Battuta. Per alleggerire gli umori di un Festival già sotto il tiro incrociato della magistratura e dei media, da un lato per la sentenza 843 del Tar della Liguria che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto delle edizioni 2024 e 2025 disposto dal Comune di Sanremo a favore della Rai (decisione contro cui l’azienda sta preparando il ricorso al Consiglio di Stato), dall’altro per le polemiche montate attorno alle presenze di Tony Effe, Emis Killa e Fedez, accusati di testi sessisti, frequentazioni poco raccomandabili, pestaggi, detenzione di coltelli, manganelli e altre amenità, Carlo Conti nella conferenza stampa di ieri ha pensato bene di uscirsene con un’anticipazione che ha spiazzato gli addetti ai lavori e gettato nel panico tutti gli altri. Il passaggio del cast-monstre, da 30 a 31 artisti. Ma s’è trattato solo una “boutade” dovuta al fatto che, con buona probabilità, stasera davanti alle telecamere di Sarà Sanremo (Raiuno), round finale delle selezioni chiamate a designare i quattro emergenti protagonisti all’Ariston nella sfida finale di Sanremo Giovani, ci saranno eonardo Pieraccioni e Alessandro Siani, in arrivo nei cinema con Io e te dobbiamo parlare. "Non potevo dire no a questa coppia inedita" si giustifica il lider maximo della 75ª edizione.
"Ci tenevo a reinserire le Nuove Proposte perché durante le mie passate direzioni artistiche ho avuto la fortuna di tirar fuori qualche bel nome: Mahmood, Irama, Francesco Gabbani, Ermal Meta, Enrico Nigiotti, Giovanni Caccamo, e pure Serena Brancale che quest’anno è tra i big" ricorda, spiegando la scelta separare nuovamente la gara dei Giovani da quella dei Campioni "Dall’ultima volta che sono stato qui, è tutto molto più difficile: la musica italiana è cresciuta tantissimo, è aumentata la qualità, oltre che la quantità, dell’offerta musicale. C’è una nuova ondata positiva per la musica italiana".
E sulle polemiche culminate nel benservito dato dal Comune di Roma a Tony Effe – che tramite i manager denuncia "un evidente danno di immagine" e si riserva "ogni altra riflessione" – il presentatore fiorentino prova a smussare i toni. "Prima ho selezionato le canzoni, poi sono andato a guardare chi le interpretava – assicura – Fra le 30 selezionate, ognuna merita il palco dell’Ariston, perché ognuna ha motivazioni diverse e non ci sono temi sbagliati. Tony Effe lascerà tutti a bocca aperta". Posizione condivisa dal direttore del Prime Time Rai Marcello Ciannamea. "Sono in linea con le riflessioni di Carlo, ma la considerazione più profonda è che il Festival è una gara canora e Tony Effe ha presentato una canzone che nulla ha a che vedere con frasi sessiste". Se lo dice lui.
Andrea Spinelli