Venerdì 26 Luglio 2024

Gaffe sul televoto, tensioni all’Eurovision

La Rai diffonde ("per errore") i dati con il boom della concorrente israeliana. Il mistero del candidato olandese che diserta le prove

Gaffe sul televoto, tensioni all’Eurovision

Gaffe sul televoto, tensioni all’Eurovision

"United by music". Ma che fatica. I conflitti in corso rendono il motto di questa 68ª edizione dell’Eurovision Song Contest poco più che un claim pubblicitario. E le divisioni geopolitiche finiscono per entrare a gamba tesa pure in quel tempio della lepidezza glitterata che è la Malmö Arena gettando un cerino acceso sulla benzina sbadatamente versata l’altra sera dalla Rai con un errore clamoroso, con possibili conseguenze su e giù dal palco.

Rimanendo al testo de La noia, infatti, è una bella corona di spine quella calata sul capo di Angelina Mango dallo sbaglio di mandare in sovrimpressione, durante la diretta di giovedì sera, le percentuali del televoto riportato dai concorrenti della seconda semifinale. Una palese violazione del regolamento che non le agevola di sicuro il cammino verso l’ambitissimo microfono di cristallo. Viale Mazzini s’è scusata ufficialmente per l’increscioso incidente con gli organizzatori (l’European Broadcasting Union), ma il danno ormai è fatto. Anche perché i dati, seppur riferiti al solo televoto italiano, mostrano come la comunità ebraica si sia pervicacemente aggrappata alla propria rappresentante Eden Golan (39,31% delle preferenze contro il 7,32% riportato dai Paesi Bassi e il 6, 68% dell’Albania, rispettivamente 2° e 3° miglior risultato della serata) lasciando ipotizzare un sostegno popolare simile, o comunque molto forte, pure negli altri stati votanti. Dati parziali e riferiti al solo nostro Paese, che però hanno tolto serenità alle giurie nazionali, chiamate ieri sera ad esprimersi pressate dalla strumentalizzazione politica dell’evento tv in atto tanto da parte di Gerusalemme che delle associazioni filo-palestinesi (promotrici di marce e sit-in che questa settimana hanno infranto la sonnacchiosa quiete della terza città della Svezia).

"Non solo stai affrontando l’Eurovision in modo orgoglioso e impressionante, ma stai gareggiando con successo di fronte a una brutta ondata di antisemitismo. Stai resistendo rappresentando lo Stato di Israele con enorme onore" ha detto alla Golan il premier Netanyahu in un messaggio di congratulazioni prontamente diffuso dopo lo svarione della tv italiana. Davanti al consenso verso la candidata israeliana espresso dal pubblico da casa evidenziato dalla percentuale sfuggita all’Italia, le giurie ieri sera si sono trovare costrette in un ruolo pieno di ambiguità, che rischi di mescolare le ragioni “artistiche“ con quelle politiche: sul fatto di esprimersi solo “secondo coscienza“ pesava al pari sia la responsabilità di fermare Israele col proprio voto (che pesa per il 50% sul risultato finale) passando così per filo-palestinesi, oppure di contribuire al successo, passando così per filo-israeliani. Questo con probabile pregiudizio dell’incolpevole Mango, che ieri sera non sarà stata granché favorita dai “douze points” dei consessi giudicanti messi a così dura prova dalle leggerezze della televisione nazionale che lei rappresenta.

Non per niente Angelina è calata nelle quotazioni di bookmekers, mentre l’israeliana è balzata al secondo posto, dietro lo strafavorito croato Baby Lasagna di Rim Tim Tagi Dim. Nella complicata giornata di ieri c’è stato pure il caso dei Paesi Bassi, messi nel mirino per un non meglio precisato incidente con Israele del loro rappresentante Joost Klein. Nell’attesa del responso con accertamenti ancora in corso, ieri sera Klein nella seconda prova generale (quella riservata alle giurie) è stato sostituito da un video della sua esibizione di giovedì.

Andrea Spinelli