Giovedì 19 Dicembre 2024
CRISTIANA MARIANI
Eurovision

Eurovision 2023, le pagelle della prima semifinale: date un premio alla Croazia, per la Svezia tornano gli Abba

Giovedì 11 maggio si svolgerà la seconda semifinale, in onda di nuovo su Raidue dalle 21

I Let 3 della Croazia

Prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2023 e prime pagelle dei cantanti in gara. Quindici le esibizioni per la prima serata, sedici saranno quelle della seconda semifinale di giovedì 11 maggio. In finale sono ammessi di diritto i Big Five, ovvero Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, e il Paese ospitante o quello vincitore dell’edizione precedente. In questo caso l’Ucraina.

Cosa è successo nella prima semifinale dell’Eurovision 2023

Norvegia - Alessandra con ‘Queen of Kings’: voto Cavalcata delle Valchirie. Non lo sentite anche voi quel leggero sentimento epico e quella voglia di imbracciare spada e scudo e andare a combattere per la qualunque e contro chiunque? Certo, il look da Lucia Mondella che ha incontrato Cleopatra ed è diventata protagonista del Trono di Spade non è indimenticabile. Così come è da dimenticare la scelta, un po’ piaciona, dell’intro in italiano. Però la canzone resta eccome.

Malta - The Busker con ‘Dance’ (Our Own Party): voto Mark Ronson. Alla fine ci sta benissimo un ‘Don’t believe me, just watch” in stile “Uptown funk”, ma il pubblico impazzisce ad ogni passo. Che quello dell’Eurovision sia un pubblico che si entusiasma per la qualunque è cosa nota, però qui l’energia si sente. I tre maltesi riescono persino a cambiarsi d’abito durante la performance. Fra gli anni Ottanta, i Novanta e i Duemila: bravi.

Serbia - Luke Black con ‘Samo mi se spava: voto Dormi tranquillo. Lui in versione Bello Addormentato inquieta un po’, va detto. Sembra Mercoledì Addams e anche la performance un po’ in stile videogioco non rimarrà negli annali. Molto teatrale e suggestivo, ma la musica elettronica è troppo alta e lui è costretto ad agitarsi per non sparire.

Lettonia - Sudden Lights con ‘Aija’: voto Falò. Sono talmente senza effetti speciali da sembrare nudi. Una performance suonata, una canzone cantata. Senza orpelli. Solo band. Canzone da suonare in spiaggia, ballatona attorno al fuoco e limone d’ordinanza.

Portogallo - Mimicat con ‘Al Coração’: voto Musical. Mimicat è una diva a tutto tondo: ha voce e presenza scenica da vendere, è magnetica. Sul palco costruisce uno spettacolo nello spettacolo. E senza gli effettoni di cui altri cantanti abbondano. 

Irlanda - Wild Youth con ‘We Are One’: voto Every teardrop is a waterfall. Nel senso che l’intro è esattamente quella della canzone dei Coldplay. Bravi, in effetti è un brano poco noto al grande pubblico.Il resto della canzone è “We are the people” di Martin Garrix e Bono degli U2. Colonna sonora di Euro 2020. Anche qui, ideona inedita. Si canta e si balla con i Wild Youth: per forza, è un medley già sentito. Sono vestiti da Cugini di Campagna. Appunto, nulla di nuovo.

Croazia - Let 3 con ‘Mama sc!': voto Mamma comprami un trattore. Sono quella follia che lo scorso anno ha caratterizzato la Moldavia. Sono i colori, il nonsense più spinto. Sono quello che non ci aspetteremmo da una band di musicisti di grande calibro. Sono gli Elio e le Storie Tese della Croazia. La canzone in realtà è fortemente simbolica ed è un profondo inno alla pace e una condanna della guerra. Loro la buttano in caciara e rimangono persino in mutande sul palco. E noi li amiamo come fossimo la loro mamma con il trattore...

Svizzera - Remo Forrer con ‘Watergun’: voto Impegnato. Viso da ragazzino, ma voce matura e e molto espressiva. L’intro riporta al brano “Mad World” e il tema è simile. Lui non vuole diventare un soldato e noi con questa voce non glielo lasceremmo comunque fare. Vai sereno, Remo.

Israele - Noa Kirel con ‘Unicorn’: voto Aiutatemi a dire pop. Parte l’intro e subito il pubblico urla soddisfatto. Ecco, ragazzi anche un pelo meno. La canzone è modernissima e di quel pop dance che ti coinvolge. E poi niente, succede l’impensabile: Noa Kirel inizia una sorta di esercizio al corpo libero che in confronto Vanessa Ferrari conduceva una vita sedentaria quando gareggiava. E lì provi un sentimento di fastidio: lei ci riesce e io mi slogo solo a guardarla. Noa, ti perdono. A fatica, ma ti perdono.

Moldavia - Pasha Parfeni con ‘Soarele si Luna’: voto Samurai. Ecco l’insertino del flauto di pan alla “Stefania” della Kalush Orchestra destabilizza un po’, ma lui è magnetico. Sembra di stare nella foresta dei pugnali volanti (eh che citazione) e di assistere nel contempo a una cerimonia di iniziazione.

Svezia - Loreen con ‘Tattoo’: voto Abba. Nel senso proprio che la canzone è ‘The winner takes it all’ degli Abba del 1980. Lei è strafavorita per la vittoria finale e ha fatto quello che ci si aspettava: performance teatrale, grande voce e presenza scenica impeccabile. La canzone c’è. C’era anche 43 anni fa. Peccato che la canzone non sia per nulla un’idea nuova. Peccato anche per gli artigli alla Elenoire Ferruzzi. Loreen, ma perché?

Azerbaijian - TuralTuranX con ‘Tell Me More’: voto Beatlesiani. Sono un mix di “Insieme” di Mina ma senza minimamente Mina e “Heaven is an halfpipe” degli Opm. Provano ad essere un po’ i Beatles del 2023. Spoiler: non ci riescono. Tutto con una bella botta di anni Settanta. Shakerate per cinque minuti e otterrete qualcosa di cui non si ricorderà nessuno. Peccato.

Repubblica Ceca - Vesna con ‘My Sister's Crown’: voto Girl Power. All’inizio non mi prende, poi sarà il ritmo ipnotico del ritornello, saranno loro che hanno un’aria minacciosa, sarà anche il testo del tutto contro la guerra: alla fine mi ritrovo a cantarla. Niente di indimenticabile, però si lascia ascoltare.

Paesi Bassi - Mia Nicolai & Dion Cooper con ‘Burning Daylight’: voto Spot. La canzone si presta molto per spot pubblicitari di vario genere, anche perché ricorda tanti altri brani che hanno avuto successo. L’apertura vocale verso la fine dà respiro al brano. Manca un po’ l’amalgama tra loro due.

Finlandia - Käärjiä con ‘Cha cha cha’: voto Carneval do Brasil. Il suo coprispalle verde fosforescente già sa di rave, la canzone pure. Si balla e si canta. Il pubblico gradisce. Un gigione ad ogni Eurovision è d’obbligo e lui lo fa molto bene. Io lo manderei in finale solo per farci consumare ancora tante calorie.

Mara Maionchi: voto Appena arrivata. Il sospetto che abbia letto qualche appunto giusto mezz’oretta prima dell’inizio della semifinale viene ogni volta in cui apre bocca. “Fammi vedere i cantanti”, “Aspetto a fare i pronostici, fammi prima ascoltare le canzoni”. La speranza è che nella prossima semifinale sia un po’ più centrata.

Cristiano Malgioglio: voto Dornaaaa. Cristiano, te lo dico col cuore in mano: torna. Ci mancano i tuoi commenti improvvidi che ci fanno rischiare di non poter più entrare in qualche Stato, ci manca il tuo avere lasciato un fidanzato in ogni porto. Ci manghi, Cri.