Venerdì 22 Novembre 2024
PIERO DEGLI ANTONI
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Freccero: "Riporterò Luttazzi in Rai"

Il direttore della seconda rete a ruota libera: spazio ai musulmani, più informazione

Il direttore di Rai 2 Carlo Freccero  (Ansa)

Il direttore di Rai 2 Carlo Freccero (Ansa)

Milano, 4 gennaio 2019 - Chi conosce Carlo Freccero dai remoti tempi di Mediaset sa che il neo direttore di Raidue è uno che ama prendere la scacchiera e buttare i pezzi all’aria. Così, nella sua prima conferenza stampa, è tornato a essere il vulcanico rivoluzionario di un tempo che se la prende col Pd, col cardinal Bertone, che annuncia il ritorno di Daniele Luttazzi e (forse) di Simona Ventura.

Cominciamo da Luttazzi. Inutile ripetere dell’editto bulgaro di Berlusconi, eccetera eccetera, che nel 2001 lo fece cacciare con il suo Satyricon. Da allora Luttazzi è sparito, non solo dalla tv ma anche dai teatri, emarginato dal mondo dello spettacolo non tanto per la scomunica di Berlusconi (che anzi forse avrebbe potuto giovargli come giovò a Travaglio), quanto per la scoperta che parte dei suoi monologhi era la copia di quelli di artisti americani. Ma, ci dice ora Freccero, «voglio riportare Daniele Luttazzi in tv. Ci mancherebbe che questa nuova epoca vietasse la satira! Luttazzi potrà andare in onda, se va in onda, in autunno: a me sembra essenziale che lui torni in Rai. Anche se venisse Bertone in persona a dire che non posso farlo, io lo farò lo stesso».

Capitolo secondo, l’informazione. «Vergogna, vergogna, vergogna che la Rai, il servizio pubblico, non abbia un programma di approfondimento. La trasmissione diventerà di punta, non solo per la rete ma per l’intera Rai. In questi anni il servizio pubblico ha lasciato spazio ad altre realtà, come La7. Nell’attesa allungheremo il tg2 serale di 10-15 minuti dalla prossima settimana». Per lasciare il posto all’approfondimento post-Tg dovranno fare le valigie Luca e Paolo con Mia Ceran.

Capitolo due bis, sempre informazione. Night Tabloid («un titolo demenziale», l’ha sobriamente definito Freccero) diventerà Povera Patria, temi di politica e attualità. Confermato Tg2 Dossier.

Capitolo tre, Nemo si sdoppia. Da una parte Alessandro Sortino vicino all’area cattolica progressista, dall’altra Realiti Sciò con Enrico Lucci «che racconterà l’Italia dei selfie, il narcisismo dei poveri».

Capitolo quattro, attenzione: «Voglio realizzare una rubrica anche sulla religione musulmana come ci sono anche per quella ebraica e protestante». Una mina anti-direttore che rischia di farlo saltare in aria. Capitolo cinque, a febbraio un omaggio a Bertolucci, «è un obbligo morale».

Secondo omaggio a Gianni Boncompagni, progettato da Renzo Arbore, mentre sabato andrà in onda quello dedicato a Adriano Celentano che il 6 gennaio compie 81 anni.

Capitolo sei, Simona Ventura. «La stimo moltissimo. Fa audience, ma il programma deve risolvere un problema semplice: non ci sono studi a disposizione. Il talent show The Voice si farà se si trova uno studio». (In precedenza Freccero aveva smentito tutto, soprattutto il costo di 1 milione a puntata).

Capitolo sette, polemiche assortite: «Il Pd mi aveva mandato sul satellite a fare Rai4, vergognoso per uno che ha il mio curriculum. Capisco Berlusconi, ma non il Pd. È assurdo che uno come me non sia mai stato direttore di Raiuno, ma la politica, inclusa una parte del Vaticano, non ha mai voluto». «Quello che mi interessa del governo gialloverde è che ha scompaginato il pensiero unico. Ma non farò la tv sovranista: io faccio la tv punto e basta. Anche se sovranismo è una parola che non mi fa paura. Amo il pluralismo».

Ultimi fuochi: «Non posso fare contratti in esclusiva perché duro solo undici mesi, sono come De Mita ai tempi del governo Craxi. Per questo non ho rinnovato l’esclusiva a Costantino della Gherardesca, e non posso fare quella a Simona Ventura». Mettete l’elmetto, è arrivato Freccero.