Bologna, 19 luglio 2019 - Mancano dieci mesi agli ottant’anni di Francesco Guccini, ma il mondo della canzone è già in fibrillazione per l’anniversario. Il progetto più importante in cantiere al momento è un album-tributo con molti grandi nomi della musica italiana curato da Mauro Pagani. Si parla di Zucchero, Gianna Nannini, Elisa, Fiorella Mannoia, Jack Savoretti, Vinicio Capossela senza tralasciare eclatanti accoppiate come quella di Samuele Bersani con Luca Carboni. Della partita dovrebbe far parte pure Luciano Ligabue, che col “Maestrone” ha lavorato al cinema, ci ha scritto assieme Ho ancora la forza, gli ha dedicato il brano Caro il mio Francesco, ma l’ha pure omaggiato all’ultimo Festival di Sanremo duettando Dio è morto con Baglioni. "Ho conosciuto Ligabue a un Primo Maggio in Piazza San Giovanni" ricorda spesso Guccini. "Gli ho ricordato che anch’io ho cominciato facendo rock’n’roll. Perché alla fine degli anni Cinquanta, quando è arrivato in Italia, lo cantavano tutti. Io studiando le mosse davanti allo specchio. Mi piacciono sia lui sia Zucchero perché sono di grande emilianità, genuini, veri". La risposta a questo ambizioso progetto sul repertorio gucciniano realizzato da BMG Rights è stata talmente forte che i dischi potrebbero diventare addirittura due; il primo sul mercato a novembre e il secondo a primavera. Ovviamente di progetti legati al celebratissimo repertorio di Radici o di Via Paolo Fabbri 43 ce ne sono stati diversi finora, a cominciare da quel Fra la Via Aurelia e il West che quattro anni fa cambiava coordinate geografie al titolo di un fortunato live del 1984, Fra la via Emilia e il West, per accasare La locomotiva e Autogrill sul palcoscenico amico del Premio Tenco. L’album pubblicato da AlaBianca era frutto, infatti, di una 39ª edizione interamente dedicata a Francesco, grande amico della rassegna, nato anche grazie a lui. Nei primissimi anni Settanta, infatti, Amilcare Rambaldi, fondatore del Club Tenco, lesse su una rivista dell’epoca un articolo su Francesco Guccini, Piero Ciampi e Roberto Vecchioni intitolato "Bravi, bravissimi, ma chi li vuole?". Rispose con una lettera in cui scriveva: "Li voglio io". Così fu. Nel disco c’erano 29 canzoni interpretate, fra gli altri, da Carmen Consoli, Leonardo Pieraccioni, Roberto Vecchioni, Cristina Donà, Têtes de Bois ,Vittorio De Scalzi, lo stesso Mauro Pagani, Bobo Rondelli, i Musici & Friends (vale a dire accompagnatori abituali di Guccini quali Flaco Biondini, Roberto Manuzzi, Antonio Marangolo, Pierluigi Mingotti, Vince Tempera ed altri). Altro progetto discografico il cofanetto con le performance gucciniane attinte dal tributo rivolto al cantautore modenese dall’edizione 2016 dalla rassegna Dallo Sciamano allo Showmen curato da Sergio Secondiano Sacchi, responsabile artistico del Club Tenco. Resta ora da scoprire i protagonisti di questo nuovo sguardo ad un repertorio lungo quasi sessant’anni. Alla vigilia degli ottanta che, il 14 giugno 2020, il “Maestrone” festeggerà.
MagazineSorpresa: il pop s’inchina al Maestrone Guccini