Roma, 23 luglio 2023 – La quarta domenica di luglio 2023, che quest’anno cadrà il 23 luglio, si festeggerà in tutto il globo la Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani. Non si tratta, ad ogni modo, della Festa dei nonni, una celebrazione (per così dire) pagana che ricorre ogni anno il 2 ottobre. Al contrario, l’evento internazionale è nato relativamente di recente su precisa richiesta di sua santità Papa Francesco. La prima volta che il sommo Pontefice ha deciso di istituire questa evenienza è stato due anni fa, per rendere omaggio nella maniera adeguata alle vecchie generazioni, così preziose per la collettività con il loro enorme bagaglio di storie e di esperienza umana.
Perché si festeggia a luglio?
Ogni anno il 26 luglio si ricorda la memoria dei Santi Gioacchino ed Anna, i genitori della Vergine Maria. Su di loro, ad essere precisi, non esistono in realtà dei riferimenti concreti all’interno della Bibbia e non ci sono dunque notizie certe al 100% riguardo a queste due figure storiche. Stando a quanto riportano alcuni vangeli apocrifi, sembra che Anna fosse figlia di Achar e sorella di Esmeria, madre di Elisabetta e di conseguenza anche la nonna di Giovanni Battista. La leggenda narra che Gioacchino fosse invece un uomo molto ricco, stimato e appartenente alla stirpe di Davide. La coppia ebbe enormi problemi ad avere figli, una condizione che entrambi vissero con profondo disonore fintanto che Gioacchino decise di intraprendere un viaggio nel deserto per purificarsi e per implorare a Dio la grazia di una gravidanza imminente. Le suppliche dell’uomo e le preghiere di Anna riuscirono poi a convincere Dio, che inviò loro un angelo per annunciare la nascita della loro prima figlia, Maria.
La scelta di Papa Francesco
Il Pontefice ha scelto di organizzare questa importante celebrazione ispirandosi alla festa cattolica della "Presentazione di Gesù al Tempio”, che in realtà si festeggia il 2 febbraio, giorno della Candelora: in questa seconda data, secondo la tradizione cristiana, due anziani, Simeone ed Anna, “illuminati dallo Spirito Santo, riconobbero in Gesù il Messia”; sempre il 2 febbraio, inoltre, si ricorda un’altra ricorrenza importante, ovvero la festa dell’incontro dei nonni con i nipoti.
A gennaio del 2021, spiegando le motivazioni dietro alla sua decisione, Papa Francesco aveva dichiarato al termine del suo Angelus: “Gli anziani ci ricordano che la vecchiaia è un dono e che i nonni sono l’anello di congiunzione tra le diverse generazioni per trasmettere ai giovani l’esperienza di vita e di fede. I nonni tante volte sono dimenticati, non dimentichiamo questa ricchezza, questo trasmettere le radici, e per questo ho deciso di istituire la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani che si terrà in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù. È importante che i nonni incontrino i nipoti e i nipoti si incontrino con i nonni perché, come dice il profeta Gioele, i nonni davanti ai nipoti sogneranno, avranno l’illusione. E i giovani prendendo forza dai nonni andranno avanti, profetizzeranno. E proprio il 2 febbraio è la festa dell’incontro”.
Come è cambiato il nostro rapporto con gli anziani dopo la pandemia
Prima che la terribile epidemia di Covid-19 si diffondesse a macchia d’olio in tutto il mondo, erano probabilmente in molti a dare in qualche modo per scontato il reale valore che le persone anziane, o a maggior ragione un nonno o una nonna, hanno nelle nostre vite.
Dal marzo 2020 però qualcosa è evidentemente cambiato: con centinaia di anziani morti quotidianamente nel nostro Paese per colpa del virus, ci siamo forse resi maggiormente conto di quanto il nostro tempo con gli anziani sia limitato e di quanto sia prezioso riuscire a far fruttare ogni singolo minuto che ci resta accanto a loro. La lontananza dai propri nonni per tante persone è stata da questo punto di vista realmente straziante, a tal punto che ci si è resi conto di quanto fosse importante questo legame con il passato e di quanto queste persone fossero state fin troppo spesso “dimenticate” e lasciate sole.
L’importanza dei nonni per i bambini
Qualunque lavoratore o lavoratrice abbia avuto un figlio sa perfettamente quanto possa essere fondamentale il supporto di un familiare come un nonno o una nonna nella crescita del proprio bambino, ma anche nell’organizzazione del tempo stesso. Sovente, i nonni aiutano i genitori a gestire i loro impegni lavorativi, occupandosi dei piccoli per diverse ore al giorno fino al ritorno della mamma o del papà.
Questo tipo di vicinanza, al di là dell’utilità di per sé, è fondamentale. I nonni sono il trait d’union tra passato, presente e futuro e portano con sé tutta l’eredità storica e culturale della famiglia stessa, custodiscono i ricordi più preziosi e sono in grado di tramandare con naturalezza insegnamenti che spesso nemmeno gli stessi genitori sono capaci di trasmettere. I nonni persone che trasmettono un amore incondizionato, diverso ma non per questo meno importante rispetto a quello di una madre o di un padre, e riescono a diventare dei punti di riferimento per i più giovani durante l’adolescenza, un periodo molto delicato durante il quale, di norma, i ragazzi e le ragazze iniziano a sviluppare importanti conflitti con le persone che li hanno messi al mondo. Passare del tempo a casa dei nonni aiuta inoltre i bambini a rendersi, gradualmente, sempre più indipendenti dai genitori perché, per esempio, è grazie a loro se iniziano ad imparare a dormire anche al di fuori delle quattro mura che hanno sempre conosciuto. La vicinanza con i nipoti, oltretutto, aiuta i nonni a sentirsi meno soli e lasciati a sé stessi in una fase della loro vita estremamente delicata, quella in cui cominciano a sentire che il loro tempo sta per scadere.
Sono innumerevoli le attività che i nonni (o gli anziani in generale) possono svolgere insieme ai più giovani, dalle passeggiate, ai giri in bicicletta, passando per il giardinaggio, la cucina e il classico gioco delle bocce. Uno qualunque di questi impegni può rivelarsi prezioso, nell’ottica della creazione di un rapporto di complicità e di una crescita personale profonda e fatta di reciprocità.