Giovedì 31 Ottobre 2024

Farfalle, nei Paesi Bassi il calo è drammatico: -84%

Secondo un recente studio scientifico, negli ultimi 130 anni la popolazione di farfalle è crollata: un fenomeno comune anche a gran parte dell'Europa

Una farfalla (StudioSally)

Una farfalla (StudioSally)

Coloro che hanno una certa età ricordano sicuramente che qualche decina di anni fa si vedevano volare molte più farfalle di oggi, anche in città: un recente studio condotto nei Paesi Bassi ha quantificato su scala locale l'entità di questa diminuzione e ha scoperto che nel corso degli ultimi 130 anni circa, dal 1890 al 2017, il numero di farfalle nel paese è crollato dell'84%. Un dato che purtroppo è in linea con quelli registrati in altre nazioni d'Europa. POPOLAZIONE DELLE FARFALLE NEI PAESI BASSI: -84% I ricercatori hanno incrociato informazioni raccolte dai collezionisti di farfalle, spesso relativi agli ultimi anni del XIX secolo, e anche numeri più recenti e provenienti da oltre due milioni di avvistamenti. Il responso è che il numero di questi lepidotteri è appunto diminuito dell'84%. Delle circa 71 specie native dei Paesi Bassi, almeno quindici si sono estinte nel corso dell'ultimo secolo, ma, sostiene uno dei coautori dello studio, "siamo quasi certi che il declino reale sia molto più significativo". UN DATO IN LINEA CON QUELLI EUROPEI Il calo registrato nei Paesi Bassi è più che allarmante, ma non ha sorpreso i ricercatori, perché analoghe indagini effettuate in altre zone d'Europa hanno ottenuto esiti simili. Inoltre, è un dato accertato e altrettanto grave il crollo generale della popolazione degli insetti. All'inizio di febbraio 2019 il primo studio di questo tipo a livello globale ha infatti registrato un calo generalizzato pari al 2,5% l'anno, con il 40% delle specie in declino e un terzo in pericolo d'estinzione. E le farfalle sono risultate fra le specie più colpite da questo fenomeno. La situazione è preoccupante se teniamo conto del fatto che le farfalle, e gli insetti tutti, giocano un ruolo essenziale nella catena alimentare e nel processo di impollinazione. LE CAUSE DEL CROLLO DELLA POPOLAZIONE Ancora un volta, gli scienziati hanno ribadito che la causa principale di quel -84% è da ricercare nell'agricoltura intensiva e nel contestuale vasto ricorso ai pesticidi. Con le parole di Chris van Swaay, uno dei principali firmatari della ricerca: "L'agricoltura industriale non lascia praticamente spazio alla natura" e inoltre "ci sono organizzazioni di grandi coltivatori che fanno pressioni perché le cose non cambino". SPIRAGLI POSITIVI Sempre van Swaay ha aggiunto: "Per fortuna ci sono anche gruppi sempre più grandi di agricoltori che vedono le cose in modo diverso e ci sono politici che vogliono condurre l'Europa verso una maggiore biodiversità e verso un rapporto più equilibrato con la natura". Leggi anche: - Insetti decimati dai pesticidi: l'ecosistema perde pezzi - L'agricoltura green contro la fame nel mondo - Ricerca, la musica elettronica infastidisce le zanzare