Un Sanremo di metallo pregiato. Sono 503, infatti, i dischi di platino totalizzati finora dal cast annunciato ieri da Amadeus al Tg1 delle 13.30 come rilevato dal Ceo della Fimi, la Federazione dell’Industria Musicale Italiana, Enzo Mazza che, per parlare di "edizione da record", se li è andati a contare tutti, dai 52 della Amoroso ai 45 di Geolier. Perché per il conduttore-direttore artistico sarà "assolutamente l’ultimo", come ha ribadito poi nel pomeriggio di ieri in diretta su Raiuno a Domenica In da Mara Venier, "e la voglia di fare bene è davvero tanta. Spero vi piacciono i cantanti e poi vorrei tranquillizzare chi è preoccupato per la fine delle serate troppo tardi con 30 cantanti", s’è premurato di dire Ama. "L’orario del Festival non verrà prolungato perché io non ho superospiti: i miei superospiti sono i cantanti in gara".
Finito il toto-Sanremo si comincia a ragionare sul Sanremo vero, come fanno le agenzie di scommesse, con in testa una William Hill che (senza che sia stata resa pubblica ancora una nota delle loro canzoni) punta su Mahmood e Negramaro, pagando la sua vittoria 4 volte la posta, seguiti da Annalisa, proposta a 5, Alessandra Amoroso, Angelina Mango ed Emma Marrone a 6 e, ancora Il Volo, Mr. Rain e The Kolors ad 8. Fine pure dello stillicidio di indiscrezioni che hanno riempito giornali e social per mesi con candidature affascinanti quanto fantasiose che andavano dai Pooh a Jovanotti, da Gianna Nannini ad Antonello Venditti, a Biagio Antonacci. Anche se non è affatto escluso che qualcuno, magari, non ci avesse fatto dietro un pensierino per davvero.
Qualche pensierino in più sembra che ce l’avessero fatto Max Gazzé (ieri peraltro vincitore, quale autore della canzone Non ci cascheremo mai, del 66° Zecchino d’Oro) poi i Subsonica, Rosa Chemical, Arisa, Tropico, Malika Ayane, Alexia, Zero Assoluto (che avevano, pare, una canzone di Franco 126), Bresh, Patty Pravo, Francesco Gabbani, Marcella Bella, Alan Sorrenti con i Calibro 35, oltre agli irrinunciabili Al Bano e Jalisse, ieri alla loro 27ª bocciatura. Ma la lista è lunghissima e comprende pure Ermal Meta, vincitore nel 2018 in coppia Fabrizio Moro con Non mi avete fatto niente, tornato poi in gara nel 2021 con Un milione di cose da dirti. Ad Amadeus sarebbero arrivate le candidature di oltre 400 brani.
Frattanto, davanti alla decisione irreversibile del conduttore, sembra che la Rai abbia già iniziato a guardare al dopo-Ama rivolgendosi proprio al suo agente Lucio Presta con l’occhio puntato su un altro nome eccellente della tv italiana, non certo nuovo a esperienze festivaliere, quale Paolo Bonolis.
Andrea Spinelli