Commozione, ma anche tanta gratitudine, ai funerali di Andrea Purgatori. Il grande giornalista è morto a 70 anni il 19 luglio in ospedale a causa delle conseguenze di un tumore ai polmoni e in tanti sono andati a rendergli omaggio sia alla camera ardente allestita in Campidoglio nei giorni scorsi sia ai funerali di oggi.
Grande commozione soprattutto per il ricordo dei figli di Andrea Purgatori. "Un giornalista che ha portato sempre avanti la ricerca della verità per cui combatteva ad ogni costo, ma soprattutto un grande padre, un esempio che resta".
"Papà è stato un grande professionista e un uomo con grandi pregi e difetti, era anche ansioso, burbero, protagonista - ha spiegato il figlio Ludovico -. Sotto la sua ala protettiva sentivi il suo grande cuore. L'ansia che provava era per il timore di veder soffrire chi amava; il suo essere burbero veniva dalla ricerca della perfezione in ciò che faceva; usava l'essere protagonista per trasmettere i grandi valori in cui più ha creduto nella vita". "Non riusciva a stare fermo, ma nei momenti fondamentali della vita di un ragazzo c'è sempre stato e mi ha salvato tante volte. Lascia un grande vuoto colmato in parte dalla gioia e la fortuna di non aver avuto solo un grande padre ma un esempio che resta". E poi la commozione con la chiusura con cui il padre terminava le loro telefonate: "Devo andare in riunione… ciao ciao ciao".
"lo stringevo chiedendogli, 'Mica muori vero?' e lui sorridendo mi rispondeva 'Oddio, Victoria, no'. È stato un grande giornalista e amico, ma il suo più grande successo è stato come padre" ha aggiunto l'altra figlia Victoria.
Anche Edoardo Purgatori ha raccontato un pezzo di vita del grande Andrea: "Una delle prime telefonate che ho ricevuto è stata quella di Piero Moscardini, che aveva conosciuto papà tanti anni fa, quando da cronista passava tanto tempo nelle caserme. Mi ha chiesto l'onore di far portare papà ai Vigili del fuoco e naturalmente abbiamo detto sì. Nostro padre ha vissuto tante vite e come nelle grandi inchieste ha lasciato piccoli pezzi di sè diffusi in tutti noi. Fino alla fine ha avuto la sua energia dirompente, l'ironia, la forza, la rabbia. Noi figli negli ultimi mesi non l'abbiamo mollato un attimo, siamo stati insieme, abbiamo guardato tanti film, fatto grandi risate e grandi mangiate. Vedere il coraggio con cui ha affrontato la malattia ha attenuato il mio terrore di perderlo. È stato un guerriero fino alla fine".