Roma, 10 dicembre 2020 - George Lucas ha già accennato in precedenza alle ragioni che nel 2012 lo spinsero a vendere Lucasfilm a Walt Disney Company e in questo modo a perdere il controllo creativo sulla saga di 'Guerre Stellari': in un nuovo libro, intitolato 'The Star Wars Archives 1990-2005', il regista sceneggiatore e produttore torna sull'argomento e spiega una volta per tutte come mai prese quella decisione, senza negare che "fu molto, molto doloroso".
Servono dieci anni per una trilogia di 'Star Wars'
Intervistato da Paul Duncan, autore del saggio, George Lucas ha detto, riferendosi al 2012 e a 'Star Wars': "In quel momento stavo iniziando a lavorare alla nuova trilogia, avevo iniziato a parlare con gli attori e a scaldare i motori. Stavo anche per diventare padre di una bambina. Servono dieci anni per realizzare una trilogia: gli episodi dall'uno al tre mi hanno tenuto occupato dal 1995 al 2005. Nel 2012 avevo 69 anni e così ho iniziato a chiedermi cosa avrei voluto fare per il resto della vita e se davvero volevo imbarcarmi in una nuova impresa cinematografica. Alla fine ho deciso che avrei preferito crescere mia figlia e godermi la vita per un po'. Avrei potuto non vendere Lucasfilm e assumere qualcuno che gestisse la produzione, ma così non sarei davvero andato in pensione. In occasione dei film 'L'impero colpisce ancora' e 'Il ritorno dello Jedi' ho tentato di tenermi in disparte, ma non ci sono riuscito, sono stato presente ogni giorno".
"Vendere Lucasfilm è stato molto doloroso"
Insomma, non c'erano molte alternative: bisognava dare un taglio netto, oppure dedicarsi alla nuova trilogia trascurando però la figlia. Inoltre, c'era un ulteriore progetto al quale George Lucas voleva dedicarsi e che gli stava a cuore, cioè costruire quello che sarebbe diventato il Lucas Museum of Narrative Art. "Mi sono detto", confessa il cineasta, "che se non mi fossi dedicato a questo in tempi brevi, non sarei mai riuscito a dedicarmici". Alla fine la decisione di vendere Lucasfilm fu presa, ma non fu affatto facile: "Ho trascorso una vita intera a creare 'Star Wars', e perderne il controllo fu molto, molto doloroso. Ma era la cosa giusta da fare. Pensavo che avrei avuto un po' più di voce in capitolo sulla nuova trilogia, se non altro perché avevo già iniziato a prepararla, ma decisero che volevano fare qualcosa di diverso. Le cose non vanno sempre nella direzione che vorresti, è la vita". Restano però la famiglia, gli amici, la soddisfazione di essere uno dei cineasti di maggiore successo commerciale di sempre e un patrimonio personale stimato in miliardi di dollari (5,6 miliardi per l'esattezza): c'è di che consolarsi. Leggi anche: - 'The Boys' è la serie TV più popolare del 2020, secondo IMDB - Cinema, musica e serie TV: cosa abbiamo cercato di più su Google nel 2020 - David Bowie, la moneta commemorativa vola nello spazio