La lotta contro il cambiamento climatico passa anche dai drink dell'aperitivo. La distilleria scozzese Arbikie ha lanciato il primo gin al mondo
che va addirittura oltre le emissioni zero: ogni bottiglia di Nàdar ha
un'impronta di carbonio di -1,54 kg CO2e, il che significa che la sua produzione
"assorbe" più anidride carbonica di quanta ne generi. Il segreto sta nella materia prima utilizzata per il gin: non i soliti cereali, bensì i piselli.
Una lunga ricerca
La creazione del Nàdar corona una fase di studi e sperimentazioni durata cinque anni e porta la firma della
master distiller dell'azienda Kirsty Black, che ha anche condotto un progetto di ricerca di dottorato presso la Abertay University e il James Hutton Institute in merito all'impiego dei
legumi come materia prima sostenibile nell'industria della birra e dei distillati.
Perché i piselli?
Come spiega Black stessa
sul sito di Arbikie: "Come le altre leguminose, il pisello è una pianta
in grado di raccogliere dall'aria l'azoto [e di fissarlo nel terreno rendendolo più fertile, ndr], fondamentale per la crescita delle piante. In questo modo si elimina la necessità
di ricorrere a fertilizzanti sintetici, e di conseguenza la coltivazione del pisello non ha un impatto negativo sui corsi d'acqua, sull'aria e sul suolo".
I piselli offrono anche un altro aspetto positivo: rispetto alle materie prime
impiegate di solito nella distillazione, come il grano, l'orzo o il mais, gli scarti della lavorazione dei legumi possono essere utilizzati in percentuale maggiore
come mangime per gli allevamenti, riducendo gli sprechi e l'impatto ambientale degli alimenti per animali.
Di cosa sa il gin "positivo"
Stando alla distilleria, il risultato è di livello eccellente: il Nàdar è morbido e vellutato, con un aroma fresco e fruttato. Come botaniche
si utilizzano foglie di citronella e agrumi, ovviamente da piante a chilometro zero coltivate nelle proprietà dell'azienda. Il gin è in vendita sul sito ufficiale a un prezzo di 43 sterline.
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