Milano, 9 aprile 2024 – “Rimarrà per sempre la donna più importante della mia vita, spero che il clima si possa distendere per il bene dei nostri figli”. Fedez, in lacrime, decide con un appello a Chiara Ferragni l’attesissima intervista a Belve, il fortunato programma di Francesca Fagnani in prima serata su Rai2. Un’ora e dieci di rivelazioni e confessioni. È la prima intervista ufficiale dopo il crollo del mito dei Ferragnez, iniziato con lo scandalo pandoro rosa a metà dicembre e deflagrato poi a fine febbraio con la notizia dell’uscita di casa di Fedez. Tra nervosismi, lacrime e risate, il rapper ha raccontato, in parte, i motivi della fine del rapporto con la moglie, ma ha parlato anche dell’amore per i figli, della gioventù difficile tra droga e tentativi di suicidio e di un altro “divorzio”, quello dall’ex amico ed ex socio Luis Sal.
Che belva si sente?
Prima di arrivare a parlare di Chiara, Fagnani ha affrontato altri temi, tra cui il carattere di Fedez. “Che belva si sente?” chiede Fagnani come prima domanda. “Un pesce palla”, risponde Fedez, “perché se non lo sai trattare, è un po’ meno buono”. In merito alla preoccupazione rispetto all’intervista, Fedez ha risposto: “Credo che intorno a me e mia moglie ci sia una mediaticità troppo alta”.
Il carattere di Fedez
Fagnani ha ricordato che J-Ax, sempre nello studio di Belve, disse che Fedez sa essere buonissimo o cattivissimo, il rapper ha risposto: “come un pesce palla”. Di che umore è, chiede poi Fagnani. “Altalenante”. Poi ha affrontato il suo carattere, “di me***”: “Non è che se uno ha un tumore, poi diventa un buono. No, sono rimasto un pezzo di me***”. Di fronte all’accusa di essere l’apoteosi della paraculaggine, ha risposto: “Può essere”. Aggiungendo: “Non so mentire, non mi piace tirarmi indietro, è per questo che sono qua”. “Quando ha superato il limite?”, chiede Fagnani. “Quando ero molto giovane – ha detto Fedez – e sono andato a muso duro contro la politica”.
Per quanto riguarda il suo carattere: "Il mio pregio è che sono fottutamente trasparente. E il mio difetto è l’impulsività e poi divento cattivo. Il sentimento che mi caratterizzava di più, in passato, il rancore, oggi la curiosità. Sono stato sempre con la guerra in testa, è brutto, insegni alle persone che ti stanno accanto che bisogna fare la guerra. Ho avuto sempre bisogno di un nemico”.
La famiglia e la droga
In merito alla sua famiglia e alle sue origini a Rozzano: “Sono diventato un ragazzo difficile a causa del contesto in cui sono cresciuto. Vengo da un luogo dove esiste l’omologazione di periferia, io ero preda in mezzo alla strada. Impari a farti rispettare ma poi ti picchiano lo stesso”. “Ho smesso di andare a scuola perché facevo casini, tentai un recupero scuole. Ma poi con la fidanzata dell’epoca aprimmo un negozio di tatuaggi. Non credo che un titolo di studi definisca un essere umano”. L’adolescenza irrequieta e l’avvicinamento alla droga, tra i 16 e i 17 anni. “E’ durata un anno e ho smesso perché a 18 anni ho tentato il suicidio tentando di tagliarmi le vene. E’ stato facile entrarci, difficile uscirne”.
Il rap
“La musica rap è un modello di realizzazione e di indipendenza economica. Ho iniziato perché ero molto solo e volevo degli amici”. Sul successo: “La testa ti gira e inizi a menartela. La mia fortuna e sfortuna è che non ho una grande considerazione di me stesso. Adesso va meglio”. In merito ai dissing con altri rapper, Fibra, Marrakash, Guè, Cosmo: “Oggi non mi interessa, ai tempi mi inca**avo tantissimo, quelli che mi insultavano erano gli stessi che tre anni prima mi proponevano contratti”.
Le critiche
Perché ha bisogno o piacere di mostrare il suo stile di vita? “Utilizzo i social come gli altri, se devo raccontare la mia vita e sono in un posto lussuoso, perché devo nascondere che sono in un posto lussuoso?”. Sul rapporto con i soldi: “Non voglio essere il più ricco del cimitero, mi piacciono ma spendo”.
Sulle critiche e sul “processo alle intenzioni”: “In tema beneficenza e raccolta fondi per il San Raffaele, è stato detto che sono una falena in cerca di attenzioni. Sì è vero, ma a quel ragazzo che ha avuto un trapianto di polmoni che importa se l’ho fatto se volevo le luci dei riflettori o se sono bravo? Quando una persona si mobilita per fare qualcosa non c’è un solo motivo: c’è il voler fare del bene e anche sentirsi dire bravo. Uno non esclude l’altro”.
La mamma manager
“Come Ceo della mia società voglio solo mia mamma, come me non è una donna studiata, ha imparato il mestiere in trincea. La mia società vale 70 milioni di euro. Quando ho venduto le mie quote a un fondo mi hanno chiesto che mia mamma non fosse più Ceo perché non aveva i titoli, quell’anno la mia società ha guadagnato meno, tre milioni di euro”.
Luis Sal e gli amici
Luis Sal, il suo ex socio di Muschio Selvaggio, "ad oggi non mi manca perché sono successe tante cose, alcune molto spiacevoli, per cui ci sono rimasto molto male, anche Chiara ci è rimasta molto male. Per la persona che ho conosciuto, oggi non mi manca. Per l'amico che avevo, ho vissuto un lutto: è una persona a cui ho voluto tanto, tanto bene, sinceramente. Non so se dall'altra parte fosse la stessa cosa”. Quando Fagnani le chiede qualcuno a cui chiedere scusa e qualcuno da mandare a quel paese, Fedez pensa alle persone amiche di Chiara che nella bufera del pandoro sono sparite e ora stanno tornando.