Giovedì 10 marzo esce nelle sale cinematografiche italiane 'Flee', un titolo capace di conquistare recensioni entusiaste e di segnare un primato che difficilmente sarà uguagliato: è infatti il primo lungometraggio ad aggiudicarsi la candidatura all'Oscar nelle categorie riservate al miglior documentario, film d'animazione e film internazionale (è danese). E come segno portafortuna, in vista dei premi dell'Academy, ricordiamo che ha vinto l'European Film Award come film animato e come documentario.
Flee, tutto sul film documentario e animato
La trama racconta una storia realmente accaduta, anche se il nome del protagonista, Amin Nawabi, è stato inventato dagli autori di 'Flee'. Troviamo Amin che ha 36 anni, vive in Danimarca insieme al proprio compagno, con il quale sta per sposarsi, ed è un affermato docente universitario. Proprio l'avvicinarsi del matrimonio lo porta a rivelare per la prima volta un passato che aveva tenuto nascosto: riguarda la fuga dall'Afghanistan e l'odissea come rifugiato che, dopo molte vicissitudini, lo portò in Danimarca. 'Flee' è scritto e diretto dal danese Jonas Poher Rasmussen, che ha conosciuto Amin quando i due erano studenti di liceo, è diventato suo amico e l'ha visto essere preda di timori e titubanze alla vigilia delle nozze con il fidanzato Casper. Nel 2013, durante un workshop sul documentario d'animazione, ha compreso che questo tipo di film avrebbe potuto aiutare Amin: "Voleva fare i conti con il proprio passato", ha raccontato Rasmussen, "perché il trauma associato alla sua infanzia stava creando una distanza tra tutte le persone della sua vita. L'incapacità di condividere appieno chi era stava diventando un fardello. Inoltre, voleva raccontare la sua storia anche per fare capire alla gente cosa significa fuggire per salvarsi la vita. L'animazione l'ha fatto sentire a suo agio con la propria storia".
Il trailer
Le recensioni, cosa ne pensa la critica
Sin dalle primissime proiezioni, all'interno di vari festival cinematografici, 'Flee' è stato acclamato come un film straordinario e ha collezionato premi in quantità: ad esempio, oltre a quelli già citati, quello della giuria del Sundance Film Festival 2021 (nella sezione dedicata ai documentari) e quello come miglior film all'Annecy International Animation Film Festival 2021. Le recensioni della critica hanno confermato il gradimento, parlando di un documentario innovativo nella forma ed efficacissimo nel racconto onesto e profondo dell'esperienza di un rifugiato.