Martedì 2 Luglio 2024
PATRIZIA TOSSI
Magazine

Festival di Venezia 2023, in mostra i ‘Manifesti da salvare’: un viaggio per immagini nella storia del cinema italiano

L’esposizione di terrà dal 31 agosto al 9 settembre nell’ambito dell’80esima edizione della Mostra del Cinema. L’idea parte dal progetto dei ‘100 film da salvare’: ecco cos’è e la lista completa

Alcuni manifesti dei '100 film da salvare'

Alcuni manifesti dei '100 film da salvare'

Manifesti da salvare. È il titolo della mostra organizzata in occasione del Festival di Venezia 2023, un viaggio nella storia del cinema italiano attraverso le immagini che hanno fatto capolino nelle sale. Ci saranno anche 20 affissioni rare, esposte in anteprima assoluta. “È un appello, che parte proprio da Venezia, per salvare metaforicamente e fisicamente queste memorie di carta”, sottolinea il curatore Luca Siano.

L’idea riprende il progetto dei ‘100 film italiani da salvare’, lanciato nel 2008 dal Palazzo del Cinema nell’ambito della rassegna Giornate degli Autori. Si tratta di una lunga lista di pellicole ritenute fondamentali per la cultura cinematografica e artistica del nostro Paese, capolavori indimenticabili realizzati tra gli anni Quaranta e Settanta. Da Paisà e ‘Ladri di biciclette’ fino ad arrivare a ‘Don Camillo’ e ‘I soliti ignoti’, passando da Senso di Luchini Visconti e ‘Miracolo a Milano’.

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Manifesti, un’arte in via di estinzione

“Quella dei manifesti cinematografici è un'arte in via di estinzione che merita di essere salvaguardata e valorizzata. Siamo fieri di sostenere questa preziosa mostra, che raccoglie alcuni pezzi unici e indimenticabili della storia del cinema italiano”, racconta Giorgio Gosetti, delegato generale della Giornate degli Autori, la rassegna nata nel 2004 all’interno del Festival veneziano sul modello della ‘Quinzaine des Réalisateurs’ di Cannes.

La mostra: cosa c’è da vedere

L'esposizione ‘Manifesti da salvare’ verrà inaugurata il 31 agosto (alle 18) al Lido di Venezia e potrà essere visitata gratuitamente per tutto il periodo dell’80esima edizione della Mostra del cinema, che quest’anno si concluderà il 9 settembre. “Per questa esposizione sono stati scelti cinque manifesti per ogni decennio – spiega Luca Siano, curatore della mostra – con l'obiettivo di costruire un percorso iconografico e cronologico. Venti affissioni rare, alcune mai esposte prima”. Ma non solo. “La mostra – sottolinea Siano – vuole anche ricordare i cartellonisti, figure ormai scomparse dal mondo del cinema”.

La mostra è promossa dalla rassegna cinematografica Giornate degli Autori e prodotta da ‘Ferrara La Città del Cinema’ e Archivio Sandro Simeoni, in collaborazione con l'Archivio Immagine in Movimento di Adria ed è sostenuta dal Comune di Ferrara e da Bper Banca. Dopo il raglio del nastro del 31 agosto, si seguire si terrà una masterclass in cui verrà affrontato il ruolo dei cartelloni e dei cartellonisti nella grande epopea cinematografica italiana. L'ingresso sarà libero e gratuito per tutta la durata del festival.  

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I 100 film da salvare

La lista dei 100 film è stata stilata con l’obiettivo si salvaguardare le pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva dell’Italia, uscite nelle sale tra il 1943 e il ‘78. è una carrellata di titoli indimenticabili, che va dai capolavori di Fellini e Luchino Visconti o Roberto Rossellini, ai film che hanno fatto piangere e sorridere gli italiani di registi come Vittorio De Sica, Dino Risi, Ettore Scola, Emanno Olmi. Ma anche Pier Paolo Pasolini, i fratelli Taviani, Bellocchio. E altri ancora, tra cui autori forse meno noti, ma di grande visione.

Ecco la lista completa dei ‘100 film da salvare’

  • 4 passi fra le nuvole (Alessandro Blasetti, 1942)
  • Ossessione (Luchino Visconti, 1943)
  • Roma città aperta (Roberto Rossellini, 1945)
  • Sciuscià (Vittorio De Sica, 1946)
  • Paisà (Roberto Rossellini, 1946)
  • L'onorevole (Angelina Luigi Zampa, 1947)
  • La terra trema (Luchino Visconti, 1948)
  • Ladri di biciclette (Vittorio De Sica, 1948)
  • La città dolente (Mario Bonnard, 1949)
  • Riso amaro (Giuseppe De Santis, 1949)
  • Cielo sulla palude (Augusto Genina, 1949)
  • Catene (Raffaello Matarazzo, 1949)
  • Domenica d'agosto (Luciano Emmer , 1950)
  • Stromboli - Terra di Dio (Roberto Rossellini, 1950)
  • Prima comunione (Alessandro Blasetti, 1950)
  • Cronaca di un amore (Michelangelo Antonioni, 1950)
  • Il cammino della speranza (Pietro Germi, 1950)
  • Luci del varietà (Alberto Lattuada e Federico Fellini, 1950)
  • Miracolo a Milano (Vittorio De Sica, 1951)
  • Guardie e ladri (Mario Monicelli e Steno, 1951)
  • La famiglia Passaguai (Aldo Fabrizi, 1951)
  • Bellissima (Luchino Visconti , 1951)
  • Umberto D. (Vittorio De Sica, 1952)
  • Don Camillo (Julien Duvivier, 1952)
  • Totò a colori (Steno, 1952)
  • Due soldi di speranza (Renato Castellani, 1952)
  • Lo sceicco bianco (Federico Fellini, 1952)
  • Europa '51 (Roberto Rossellini, 1952)
  • La provinciale (Mario Soldati, 1953)
  • Febbre di vivere (Claudio Gora, 1953)
  • Napoletani a Milano (Eduardo De Filippo, 1953)
  • Il sole negli occhi (Antonio Pietrangeli, 1953)
  • I vitelloni (Federico Fellini, 1953)
  • Pane, amore e fantasia (Luigi Comencini, 1953)
  • Carosello napoletano (Ettore Giannini, 1954)
  • La spiaggia (Alberto Lattuada, 1954)
  • La strada (Federico Fellini, 1954)
  • L'oro di Napoli (Vittorio De Sica, 1954)
  • Un americano a Roma (Steno, 1954)
  • Senso (Luchino Visconti, 1954)
  • L'arte di arrangiarsi (Luigi Zampa, 1954)
  • Una donna libera (Vittorio Cottafavi , 1954)
  • Un eroe dei nostri tempi (Mario Monicelli, 1955)
  • Gli sbandati (Francesco Maselli, 1955)
  • Poveri ma belli (Dino Risi, 1956)
  • Le notti di Cabiria (Federico Fellini, 1957)
  • Il grido (Michelangelo Antonioni, 1957)
  • I soliti ignoti (Mario Monicelli, 1958)
  • Arrangiatevi! (Mauro Bolognini, 1959)
  • I magliari (Francesco Rosi, 1959)
  • La grande guerra (Mario Monicelli, 1959)
  • La dolce vita (Federico Fellini, 1960)
  • Il bell'Antonio (Mauro Bolognini, 1960)
  • La lunga notte del '43 (Florestano Vancini, 1960)
  • Rocco e i suoi fratelli (Luchino Visconti, 1960)
  • Tutti a casa (Luigi Comencini, 1960)
  • La ragazza con la valigia (Valerio Zurlini, 1961)
  • Il posto (Ermanno Olmi, 1961)
  • Accattone (Pier Paolo Pasolini, 1961)
  • Divorzio all'italiana (Pietro Germi, 1961)
  • Leoni al sole (Vittorio Caprioli, 1961)
  • Una vita difficile (Dino Risi, 1961)
  • Salvatore Giuliano (Francesco Rosi, 1962)
  • L'eclisse (Michelangelo Antonioni, 1962)
  • Mafioso (Alberto Lattuada, 1962)
  • Il sorpasso (Dino Risi, 1962)
  • 8½ (Federico Fellini, 1963)
  • Il Gattopardo (Luchino Visconti, 1963)
  • Le mani sulla città (Francesco Rosi, 1963)
  • I mostri (Dino Risi, 1963)
  • Chi lavora è perduto - In capo al mondo (Tinto Brass, 1963)
  • La donna scimmia (Marco Ferreri, 1964)
  • Comizi d'amore (Pier Paolo Pasolini, 1964)
  • La vita agra (Carlo Lizzani, 1964)
  • I pugni in tasca (Marco Bellocchio, 1965)
  • Io la conoscevo bene (Antonio Pietrangeli, 1965)
  • Signore & signori (Pietro Germi, 1966)
  • Uccellacci e uccellini (Pier Paolo Pasolini, 1966)
  • La battaglia di Algeri (Gillo Pontecorvo, 1966)
  • La Cina è vicina (Marco Bellocchio, 1967)
  • Banditi a Milano (Carlo Lizzani, 1968)
  • Il medico della mutua (Luigi Zampa, 1968)
  • Dillinger è morto (Marco Ferreri, 1968)
  • Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Elio Petri, 1970)
  • Il conformista (Bernardo Bertolucci, 1970)
  • Il caso Mattei (Francesco Rosi, 1972)
  • Nel nome del padre (Marco Bellocchio, 1972)
  • L'udienza (Marco Ferreri, 1972)
  • Lo scopone scientifico (Luigi Comencini, 1972)
  • Diario di un maestro (Vittorio De Seta, 1973)
  • Amarcord (Federico Fellini, 1973)
  • Pane e cioccolata (Franco Brusati, 1973)
  • C'eravamo tanto amati (Ettore Scola, 1974)
  • Fantozzi (Luciano Salce, 1975)
  • Cadaveri eccellenti (Francesco Rosi, 1976)
  • Novecento (Bernardo Bertolucci, 1976)
  • Un borghese piccolo piccolo (Mario Monicelli, 1977)
  • Una giornata particolare (Ettore Scola, 1977)
  • Padre padrone (Paolo e Vittorio Taviani, 1977)
  • L'albero degli zoccoli (Ermanno Olmi, 1978)