Nel pieno della stagione autunnale, proprio prima che l’inverno abbia inizio, talvolta possiamo assistere ad alcuni giorni di tepore quasi primaverile. Le precipitazioni, la nebbia e il freddo possono occasionalmente cedere il passo al sole e ad un lieve aumento delle temperature. Di norma, intorno alla metà di novembre, quando le condizioni meteo si fanno più miti, si sente spesso parlare della cosiddetta Estate di San Martino. Sono giorni così particolari che, nel corso del tempo, intorno ad essi si sono sviluppati miti e leggende di origine cristiana diventati parte della cultura popolare. Al di là delle tradizioni, gli esperti hanno spesso ridimensionato il fenomeno, fornendo una spiegazione (com’è normale che sia) maggiormente scientifica e basata su fatti e dati concreti.
Quando arriva l’Estate di San Martino?
Di norma l'Estate di San Martino si manifesta intorno all'11 novembre. La sua durata è espressa da un noto detto popolare: "L’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochino". In realtà, dal punto di vista scientifico, la durata di questo periodo mite, con scarso rischio di precipitazioni e predominio di schiarite, non ha evidentemente un limite ben definito.
Una leggenda narra che, in un giorno d'autunno, molto probabilmente proprio l'11 novembre, mentre cavalcava fuori dalle mura della città di Amiens, in Francia, San Martino incontrò un uomo estremamente povero, denudato e infreddolito. In quella giornata caratterizzata dal cattivo tempo, San Martino si commosse e decise di aiutare il povero tagliando metà del suo mantello di lana per coprirlo. In risposta a questo gesto, la pioggia smise di cadere, il cielo si schiarì e il sole fece alzare la temperatura. Quella stessa notte Gesù Cristo apparve in sogno a San Martino, rivelando di essere il mendicante al quale aveva donato il mantello poche ore prima. Da allora si pensa che ogni anno, in quel giorno, il freddo si attenui proprio per commemorare quello straordinario evento.
Le tradizioni agricole e gli usi e costumi popolari legati all’Estate di San Martino
Secondo le tradizioni agricole, durante l'Estate di San Martino venivano rinnovati i contratti annuali. Il detto "fare San Martino", ossia traslocare, trae origine proprio da questa pratica. Questo periodo è fortemente legato alla terra e alla sua produzione, e tradizionalmente, durante questi giorni, si iniziava a degustare il vino appena prodotto.
Durante l'Estate di San Martino, oltre alla venerazione del Santo, si celebra il buon cibo e l'abbondanza della campagna. Ogni Regione festeggia il periodo a modo suo, con prelibatezze locali: è il caso della carne alla brace e delle caldarroste ad Ascoli Piceno, delle pittule e del vino nel Salento, ma anche della pizza con le alici in Campania, dello spezzatino di carne in Abruzzo e dei biscotti tipici a Palermo. La festa è particolarmente sentita anche a Venezia e nelle vicinanze, dove i bambini, armati di pentole, coperchi e mestoli, girano per le città chiedendo caramelle e dolcetti mentre cantano una filastrocca. In Veneto, si preparano dolcetti a forma di San Martino, raffigurante il Santo a cavallo con una spada.
Cosa dicono gli scienziati?
Al di là delle leggende che trovano ovviamente il tempo che trovano, esiste una spiegazione scientifica per l’Estate di San Martino: molti esperti concordano sul fatto che la stabilità meteorologica in questo periodo possa essere attribuita all'espansione dell'anticiclone dalla Spagna verso il Mediterraneo. L'insorgenza di alta pressione, temperature elevate e bel tempo potrebbe essere il risultato di un ritorno ciclico dell'anticiclone stesso.