Roma, 5 marzo 2025 – Una folla di fan ha accolto il feretro di Eleonora Giorgi davanti alla Chiesa degli Artisti di Roma, dove alle 16 sono iniziati i funerali dell’attrice scomparsa lunedì per un tumore al pancreas. La famiglia ha voluto mantenere “strettamente privata” la camera ardente, mentre le esequie erano aperte a tutti. Per l’ultimo saluto si sono stretti in un unico abbraccio i familiari dell'attrice, tra cui i due figli, Paolo Ciavarro, in lacrime, e Andrea Rizzoli e la nuora Clizia Incorvaia con la figlia Nina. "Ci siamo presi due giorni per noi, ma oggi mamma l'abbiamo restituita al pubblico – ha detto prima di entrare Paolo – . È una dimostrazione di affetto incredibile, e per me motivo di orgoglio. Il suo pubblico l'ha sempre amata ma non mi aspettavo tutto questo. Migliaia e migliaia i messaggi che ho ricevuto, mi sento di dire solo grazie".

"Bellissimo vedere l'abbraccio della gente – ha commentato Andrea Rizzoli – una cosa che fa capire come mia madre in qualche modo sia riuscita a toccare ognuno di loro”.
Tra due ali di folla sistemata dietro le transenne, convogliata nella piazza già da quasi due ore prima dell'inizio della cerimonia, il feretro è stato accolto da applausi commossi. 'Wish you were here' dei Pink Floyd è il brano che ha accompagnato l’ingresso in chiesa del feretro, per volere della stessa Giorgi, mentre 'Whiter shade of pale' dei Procol Harum ha chiuso la cerimonia.

L'attrice e regista Eleonora Giorgi si è spenta due giorni fa, dopo una lunga lotta contro il tumore al pancreas durata un paio di anni. Oggi, i funerali nella chiesa romana degli Artisti, a Piazza del Popolo. Presenti all'ultimo saluto la famiglia e gli amici, ma anche numerosissimi fan, che le danno l'addio sulle note di 'Wish You Were Here' e 'A Whiter Shade of Pale' dei Pink Floyd.
L’omelia: "Oggi il cuore è stracarico di tristezza e dolore"
"Oggi il cuore è stracarico di tristezza e di dolore, ma dobbiamo dare testimonianza della speranza. Noi non perdiamo mai coloro che amiamo, perché li possiamo amare in colui, Gesù, che è morto e risorto". Con queste parole monsignor Antonio Staglianò ha dato il via alla cerimonia di celebrazione delle esequie di Eleonora Giorgi. "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi – ha detto il vescovo citando Pavese –. La morte è l'unico vero grande nemico degli esseri umani, la morte di Eleonora rischia di essere disperante se chi continua a vivere, come i suoi figli, nipoti e tutte le persone che l'hanno amata e continueranno ad amarla, guardando lei in questa bara penseranno davvero che lei non ci sia più". La disperazione "chiude gli occhi degli esseri umani, e allora non avranno la sensibilità di ascoltare la parola eloquente di questa morte''. "Il corpo di Eleonora che negli ultimi tempi è stato umiliato dalla malattia, tormentato dal dolore, come quello di Gesù, trafitto di spine, crocifisso e morto - ha proseguito il vescovo - rivela al mondo come è onnipotente Dio".
Il figlio Andrea: “Bellissimo l’abbraccio della gente”
"Per me e Paolo sapere che lei aveva un cancro è stato abbastanza scioccante'', ma ''la sua speranza è stata da subito non quella di guarire ma quella di aiutare gli altri''. È il ricordo del figlio di Eleonora Giorgi Andrea Rizzoli, salito sul pulpito al termine del funerale per un ricordo della madre prima dell'ultimo saluto. ''Ad Eleonora Giorgi non serviva visibilità. Quando siamo andati a fare la prima Pet, davanti a noi c'era un bambino di sei anni e ci siamo chiesti se avesse lo stesso male. Non lo sapevamo, ma lei da quel momento ha deciso di raccontarlo, facendo vedere che era possibile vivere gli ultimi anni della sua vita con il sorriso''. ''A me e a Paolo è stato detto che siamo forti – ha proseguito Andrea –. No, io e Paolo siamo stati trascinati da Eleonora e dalla sua forza, dalla sua determinazione di voler lasciare il segno. E quando vedo gli occhi di voi che ci guardate capisco che lei ce l'ha fatta e questo segno l'ha lasciato''.
“È stato un momento bellissimo vedere l'abbraccio della gente – aveva detto Andrea ai microfoni dei giornalisti prima di entrare in chiesa – Magari qualcuno l'ha conosciuta di persona e magari altri solo attraverso i personaggi dei suoi film o dalla tv eppure tutti si sono sentiti in dovere di restituire qualcosa, chiunque loro è qui non in cerca di visibilità, sta dicendo guardate che volevamo bene anche noi ad Eleonora. Questo riempie il cuore di gioia. Di mamma conserverò qualcosa ma non tutti gli oggetti, solo il foulard e poche spille, credo che gli oggetti passino i sentimenti invece restano", ha proseguito, "mamma mi ha insegnato in questo anno cosa vuol dire essere forti, lo ha mostrato a tutti".

Il ricordo dei colleghi. Castellitto: “Era meravigliosa”
Una lunga schiera di colleghi è venuta per salutare Eleonora Giorgi, da Carlo Verdone con cui Giorgi recitò nel film cult Borotalco, a Christian De Sica, da Massimo Ghini a Gloria Guida e Andrea Roncato. Tanti anni fa abbiamo fatto un film insieme, si chiamava Giovanni senza pensieri, e sul set ci faceva cantare We are the world – racconta Sergio Castellitto – Ho un ricordo meraviglioso di un'attrice meravigliosa e intelligente". “Mancherà la sua luce, il suo messaggio, la sua speranza – dice Rita Rusic –. Io sono vicina a suo figlio Paolo e alla mia Clizia, noi ci siamo ritrovate grazie al loro amore. “E’ un grande dolore, Eleonora ha dimostrato ancora una volta e fino all'ultimo di avere un grande carattere'', sono le parole di Massimo Ghini fuori dalla Chiesa. Per Massimo Ciavarro, ex marito e padre del figlio Paolo, Eleonora “non era mai stata così bella come negli ultimi giorni. Una grandissima donna, era la madre di mio figlio, per me era tutto”.

“Al mio funerale suonate Pink Floyd e Procol Harum”
"Al mio funerale suonate i Pink Floyd e i Procol Harum". Eleonora Giorgi non ha lasciato niente al caso, nemmeno per la sua cerimonia funebre. In un'intervista a ‘Vanity Fair’, l’attrice aveva spiegato di aver dato disposizioni a un'amica chiedendole di organizzare il suo funerale.
“Ho un'amica molto spiritosa, che ridere! Ultimamente le ho telefonato e le ho detto: senti, il funerale lo organizzi tu. E le ho specificato: devi fare un servizio eccellente", raccontò, desiderano che il suo ultimo saluto fosse accompagnato da due canzoni ben precise per l'ingresso e per l'uscita dalla messa funebre: "A Whiter Shade of Pale" (1969) dei Procol Harum e "Wish You Were Here" (1975) dei Pink Floyd.
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