Quattro giorni da fissare sul calendario. Già, perché dal 22 al 25 ottobre si terrà al castello Mackenzie di Genova uno di quegli appuntamenti che per gli appassionati d’arte e di antiquariato non si possono proprio perdere. Stiamo parlando di Asta 1000: da un’importante Dimora Piemontese, organizzato da Cambi Casa d’Aste, un’azienda familiare nata nel 1998 che di questo mondo è un punto di riferimento. A dirlo è anzitutto il catalogo: oltre mille pezzi unici che raccontano storia e raffinatezza di un eclettico imprenditore piemontese. "Era il 2000 quando nella splendida cornice di villa Toscanelli, a Pontedera, lo conoscemmo – spiega Matteo Cambi, presidente di Cambi Casa d’Aste. - Ci chiese di partecipare su numerosi lotti di pregio di quella che fu la prima House sale della nostra casa d’aste. Da allora avrebbe partecipato a decine di nostre vendite battendo centinaia di lotti". Ecco perché Asta 1000 è non solo un traguardo prestigioso ma anche l’omaggio a un cliente affezionato. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: dipinti antichi, mobili di antiquariato, una collezione di dipinti del XIX secolo e un catalogo dedicato alle maioliche e porcellane del ‘900. Tre le sezioni: si va dalle arti decorative del Novecento a una collezione di dipinti dell’Ottocento a soggetto orientalista. Infine la terza sezione, che comprende 881 lotti.
Tra i tesori di antiquariato in catalogo spiccano una coppia di consolle con specchiere risalenti alla fine del XVIII secolo finemente intagliate e dorate, una scrivania “alla Mazzarina” intarsiata con decori in stile Boulle del XVIII secolo, una selezione di poltrone e divani del XIX secolo, caratterizzati da legni laccati e dorati, e uno scrittoio da centro con alzata, decorato ad arte povera, esempio pregevole dell’artigianato piemontese. A Gio Ponti spetta invece impugnare simbolicamente la bandiera dell’arte decorativa del Novecento. Troneggiano una serie di vasi della manifattura Richard Ginori - come i vasi San Cristoforo del 1931 e Amazzone con lancia (1923-30) – e le sculture di Helen König Scavini per Lenci, tra cui Colpo di Vento e Zizi, che incarnano l’innovazione e il fascino della ceramica del tempo. Tra i dipinti dell’Ottocento risaltano i capolavori di maestri come Pietro Lucchini, con La Dama di Costantinopoli, Alberto Pasini, con Alla Fontana, Eugène Alexis Girardet con La Carovana. Ma il top lot è quello di Étienne Dinet La raccolta. "Essere arrivati all’asta numero mille è un traguardo che non ci aspettavamo – sottolinea Cambi – ; soprattutto se pensiamo che la prima risale al 98 e la 100 al 2010. Negli ultimi anni siamo quindi riusciti a moltiplicarle migliorandoci e innovando".
Ma chi frequenta le aste? "Si va dal ragazzo giovane al 90enne – conclude Cambi -; e ovviamente ci sono anche gli operatori del settore, molti dei quali stranieri. Ma internet ha cambiato le cose: in passato avevamo clienti più abitudinari, che partecipavano alle aste e compravano; oggi la nostra clientela è più eterogenea e talvolta episodica".
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