Sabato 20 Luglio 2024

Francesco Gabbani e l’odissea per salvare il concerto dopo il down informatico: 7 ore per andare in Sardegna

Dopo la cancellazione del volo diretto da Milano, il cantante ha deciso di partire a bordo di un monoelica preso a Torino. Un viaggio della speranza, come racconta in un video sui social

Olbia, 20 luglio 2024 – Tra le “vittime” del down informatico che ieri ha di fatto paralizzato gli aeroporti di mezzo mondo anche il cantante Francesco Gabbani, che in serata doveva tenere un concerto ad Arborea, in Sardegna, per la Festa del Redentore. Il volo diretto che avrebbe dovuto prendere a Milano è stato infatti cancellato ma lui non si è perso d’animo e ha trovato una soluzione alternativa per non deludere i fan che lo aspettavano sull’isola. Dopo un rapido check delle soluzioni possibili, Gabbani ha scelto di arrivare in auto fino al campo volo di Collegno, alle porte di Torino, dove è decollato a bordo di un monoelica e in due ore e mezzo è atterrato a Olbia. Ad attenderlo c’era un Van che in altre 2 ore e mezzo di viaggio lo ha portato a destinazione, giusto in tempo per il concerto.

Una vera odissea come ha raccontato lo stesso Gabbani sui social: “Dopo varie peripezie e un vero e proprio viaggio della speranza, ieri siamo atterrati in Sardegna sani e salvi e abbiamo fatto un concerto bellissimo ad Arborea. Questa sera ci vediamo a Iglesias e domani all’Isola della Maddalena, non mancate!”. E i fan non sono mancati sotto il palco di Arborea, dove il cantante è stato accolto da un’autentica ovazione.

Il post, accompagnato da un video che documenta il rocambolesco viaggio ha ricevuto una miriade di like e commenti di apprezzamento: “Sei un grande perché potevi startene a casa e invece per chi ha pagato il biglietto ce l'hai messa tutta, e ce l'hai fatta” scrive un follower. “Tanta stima anche per essere salito su quell'aeroplanino” gli fa eco un altro. E c’è anche una utente che suggerisce di dargli la cittadinanza onoraria: “Siccome hai vissuto l’esperienza del viaggio della speranza che noi sardi più o meno viviamo quando viaggiamo ti diamo la cittadinanza ad honorem”.