Sabato 21 Dicembre 2024
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Ginnastica e cure del corpo in gravidanza. I consigli delle esperte

Chiara Fazzini e Martina Bindi indicano quali sono le pratiche corrette che possono aiutare futura mamma e bebé

Chiara Fazzini e Martina Bindi

Roma, 20 dicembre 2023 – Durante la gestazione la donna è soggetta a una continua trasformazione sia fisica che ormonale. Dubbi e preoccupazioni sono all’ordine del giorno. Molte donne ad esempio si chiedono se continuare l’attività sportiva e se allenarsi in gravidanza possa comportare dei rischi o meno per il nascituro.

Secondo il rapporto ISTAT BES il 38,8% della popolazione femminile conduce una vita sedentaria e non pratica nessuna attività sportiva, “percentuale questa che tende a salire se parliamo di donne in attesa” sostiene la Personal Trainer, esperta in chinesiologia e creatrice del metodo CFTRAININGS, Chiara Fazzini che prosegue: “molte future mamme considerano lo sport pericoloso per sé stesse e per la salute del loro bambino. In realtà è vero il contrario. La pratica dell’attività fisica durante la gestazione è un elemento cruciale per la salute della madre e del feto. Numerosi studi hanno dimostrato i molteplici benefici di un regime di esercizio adeguato, in grado di ridurre il rischio di complicazioni come ad esempio il diabete gestazionale e la preeclampsia, oltre che a permettere un controllo del peso, evitando eccessivi aumenti che comportano danni estetici e cutanei come vene varicose, smagliature e infiammazioni degli adipociti che causano un incremento di cellulite”.

L’attività fisica favorisce inoltre una migliore circolazione sanguigna indispensabile per facilitare gestazione e parto.

Per Chiara Fazzini è fondamentale personalizzare il programma di allenamento in base alle fasi della gravidanza. “Nel primo trimestre, la fase più delicata, è meglio prediligere attività dolci come il nuoto, lo yoga, la camminata leggera ed esercizi di mobilità che permettono di prevenire alterazioni posturali (la classica iperlordosi dovuta al pancione) e rinforzare il pavimento pelvico. Inoltre, tali esercizi possono essere un valido aiuto per gestire i sintomi precoci come la nausea e l'affaticamento.

Nel secondo trimestre, si possono introdurre attività di pilates o fitness a basso impatto ed intensità adattati per sostenere il peso crescente del corpo.

Il terzo trimestre richiede una maggiore attenzione alla sicurezza e al comfort della futura mamma, quindi via libera a esercizi soft come lo stretching, il rilassamento e il pilates. In questa ultima fase consiglio di evitare esercizi che comportano posizioni supine in modo da non ostacolare il flusso sanguigno nell'utero.

Anche nella fase-post partum dobbiamo prendere alcune accortezze. Ottimi gli esercizi di Kegel per rafforzare i muscoli pelvici, mentre il pilates e lo yoga possono essere opzioni ideali per un recupero iniziale. Infine, prima di riprendere attività sportive più impegnative, è importante dedicarsi a esercizi cardio leggeri come la camminata”.

L’ideale è affrontare un percorso fitness con il supporto di diversi esperti, a maggior ragione in un periodo delicato come quello della gravidanza. È necessario in primo luogo consultare sempre un professionista sanitario per poi poter sviluppare un programma personalizzato che tenga conto delle condizioni specifiche di ogni donna.

Proprio per l’importanza che l’allenamento ricopre in questo periodo, Chiara Fazzini, affiancata nella sua attività da un team di professionisti esperti, ha messo a punto un programma ad hoc che vede la partecipazione di un osteopata, figura fondamentale per sviluppare un percorso propedeutico alla salute durante la gestazione, soprattutto per quanto riguarda il primo trimestre e la fase post parto dove, la cura della postura è fondamentale per prevenire danni permanenti, un performance coach che si occupa della sfera emozionale, motivazionale e psicologica della futura mamma durante tutto il percorso e una dietista. “In gravidanza è necessario seguire una dieta equilibrata sia per la salute della mamma che del bambino” sottolinea Chiara Fazzini, “prediligere alimenti ricchi di nutrienti come frutta, verdura, proteine magre, cereali integrali e grassi sani capaci di fornire energia e sostanze nutritive essenziali per il corretto sviluppo del nascituro. Ridurre le bevande nervine come caffè, tè e bevande a base di cola”.

E da un punto di vista estetico? “Se una donna ha una pelle già di per sé poco elastica, difficilmente l’uso di una crema potrà scongiurare il rischio di smagliature –precisa l’esperta beauty Martina Bindi –. L’ideale è mantenere sotto controllo il peso, prendendo esclusivamente i chili legati alla gravidanza, in modo da tornare in forma più facilmente dopo il parto. Per la cura e l’igiene del corpo consiglio prodotti senza tensioattivi aggressivi (SLS o SLES), che tendono a seccare la cute, prediligendo un bagnodoccia delicato o meglio ancora un latte detergente. Per l’idratazione quotidiana della pelle è sempre meglio utilizzare creme elasticizzanti e idratanti, alle quali possiamo aggiungere qualche goccia di olio o di acidi grassi essenziali, per mantenere una buona plasticità cutanea, almeno in superficie. Sono da evitare, invece, gli olii puri che, contrariamente a quanto si pensi, se usati in purezza tendono a seccare la nostra pelle”.

Alcune accortezze maggiori vanno prese in caso di cloasma gravidico, macchie che durante la gravidanza possono comparire sul corpo della donna, soprattutto su viso, petto e mani. “Spesso in caso di cloasma gravidico è sufficiente aspettare che i livelli ormonali tornino alla normalità. Questo, tendenzialmente, succede una volta terminato l’allattamento e con la ricomparsa di un ciclo regolare. È importante non esporre la parte del corpo colpita da queste macchie alla luce diretta del sole e utilizzare sempre un filtro solare qualora l’indice dei raggi solari è pari o superiore a 3 (possiamo verificarlo comodamente dalle applicazioni meteo per smartphone). Durante la gravidanza è importante mantenere un buon equilibrio della pelle tenendola idratata e pulita. Evitare trattamenti che possano stressare la nostra cute, come peeling e scrub. In questo caso dobbiamo prediligere il dare più che il togliere”, conclude Martina Bindi.