nata la necessità, a partire dalla fine degli anni ‘90, di rendere loro il giusto merito con una Giornata internazionale che si celebra ogni 12 agosto.  

La storia della Giornata mondiale della gioventù

È stato grazie alla firma del Programma d'Azione Mondiale per i Giovani nel 1998 se in seno all’ONU si è finalmente riusciti a delineare un piano d'azione concreto per le nuove generazioni, con la consapevolezza che i soggetti più giovani possono svolgere un ruolo insostituibile in settori chiave come la politica, l'innovazione, l'istruzione, la difesa dei diritti di base degli individui e tanto altro ancora. Quasi per ironia della sorte, i neonati dell’epoca sono oggi soggetti capaci di fare realmente la differenza: la Generazione Z, infatti, è attiva più che mai nell’ambito della lotta per i diritti civili, del contrasto alla crisi climatica e si batte in generale per un mondo più equo e giusto scendendo in piazza e, se necessario, alzando la voce nei confronti dei potenti.

Il tema 2024

Nel 2023 si è parlato di sostenibilità, mentre quest’anno si cambia: l’evento 2024 sarà infatti incentrato sulla digitalizzazione, e del modo in cui certe tecnologie sono state in grado di far crollare (in senso positivo) le nostre certezze, anche quelle più granitiche. La digitalizzazione sta trasformando il nostro mondo in modi per molti versi inattesi, offrendo opportunità senza precedenti per accelerare lo sviluppo sostenibile. Le tecnologie digitali come dispositivi mobili, servizi e intelligenza artificiale sono fondamentali per avanzare verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

Con un impatto profondo sulle dimensioni economiche, sociali e ambientali, le tecnologie digitali e i dati contribuiscono ad almeno il 70% dei 169 obiettivi degli SDGs, riducendo potenzialmente i costi per raggiungere questi obiettivi fino a 55 trilioni di dollari statunitensi. Sono cifre a dir poco da capogiro, che dovrebbero portarci a delle serie riflessioni rispetto ad un avvenire che, ci auguriamo, sarà più roseo dell’inquietante presente che stiamo vivendo.  

Giovani in prima linea

I numeri non potrebbero parlare più chiaro di così: tre quarti dei ragazzi e delle ragazze tra i 15 e i 24 anni oggi navigano su internet come fosse il loro pane quotidiano, staccando di misura tutte le altre fasce d’età, che non possono fare nient’altro che rimanere dietro a guardare, sovente stupiti delle skills che hanno sviluppato. Va dunque tutto bene? No, mica tanto: sono ancora fin troppi i Paesi a basso reddito dove per le donne è ancora molto difficile poter vantare una reale parità digitale rispetto agli uomini. Ecco dunque che in questo contesto le ragazze si ritrovano a dover rincorrere i loro colleghi coetanei maschi in termini di accesso a internet e competenze informatiche di base.

Consapevoli dell’importanza di una maggior inclusione anche dal lato digitale, i giovani sono ampiamente riconosciuti come "nativi digitali", e continuano imperterriti a sfruttare la tecnologia per guidare il cambiamento e creare soluzioni innovative, per un mondo migliore. Con l'avvicinarsi della scadenza del 2030 per gli SDGs, il ruolo dei giovani nell'innovazione digitale è dunque essenziale per affrontare le questioni globali. Interessante, in questo senso, la dichiarazione del Segretario Generale Antonio Guterres in occasione della Giornata mondiale delle competenze dei giovani 2024, che su questo tema così delicato si era espresso in questi termini: “Il futuro dell’umanità e del nostro pianeta dipende dai giovani. Ma dipende anche dal garantire che abbiano le competenze necessarie per affrontare le sfide di oggi e dare forma a un domani più pacifico. Sappiamo che esiste un chiaro legame tra i Paesi che godono di alti livelli di pace, la spesa per l’istruzione e i tassi di completamento scolastico. Tuttavia, oggi quasi un quarto dei giovani del mondo non ha un’istruzione, un impiego o una formazione, con una percentuale più che doppia per le giovani donne. Nel frattempo, il deficit di finanziamento per l’istruzione nei Paesi a basso e medio reddito ammonta a ben 100 miliardi di dollari all’anno”.

La “chiamata alle armi” delle Nazioni Unite

In questo scenario, l’organizzazione internazionale per eccellenza ha voluto invitare i suoi (giovani) estimatori e seguaci online ad attivarsi offrendo all’ONU una serie di proposte concrete. Sul suo sito ufficiale, l’ONU ha infatti invitato gli utenti del web a presentare le loro soluzioni digitali focalizzate sui giovani e sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. Le iniziative più meritevoli saranno presentate attraverso delle infografiche riguardanti dei casi di studio ufficiali della Giornata Internazionale della Gioventù 2024 delle Nazioni Unite e condivise attraverso i canali di comunicazione dell'ONU. Come di consueto, si potrà partecipare all’evento anche da remoto tramite l’hashtag #InternationalYouthDay, attraverso il quale si potranno pubblicare i propri post social a tema.  

Qualche dato

I giovani sono tanti. Tantissimi. Quanti? Basti pensare che la metà delle persone sul nostro pianeta ha 30 anni o meno, e si prevede che questa percentuale raggiunga il 57% entro la fine del 2030. Un recente sondaggio pubblicato dall’ONU stesso ha tra l’altro evidenziato come il 67% delle persone crede in un futuro migliore, con i giovani tra i 15 e i 17 anni che sono i più ottimisti al riguardo.

La maggioranza delle persone concorda sul fatto che l'equilibrio di età nella politica sia sbagliato. Più di due terzi (69%) delle persone - di tutte le fasce d'età - sono concordi rispetto al fatto che maggiori opportunità per i giovani di esprimere la propria opinione nello sviluppo/cambiamento delle politiche migliorerebbero i sistemi politici.

A livello globale, solo il 2,6% dei parlamentari ha meno di 30 anni e meno dell'1% di questi giovani parlamentari sono donne. Eventi come questo risultano preziosi proprio in quest’ottica: possiamo fare di più, e possiamo farlo ora. Il momento di cambiare le carte in tavola è arrivato. Per un domani migliore.