Torna anche nel 2024 come di consueto l’appuntamento con la Giornata Internazionale della Pace, un’occasione voluta dall’ONU per ricordare alla comunità mondiale quanto sia fondamentale tenere lontano lo spettro bellico. Tantissime, anche stavolta, le iniziative in programma promosse dalle istituzioni: la speranza è che la partecipazione attiva delle persone, nel loro piccolo, possa aiutarci a costruire un mondo migliore, più sicuro, accogliente e inclusivo.
Il tema della Giornata della pace 2024
La Giornata Internazionale della Pace è stata istituita nel 1981 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e, due decenni dopo, nel 2001, l'Assemblea Generale ha votato all'unanimità per designare la Giornata come un periodo di non violenza e cessate il fuoco. Il 2024 è dunque un anno particolarmente importante, perché l’evento festeggia un quarto di secolo. Per l’occasione, si ricorderanno ovviamente i principi sui quali si è basato l’evento, vale a dire il fatto che la pace “non è solo l'assenza di conflitto, ma richiede anche un processo partecipativo positivo, dinamico, in cui il dialogo è incoraggiato e i conflitti sono risolti in uno spirito di reciproca comprensione e cooperazione". Coltivare la cultura della pace è dunque il tema scelto per le celebrazioni 2024 e non è un caso, considerate le continue tensioni che ancora oggi riempiono le prime pagine dei nostri giornali. Si pensi al conflitto che da due anni a questa parte sta sconvolgendo il territorio ucraino, o alle tensioni, ferocissime, riprese in Medio Oriente dopo l’attacco a sorpresa di Hamas ai danni dello stato di Israele il 7 ottobre 2023. Costruire un ambiente in cui sia la pace a dominare, e non la violenza e l’odio, è un traguardo raggiungibile avendo rispetto per la vita, i diritti umani e le libertà fondamentali. Con un appuntamento simile, l’ONU si augura inoltre che si possa lavorare in modo congiunto per la promozione della non violenza attraverso l'educazione, il dialogo e la cooperazione, per l'impegno per la risoluzione pacifica dei conflitti per e l'adesione alla libertà, alla giustizia, alla democrazia, alla tolleranza, alla solidarietà, alla cooperazione, al pluralismo, alla diversità culturale, al dialogo e alla comprensione a tutti i livelli della società e tra le nazioni. La guerra, è fondamentale ricordarlo, non nasce in modo spontaneo, come se fosse una manifestazione naturale o divina, ma è strettamente collegata al funzionamento del cervello degli esseri umani. Solo cambiando le menti umane, rivoluzionando alcune certezze e mettendo in discussione credenze a volte millenarie, è possibile spianare la strada alla pace. Prima si comincia il lavoro, focalizzandosi soprattutto sulle nuove generazioni, più efficace sarà la lotta per un mondo più accogliente e privo di pericoli, per tutti.
Le attività di Save the Children
L’organizzazione umanitaria in questo contesto è ovviamente molto attiva per garantire sicurezza nelle zone dove è in atto un conflitto, con un particolare focus sui più giovani. In concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina, per esempio, è stato lanciato il progetto Coltiviamo la pace, con un invito esplicito a chiunque in giro per il mondo a condividere messaggi di speranza per i bambini ucraini tramite i social media. Interessante anche la campagna ‘Stop alla guerra sui bambini’, grazie alla quale Save the children ha fornito agli insegnanti di tutto il mondo un kit contenente diversi spunti utili per sviluppare attività per la promozione della pace e del dialogo non violento. Evidentemente, per prendere parte a questo cambiamento basta davvero poco. Chiunque, nel proprio piccolo, voglia dare il proprio contributo alla causa potrebbe anche soltanto limitarsi ad un post online con il relativo hashtag, #Internationaldayofpeace.