Martedì 11 Febbraio 2025
ANDREA SPINELLI
Magazine

Francesco Gabbani profeta in casa: "Poi voglio l’America"

Il primo concerto nella sua Carrara e un sogno nel cassetto. "Negli Usa le mie radici musicali, ma non ci ho mai messo piede, sento il richiamo"

Francesco Gabbani compirà 41 anni il giorno del concerto a Carrara, il 9 settembre 2023

Roma, 28 agosto 2023 – Che si tratti di Elvis a Tupelo, Neil Young ad Omemee, Bob Dylan a Duluth o Vasco a Modena, i “ritorni a casa” hanno fatto entrare gli animi in fibrillazione, trasformandosi in celebrazioni accompagnate talora da un sottile debito di riconoscenza verso meriti e talento. Ma Francesco Gabbani nella sua Carrara è sempre stato profeta in patria, un orgoglio cittadino. Eppure, per una serie di circostanze, non ci ha mai suonato. Ecco perché il concerto a Carrara Fiere del 9 settembre, giorno in cui compie 41 anni, va molto oltre la festa di compleanno.

Francesco, come si sta preparando all’appuntamento?

"Ho in mente uno spettacolo in cui, a differenza di quello che porto sui palchi questa estate, parlerò pochissimo per lasciare spazio alla musica ripercorrendo tutto le tappe del percorso che mi ha portato fin qui. Il sottotitolo “finalmente a casa“ vuol indicare proprio il ritorno delle mie canzoni lì dove sono nate".

Trattandosi di compleanno, si farà pure un regalo?

"Sì, eseguendo un nuovo brano. S’intitola Al di là, l’ho scritto con Pacifico, ed entrerà nella colonna sonora della serie tv Un professore, per cui avevo già scritto la sigla Spazio tempo. Ovviamente, il pezzo uscirà in concomitanza con gli episodi della seconda stagione, ma penso che questo concerto carrarese rappresenti l’occasione giusta per proporlo in anteprima".

Per il Gabbani di oggi cosa c’è ‘al di là’?

"Il bisogno di andare oltre le proprie convinzioni per conoscersi, confrontarsi e crescere".

Durante il concerto girerà pure il video del nuovo brano.

"Penso che sarà un’esibizione con l’energia giusta da catturare nelle immagini di un videoclip".

Ospiti?

"Annunciati no. Ma un invito a Zucchero glielo mando, abita in zona e lo stimo tantissimo. Sarebbe un grande onore per me averlo anche solo come spettatore".

Un evento a parte, questo di Carrara, rispetto al tour di Ci vuole un fiore?

"Assolutamente sì. Il concerto che porto in tour ha una sua struttura, legata a doppio filo col mio impegno ambientale e al mio modo di pormi col mondo esterno. Questo è un’altra cosa".

Ce l’ha da parte un brano che potrebbe…

"Andare a Sanremo? Mi piacerebbe, ma il pezzo giusto nel cassetto non ce l’ho. Come dico sempre, ho una visione un po’ romantica del Festival della canzone e penso che debba essere, appunto, la canzone a portare lì il cantante e non il contrario".

Sembra che Amadeus quest’anno stia ricevendo diversi brani cantati in coppia. Con le piacerebbe mischiare le carte?

"Un artista che ammiro molto, ma ben difficilmente si avvicinerebbe al palco dell’Ariston, è Fabri Fibra. Ricordo di averlo conosciuto cinque-sei anni fa, nel momento di mia massima esposizione mediatica, nel backstage di quegli Mtv Awards in cui mi cimentavo come conduttore. Disse: “Te, col tuo savoir faire, non dici poi cose tanto diverse dalle mie“. Fantastico, l’ho preso come un complimento".

Cosa c’è per lei dopo Carrara?

"Il vuoto. L’unico progetto è quello di riposarmi, perché pure questo, tra televisione e tour, è stato un anno impegnativo. Da qualche tempo sento una forte attrazione per gli Stati Uniti e non mi dispiacerebbe volarmene da quelle parti. Non ci sono mai stato e l’idea di andare alla scoperta del Nord America traversandolo coast to coast, mi attrae parecchio. Sono cresciuto ascoltando jazz, soul, funky, rhythm and blues, quindi, idealmente, questo viaggio alla ricerca delle radici della musica che amo potrebbe partire da New York per puntare verso New Orleans e verso la California, senza tralasciare i grandi parchi, meta invece dell’ambientalista che mi porto dentro".