Roma, 8 novembre 2024 – Le vecchie tradizioni e credenze, si dice, sono dure a morire. E tra le numerose convinzioni popolari che ancora oggi resistono al passare dei secoli c’è quella legata all’estate di San Martino, che si dice torni puntuale come le tasse intorno all’11 novembre di ogni anno, dunque tra una manciata di ore. Questa tradizione, strettamente legata a un certo tipo di misticismo, mette di certo un po’ di buonumore a tutti quelli che accettano a fatica il passaggio dall’estate e il suo calore ai primi freddi autunnali. Sembra infatti che in questi giorni di novembre torni, almeno per un po’, un piacevole tepore (anche se quest’anno, in realtà, le previsioni meteo annunciano l’arrivo del freddo). Ma quanto c’è di vero e, soprattutto, com’è nata questa storia?
La storia dell’estate di San Martino
Tutto nasce grazie a San Martino (da confondere con il Fra’ Martino della nota filastrocca), religioso originario dell’odierna Ungheria ma seppellito a Tours, in Francia, l’11 novembre del 397. I cristiani tramandano la sua storia da lungo tempo: in sostanza, si dice che un giorno il Santo incontrò per strada un povero uomo, seminudo e infreddolito; spinto dalla compassione, Martino decise di dividere il suo mantello con lui. Nel giro di qualche attimo si manifestò uno straordinario segno divino: in men che non si dica il cielo si aprì e il sole iniziò a riscaldare l’aria, proprio come in piena estate. Da allora, quel breve periodo di novembre in cui le temperature si fanno più miti è conosciuto come l’Estate di San Martino.
Tra l’altro, l’accaduto segnò profondamente Martino, spianando così la sua strada verso il percorso religioso. Si racconta infatti che quella stessa notte Gesù Cristo in persona apparve in sogno al Santo: il Messia indossava proprio la metà del mantello che lui aveva donato al mendicante. Al risveglio, Martino trovò il suo mantello intatto e, stupito, decise di conservarlo come una preziosa reliquia.
L’evento scosse Martino nel profondo, a tal punto che durante la Pasqua seguente si fece battezzare e abbracciò il cristianesimo per la prima volta. Dopo vent’anni di servizio militare, a quarant’anni, decise di abbandonare la carriera nell'esercito per dedicarsi interamente alla fede e combattere l'eresia ariana. Iniziò così una vita da eremita e monaco, fino a fondare un monastero e diventare vescovo di Tours, impegnandosi a diffondere e vivere la fede cristiana.
Come spesso accade, al credo religioso con il passare del tempo hanno iniziato a essere anche associate abitudini concrete e legate alla vita terrena. Proprio in questi giorni, infatti, in molte culture europee si concludono molti dei lavori agricoli autunnali e si iniziano a predisporre delle scorte per l’inverno. In molte zone del nostro Paese, inoltre, si apre il vino novello per festeggiare e si festeggia con piatti tipicamente autunnali (un grande classico che non può mai mancare in queste occasioni è la zucca, preparata in mille modi diversi a seconda dei gusti di ognuno).
Estate di San Martino: cosa c’è di vero?
Al di là di quello in cui molti credono - forse più per una questione di pura fede - che cosa si nasconde dietro a questo tepore, presunto o reale che sia, che tornerebbe ogni 11 novembre?
C’è un detto popolare che recita “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino”, e fa proprio riferimento, più che a una data specifica, a un breve arco temporale della durata di poco meno di una settimana. Questa breve parentesi primaverile in pieno autunno, se così la possiamo chiamare, si potrebbe effettivamente inserire in un contesto climatico più ampio e a tutti gli effetti reale.
Queste condizioni favorevoli, che portano alcuni a godersi un’ultima scampagnata prima dell’arrivo del gelo, sono infatti favorite dal periodico ritorno di un'area di alta pressione che si stabilisce sul bacino del Mediterraneo. Tale zona anticiclonica, proveniente dalle Azzorre o, talvolta, dal Nord Africa, si estende verso l’Europa meridionale, creando così un intervallo di clima “insolitamente mite” in pieno autunno. Negli ultimi anni, questa configurazione atmosferica è diventata più frequente e persistente, generando periodi di stabilità meteorologica che a volte durano addirittura per settimane.
Attenzione però, perché non è tutto così bello come potrebbe apparire: secondo gli esperti, tale fenomeno evidenzia un’anomalia meteo-climatica sempre più marcata, particolarmente intensa nell’area mediterranea. Neanche a dirlo, la causa dietro a tutto ciò è il cambiamento climatico in atto, causato da un aumento delle temperature connesso agli alti livelli di emissioni di C02 nell’atmosfera.
L’estate di San Martino fuori dall’Italia
Non si tratta di una tradizione unicamente italiana, tutt’altro. Qualcosa di molto simile alla nostra Estate di San Martino avviene anche al di fuori dei nostri confini nazionali. Pensiamo ad esempio a ciò che accade nei Paesi anglosassoni, dove si celebra la cosiddetta Indian Summer ("estate indiana"), mentre in alcune lingue slave, come il russo, prende il nome di Bab’e Leto, ovvero “estate delle nonne”. Le celebrazioni in onore di San Martino si tengono ancora oggi in molti Paesi, tra cui Belgio, Polonia, Francia, Germania, ma anche in Austria, nei Paesi Bassi, in Estonia e Lituania. Qui, i bambini creano lanterne colorate di carta o legno e le portano in processione per le strade. Le festività spesso culminano con i più piccoli che si radunano attorno a un fuoco, dove si godono deliziosi dolci tradizionali sulle note di canti dedicati a San Martino.