Lunedì 9 Settembre 2024

768 km, il fulmine più “lungo” del mondo

È stato registrato negli States il fulmine più esteso del mondo, capace di coprire una distanza di quasi 800 km. In America Latina, invece, quello che è durato di più

Una tempesta di fulmini

Una tempesta di fulmini

Il 2020, tra tante altre cose, è stato anche l’anno dei fulmini. Come fa sapere l’OMM, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, nel corso di quell’anno sono stati registrati sia il fulmine più “lungo” del mondo che quello più duraturo. Il primo si è verificato negli Stati Uniti ed ha coperto una distanza di quasi 800 km, il secondo tra Argentina e Uruguay ed è durato ben 17 secondi, un’eternità per questa tipologia di fenomeni naturali. 2020, l’anno dei fulmini Una distanza di quasi 800 km, come quella che passa da Milano a Napoli per fare un esempio concreto. Il fulmine registrato dall’Organizzazione metereologica mondiale negli States nell’aprile del 2020 è entrato nel Guinness dei primati, diventando il fenomeno naturale di questo tipo più vasto della storia. La saetta americana è riuscita a battere il precedente record che apparteneva a un fulmine caduto sul Brasile nel 2018, battendolo di 60 km. Il fulmine più duraturo, invece, si è registrato sempre nel 2020 ma nel mese di giugno e precisamente sul confine tra Argentina e Uruguay. La sua durata, infatti, è stata di ben 17 secondi, un’eternità per questo tipo di fenomeno. La prova, fanno sapere dalla Arizona State University, che “singoli eventi di fulmini possono durare anche 17 secondi. Un dato importante per migliorare la nostra comprensione delle dinamiche dei fulmini: come, dove e, soprattutto, perché i fulmini si verificano nel modo in cui si verificano". Le zone che hanno visto comparire in cielo il lampo più lungo nello spazio e quello più lungo nel tempo – spiegano gli scienziati – sono quelle delle grandi pianure del Nord America e del bacino del Río de la Plata in Sud America. Sono fra le aree geografiche del mondo che hanno un sistema connettivo più grande delle altre e con le condizioni ideali per l’innesto di temporali devastanti che attivano fulmini estremi. Una conseguenza del cambiamento climatico? Il fatto che entrambi gli eventi naturali si siano verificati nel corso del 2020, secondo i meteorologi, potrebbe voler dire che i fulmini stiano diventando più estremi a causa delle mutate condizioni climatiche del Pianeta, ma potrebbe semplicemente significare – spiegano gli scienziati - che le migliori capacità di imaging abbiano permesso a entrambi i record di essere registrati. "Solo una volta registrati diversi anni di questi eventi estremi saremo in grado di valutare – è la chiosa finale dei ricercatori - se stanno diventando più comuni".