Lunedì 3 Marzo 2025
REDAZIONE MAGAZINE

I film di Eleonora Giorgi da ricordare

Tante commedie, ma anche horror e ruoli drammatici. L'attrice ha avuto una carriera lunga quasi 50 anni con alcuni ruoli diventati davvero iconici

Roma, 3 marzo 2025 – Eleonora Giorgi si è spenta all’età di 71 anni a Roma. Nell’ottobre del 2023 l’attrice aveva dichiarato di essere malata di tumore al pancreas e nel corso dell’anno e mezzo che ha seguito la notizia non ha mai smesso di raccontare, in tv e sui social, il suo percorso di cura e soprattutto di amore familiare. Nel corso della sua carriera, durata circa 50 anni, ci sono più di 40 film e molte fiction che l’hanno vista tra i protagonisti. Tra i tanti ruoli che ha interpretato, alcuni sono diventati iconici e rimasti nella memoria dei fan. Ecco per quali titoli la ricorderemo maggiormente.

È morta Eleonora Giorgi
Eleonora Giorgi sul set con Carlo Verdone (Ansa)

Mani di velluto – 1979

Nel film diretto da Castellano e Pipolo, Eleonora Giorgi è Tilli, una ladra che viene corteggiata da Guido Quiller (Adriano Celentano). L’uomo finge di essere un malvivente come lei ma è, al contrario, è l’inventore del ‘blindo glass’, un vetro antirapina. L’equivoco è alla base della commedia.

Mia moglie è una strega – 1980

Eleonora Giorgi è nel film la strega Finnicella che è stata condannata al rogo dal Cardinale Emilio Altieri. Torna in vita 300 anni dopo per vendicarsi seducendo un suo erede dallo stesso nome (Renato Pozzetto) con il piano di ucciderlo. Qualcosa, però, va storto e tra i due nasce un vero, grande amore che sarà ostacolato da più parti.

Inferno – 1980

Tra i film interpretati da Giorgi c’è anche l’horror ‘Inferno’ di Dario Argento. La pellicola fa parte della trilogia delle Tre Madri, iniziata nel 1977 con ‘Suspiria’. L’attrice interpreta Sara, amica del protagonista e vittima della maledizione.

Nudo di donna – 1981

Sandro (Nino Manfredi) è un uomo benestante sposato con Laura (Eleonora Giorgi), più giovane di lui. L’uomo non è più sicuro di ciò che prova per sua moglie e ha perso la curiosità nei suoi confronti ma un giorno, nello studio di un artista, trova un ritratto di una donna senza vestiti che gli ricorda terribilmente la consorte. Dopo poco conosce Rirì (Giorgi), una donna identica a Laura che sembra la metà della donna, quella che le mancava per essere la compagna ideale.

Borotalco – 1982

Per ‘Borotalco’ di Carlo Verdone, Eleonora Giorgi ha vinto un David di Donatello. L’attrice interpreta Nadia che, per un gioco di equivoci, è convinta che Sergio (Verdone) sia un ricco signore e amico di Lucio Dalla di cui lei è grande fan. Tra i due, che hanno rispettivamente dei compagni, inizia una relazione che viene bruscamente interrotta, però, quando la verità viene a galla. L’amore, a volte, è però capace di superare anche le menzogne.

Mani di fata – 1983

Andrea (Renato Pozzetto) e Franca (Eleonora Giorgi) sono in ‘Mani di fata’ una coppia apparentemente felice. I problemi economici che li colpiscono mettono in crisi il matrimonio ed entrambi i coniugi rischiano di cadere in tentazione e di tradire il partner. Il loro legame, però, risulterà più forte delle incomprensioni.

Sapore di mare 2 – 1983

Ambientato nell’estate nel 1965 è il sequel del fortunato film corale che racconta le vacanze estive a Forte dei Marmi di un gruppo di giovani. In questo secondo capitolo Eleonora Giorgi interpreta Tea Guerrazzi, una donna che arriva in Versilia alla ricerca di uomini ricchi da sedurre. È sul set di questo film che l’attrice ha conosciuto Massimo Ciavarro, diventato suo marito nel 1993. Dal loro amore nel 1991 è nato un figlio, Paolo.

Compagni di scuola – 1988

Un altro film corale, e di grande successo, che ha visto Eleonora Giorgi collaborare con Carlo Verdone, è ‘Compagni di scuola’. La pellicola racconta della reunion di alcuni ex compagni di liceo che, dopo più di 15 anni si ritrovano ad attraversare le problematiche più disparate. Giorgi è Valeria, una giornalista in crisi con il marito Luca (suo ex compagno di classe interpretato da Piero Natoli) che la donna ha scelto di lasciare perché troppo immaturo.