Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Furio Colombo, un “liberal“ fra giornalismo e politica

Un ‘liberal’ con uno sguardo sempre rivolto verso l’America: "Appartengo alla stessa generazione di Moravia – disse una volta –...

Furio Colombo è morto ieri a Roma all’eta di. 94 anni

Furio Colombo è morto ieri a Roma all’eta di. 94 anni

Un ‘liberal’ con uno sguardo sempre rivolto verso l’America: "Appartengo alla stessa generazione di Moravia – disse una volta – e la vedo nello stesso modo, quando diceva ‘potranno forse essere il Paese del futuro". Il dopoguerra, la liberazione americana, erano rimasti nel suo cuore, anche se con qualche critica ,"ma solo su fatti specifici". Furio Colombo, che si è spento ieri a 94 anni, è stato uno dei giornalisti più importanti del dopoguerra italiano, ed ha attraversato il secondo Novecento vestendo molte giacche, ma sempre con la stessa coerente eleganza.

Nato a Chatillon, in Val d’Aosta, il primo gennaio 1931, studiò a Torino laureandosi giovanissimo in giurisprudenza. Ma la sua passione per il giornalismo esplose presto in modo irresistibile, e lo portò a praticare ogni mezzo dalla carta stampata, alla radio, alla tv.

Con Umberto Eco e altri intellettuali fu tra i fondatori del Gruppo 63, nel 1967 divenne giornalista professionista. Nel 1967 era nel Sinai per documentare la Guerra dei sei giorni, nel 1968 a Saigon durante l’offensiva del Têt. Famosa, nel novembre 1975, la sua intervista con Pier Paolo Pasolini, l’ultima del poeta e regista, che fu assassinato il giorno dopo.

Professore al Dams di Bologna nei fatidici anni Settanta, alla fine degli anni Ottanta iniziò la sua lunga stagione americana, prima come corrispondente per La Stampa da New York, ed in seguito per La Repubblica. A New York dopo essere sopravvissuto ad un incidente aereo, fu anche direttore dell’Istituto di cultura dal 1991 al 1994.

Parlamentare per tre legislature per i Ds e il Pd, nel 2001 fu nominato direttore della rinata Unità, esperienza che si concluse in modo brusco nel 2005. Poi nel 2009 fondò con Antonio Padellaro e Marco Travaglio Il Fatto Quotidiano. "Nessuno di noi – disse presentando l’iniziativa insieme ai suoi compagni d’avventura – viene da passati politici da affermare o rinnegare continuamente e neanche abbiamo fatto parte di gruppi anche molto per bene. E questo ci rende autonomi. Al Fatto vogliamo fare analisi logiche e non morali".

Giornalista e fine intellettuale, Colombo ha svolto un’intensa attività culturale come autore di testi letterari e cinematografici, nonché titolare di cattedra alla Columbia University, alla New York University, alla University of California di Berkeley. Ha svolto anche incarichi aziendali prima alla Olivetti e poi come rappresentante Fiat negli Stati Uniti. Il suo primo libro è stato L’America di Kennedy (1964), la più recente pubblicazione Sulla pace. La guerra in Ucraina e l’eterno dilemma (con Vittorio Pavoncello, 2022).

Come parlamentare è stato il primo firmatario della legge che ha istituito il Giorno della memoria per la Shoah il 27 gennaio.