Los Angeles, 15 marzo 2025 – A chi andrà il ricco patrimonio della star di Hollywood Gene Hackman? La risposta è tutt’altro che immediata. Stando ai media americani, l’attore due volte premio Oscar – morto a 95 anni negli stessi giorni della moglie Betsy Arakawa, nella sua casa di Santa Fe, New Mexico – non nomina i suoi tre figli nel testamento ma lascia tutto alla consorte. Anche dalla data dei due decessi dipenderà dove andranno i soldi.
La gestione dell’eredità – stimata in una cifra approssimativa di 80 milioni di dollari – è in mano a l’avvocata Julia L. Peters, che succede ad Hackman in terza nomina (dopo la moglie, il primo successore era l'avvocato Michael G. Sutin, morto però anche lui nel 2019).

Il testamento, registrato nel 2005, il cui contenuto è stato svelato ieri, fa riferimento ad un accordo fiduciario del 1995 in cui Betsy viene indicata come unica beneficiaria in caso di morte di Hackman. A sua volta Betsy lascia la maggior parte dei suoi beni a Gene, ma c'è una disposizione che stabilisce che se il marito muore entro 90 giorni l'uno dall'altro, allora la morte è considerata simultanea. E i beni passano a un fondo di solidarietà.
Stando alla ricostruzione fatta fin qui dagli investigatori in base alle autopsie, Betsy Arakawa, sarebbe stata uccisa da un virus contratto dai topi, l’hantavirus, Hackman sarebbe deceduto per arresto circolatorio 7 giorni dopo. Il fatto che fosse affetto da Alzheimer spiega perché non abbia dato l’allarme dopo il malore della moglie. Andrà dunque tutto in beneficenza? Pare di no.
In base alla normativa dello Stato del New Mexico, riporta TMZ, nonostante Hackman non abbia incluso nel testamento i figli (Christopher, 65, Elizabeth, 62, and Leslie, 58, avuti dalla prima moglie Faye Maltese) con cui di fatto i rapporti erano inesistenti, a loro andrebbe comunque una quota, mancando altri eredi diretti. Il maggiore Chris avrebbe già incaricato un noto avvocato californiano, Andrew M. Katzenstein, di impugnare il testamento. La quota di Betsy passerebbe invece al fondo che finanzia attività benefiche, secondo le ultime volontà della pianista.