Giovedì 19 Dicembre 2024
PATRIZIA TOSSI
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Festival di Venezia 2023, Wes Anderson premiato col ‘Glory to the Filmmaker’. Barbera: “Stile unico e inconfondibile”

Il regista statunitense de ‘I Tenenbaum’ verrà premiato l’1 settembre. Il suo ultimo film ‘The Wonderful Story of Henry Sugar’ proiettato Fuori Concorso

Il regista Wes Anderson

Wes Anderson conquista il ‘Cartier Glory to the Filmmaker’, il premio del Festival di Venezia dedicato alle personalità più originali del cinema contemporaneo. “Wes Anderson è tra i pochi registi per i quali basta un solo fotogramma per riconoscerne immediatamente lo stile unico e inconfondibile”, ha commentato il direttore della Mostra del cinema, Alberto Barbera.

Il regista e sceneggiatore statunitense – pluri premiato nel 2015 con il Golden Globe, l’Orso d’Argento e David di Donatello, tra gli altri, per Grand Budapest Hotel – verrà celebrato venerdì 1 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema. Ad assegnare il premio, la Biennale di Venezia e Cartier. Tra i lavori più noti del 54enne, anche ‘The French Dispatch’ e ‘I Tenenbaum’. La cerimonia di consegna del premio ‘Glory to the Filmmaker’ a Wes Anderson avrà luogo prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo lavoro, ‘The Wonderful Story of Henry Sugar (Usa, 40')’ con Ralph Fiennes, Benedict Cumberbatch, Dev Patel, Ben Kingsley e Richard Ayoade.

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Barbera: “Estetica fanciullesca e visionaria”

“Il suo universo formale – spiega Barbera – rimanda a un'estetica fanciullesca e visionaria, dominata da colori pastello, dalla cura maniacale delle inquadrature rigorosamente simmetriche e popolato da personaggi di sognatori disadattati, inguaribilmente romantici e sorridenti”. Questa tra le motivazioni che hanno spinto la Biennale ad assegnare il premio al filmaker Wes Anderson.

“Dalle memorabili e commoventi colonne sonore, spesso ispirate agli anni Sessanta, ai costumi stravaganti che riflettono la psicologia dei personaggi – continua il direttore dell’80esima Mostra del cinema di Venezia – ogni dettaglio e composizione all'interno delle singole inquadrature è minuziosamente concepito e magistralmente realizzato. I mondi creati dal regista sono plausibili e tuttavia del tutto immaginari e fittizi, sorretti da un umorismo surreale e da un gusto straniante per vicende di famiglie disadattate, padri assenti e madri imperturbabili. Un cinema eccentrico, personalissimo e sempre perfettamente divertente e godibile”.