Mercoledì 4 Settembre 2024
ENRICO SALVADORI
Magazine

Finazzer Flory: "Italia, la potenza è nella cultura"

Reading alla Camera in omaggio alla nostra lingua "Dante, Manzoni, Calvino: ripartiamo dalla bellezza".

Finazzer Flory: "Italia, la potenza  è  nella cultura"

Finazzer Flory: "Italia, la potenza è nella cultura"

La Cultura come resistenza alle chiacchiere, al nulla che invade la nostra quotidianità. Massimiliano Finazzer Flory è uno studioso, attore, regista innamorato della lingua italiana e protagonista di una nobile battaglia che mette al centro la nostra cultura, la nostra storia ammirata in tutto il mondo e che nel nostro Paese è quasi dimenticata. È questa la base di una ripartenza, di un rilancio che deve affondare le radici nel nostro passato. Venerdì prossimo alle 17 Finazzer Flory sarà a Montecitorio invitato dal presidente della commissione cultura della Camera Federico Mollicone per presentare il suo “Omaggio alla lingua italiana“, un reading appassionante, un viaggio tra le parole da Dante a Calvino, attraverso Leonardo, Manzoni e Marinetti.

Finazzer, all’estero esiste una vera e propria italofilia, in Italia invece ci dimentichiamo da dove veniamo. La sua missione è una rivalutazione a tutto tondo del nostro pensiero che ha condizionato positivamente il mondo.

"Dobbiamo ripartire da dove siamo nati, dall’interno della lingua italiana che non è uno strumento ma un soggetto che ci pone tante domande. Una di queste è: “Chi siamo?“. La nostra lingua è estetica, capace di farci percepire fisicamente la bellezza. Nell’epoca dell’intelligenza artificiale bisogna rivalutare la forza travolgente della nostra lingua e della nostra cultura".

Necessario quindi capovolgere il ragionamento imperante: basta guardare all’assoluto presente e rivolgiamoci alla storia.

"E questo lavoro deve partire dai giovani, ai quali va insegnato il valore eterno del nostro passato, distraendo la loro attenzione dagli strumenti tecnologici che li condizionano. Non sono contro i social network e la tv in quanto tali. Sono contrario all’arretramento culturale, auspico che in una casa ci debbano essere l’uso della tecnologia social ma anche tanti libri di carta da leggere. La politica italiana deve essere quella di una potenza culturale e non militare o economica. Le nostre armi devono essere la poesia, la cultura, la pittura e naturalmente la pace".

Tutto questo sarà al centro dell’appuntamento romano di venerdì.

"È un lavoro ad hoc che tiene conto della lingua come una partitura musicale con la partecipazione del Coro delle voci bianche dell’Opera di Roma. Dante lo declino attraverso San Francesco, Manzoni con il capitolo dei Promessi sposi della peste, parlando di sofferenza e speranza dopo essere usciti dal Covid. Il mio Leonardo sarà quello dei moti dell’animo, in lotta con sé stesso: davanti a Leonardo si è inchinato anche Steve Jobs. Poi Filippo Tommaso Marinetti, il meraviglioso poeta della modernità, lo studioso che ha immaginato il nostro futuro e le rivoluzioni tecnologiche. Per le sue mostre fanno la fila a New York e a Parigi. Negli Stati Uniti il futurismo ha ispirato le imprese del nostro tempo. Infine arrivo a Italo Calvino, omaggiato nel centenario della nascita con un’analisi sul versante dell’ecologia. Nel 2024 omaggerò il centenario di Puccini".

Si riparte, dunque, dal progetto capace di infondere ai giovani l’amore per il nostro luminosissimo passato. Ma un ruolo fondamentale lo devono avere gli insegnanti.

"Certamente. A loro – conclude Finazzer Flory – chiediamo entusiasmo e passione. Devono essere innamorati di quello che insegnano e non meri burocrati del sapere. Consapevoli che insegnare è una vocazione".