Lunedì 23 Dicembre 2024
MARCO MANGIAROTTI
Magazine

Generazione X Factor, la vittoria va a Baltimora

di Marco Mangiarotti

I fatti. Ha vinto Baltimora, Edoardo Spinsante, 20 anni, da Ancona, secondo gIANMARIA, il migliore per me. Bilancio artistico che va oltre la vittoria finale di ieri sera al Forum di Assago, in diretta su Sky e su Tv8. Tanto i due più interessanti, con gIANMARIA, 18 anni di Vicenza, sono usciti prima, Erio e Vale LP. Livello alto, facendo la media mai matematica fra lo story telling del talent, la gara e quel che ci aspetta fuori. Perché i loro inediti, non banali, sono già al freddo impietoso di download, streaming, playlist e charts. Parliamo allora prima degli assenti, senza dimenticare il pop internazionale carino, charme francese, di Nika Paris. Progettino a cui è mancata quella definizione e verità che un talent vuole e il pubblico pretende. Erio è l’altro corno intimo, fragile e sublime del problema, il canto nella sua terza dimensione, senza sconti, la capacità di riportare tutto dentro il suo mondo di spirito e carne, una vocalità verticale. La volontà di restare se stesso anche in un talent. Mi dispiace di non essere d’accordo con Manuel Agnelli ma non mi sono piaciute le band, non particolarmente originali, compresi i bravi e terzi Bengala Fire. Veniamo invece alla mia preferita, Vale LP, capace di un canone inverso ostinato e contrario, anche rispetto a Erio: portare il suo mondo non fisico metafisico ma quotidiano e nudo nelle sue canzoni. Cheri e soprattutto Porcella sono due manifesti di vissuto senza censure, una più diretta Madame. Bravissima, la ritroveremo, magari nel prossimo Sanremo.

L’altro mio preferito è gIANMARIA, alias Gianmaria (squadra di Emma, ieri sera profondamente commossa), cantautore molto mentale ma crudo e reale, da I suicidi a Senza saliva. Grandi pezzi. Sangue e cervello. Potente. Il mio vincitore ideale, a questo punto. Senza disconoscere la vocalità adulta e tutto il resto di Fellow (squadra di Mika), l’appeal pop iperprodotto di Baltimora (squadra di Hell Raton). Niente male. Produzioni appunto già discografiche e nel mercato. Format che ha mantenuto una qualità alta davanti a un pubblico che nel frattempo è molto cambiato e forse non c’è più (solo on demand o nello spezzatino video, nel rosario playlist).

Al posto di Alessandro Cattelan, nella prima edizione che ha abolito le distinzioni di team (donne, uomini, band) il nuovo presentatore Ludovico Tersigni non ha fatto danni particolari, bene i giudici, Manuel Agnelli, Mika, Hell Raton, Emma, in una dialettica anche di merito. Cover attuali. X Factor mi piace, non solo perché da qui sono partiti i Maneskin, ospiti ieri sera con i Coldplay, che si sono detti loro fan.