Venerdì 21 Marzo 2025
ANDREA SPINELLI
ANDREA SPINELLI
Magazine

Gaia e samba: "Nella Rosa dei venti canto anche il mio Brasile"

Il nuovo album della cantautrice. Nel disco le voci di nonna, sorelle e genitori "Quando sono a Rio entro in modalità amiche, feste, concerti, divertimento" .

Gaia, 26 anni: il nuovo album un mese dopo la partecipazione al Festival di Sanremo

Gaia, 26 anni: il nuovo album un mese dopo la partecipazione al Festival di Sanremo

Sullo studio galleggiante di Michelangelo e sul lettino dell’analista. Le tante anime di Gaia (Gozzi) rilucono tra fragilità del nuovo album Rosa dei venti come la rifrazione di un gioco di specchi ora euforico ora malinconico in linea coi suoi umori di ventisettenne inquieta alle prese con la notorietà che le hanno consegnato la scorsa estate undici settimane di primato in hit-parade grazie al condominio col Tony Effe di Sesso e samba.

Sulle piattaforme da venerdì, Rosa dei venti colleziona tra slanci pop e spinte reggaeton un po’ ripetitive tredici stati d’animo abbastanza differenti tra loro, compreso quello della sanremese Chiamo io chiami tu (con il video del coreografo Carlos Diaz Gandia diventato virale), impreziositi dalle collaborazioni con Capo Plaza, Guè, Lorenzza e Toquinho.

"Dopo aver trovato l’ossatura del disco, quei sei-sette brani importanti che si parlano tra loro, ho iniziato a vedere rose dei venti ovunque, sull’avambraccio del cameriere al ristorante come su un marciapiede di Cefalù, a quel punto ho fatto mio il segnale e ci ho scritto sopra una canzone" racconta la cantautrice italobrasiliana che ha lavorato alla composizione dell’album con Michelangelo, Franco 126, Alessandro La Cava, e uno stuolo di autori-producer fra cui Madfingerz, Vigan e Zef.

"Per me scrivere in portoghese è più facile che in italiano. Ma volevo che l’album suonasse come una lettera d’amore per questo nostro Paese, ricordando e ricordandomi che la lingua italiana è una bellissima coccola musicale dalla poesia ineguagliabile". Debutto live il 7 maggio con un concerto evento al Fabrique di Milano.

Gaia, nell’iniziale Bejio ha riunito tutti i suoi cari. "Ci sono le voci di mia nonna, ma anche quelle di Giorgia e Frida, le mie sorelle, e di mio padre. A fine disco arriva quella di mia madre per augurarmi di volare ricordando che, anche se siamo lontane fisicamente, quel che conta è rimanere vicine con lo spirito".

A proposito di mamma, da paulista perché ha dedicato una canzone, RJ, a Rio De Janeiro? "Perché se SP, San Paulo, per me è casa, a Rio vive mia sorella Giorgia. Quando vado là entro in modalità “amiche, feste, concerti, divertimento“. E la natura del brano era manifestamente RJ".

La copertina mostra, però, che per lei la rosa dei venti non è un tatuaggio o un mosaico, ma una cicatrice sul viso. Proprio in Cicatrice ammette “sono la madre di chi mi ha partorita, la stessa che poi l’ha ferita, per poi trovarmi a quindici anni col primo pensiero suicida”.

"Noi tutti abbiamo vissuto probabilmente un momento complicato che facciamo fatica ad analizzare, perché il nostro cervello a volte dimentica, rimuove, anche per proteggerci. Negli ultimi anni dopo una serie di viaggi dentro e fuori di me, mi sono concessa di aprire certi capitoli, di mostrare i segni, di raccontare momenti complessi della mia adolescenza nel momento in cui non capivo cosa ci facessi al mondo".

E quel buio adolescenziale da cosa derivava? "Sono stata una bambina ipersensibile, con un’architettura mentale diciamo complessa. Non ho ancora la forza di tirare fuori i motivi di quei momenti di blackout, però ammettere di averne avuti è forse un primo passo sulla strada della loro soluzione. Per me la musica è sempre stata terapeutica per parlare dei miei traumi, ma anche ballarci sopra. Liberarmene. Cicatrice, invece, è un brano che mi tiene dentro quella condizione emotiva".

Potendo scivolare tra le sensibilità di una canzone così particolare con un ospite, chi chiamerebbe? "Probabilmente, Elisa. Anche se è così privata che potrei condividerla con un’altra persona solo dopo averla cantata da sola ed essermi messa nuda davanti a me stessa".