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Tommy Cash, autore del brano Espresso Macchiato
Il coloratissimo e spesso eccentrico universo dell’Eurovision Song Contest non smette mai di regalarci polemiche e controversie. Ogni edizione porta con sé il suo carico di discussioni, tra scelte artistiche audaci, provocazioni e brani che dividono il pubblico. Quest’anno, il primato va di diritto all’Estonia, che ha scelto di farsi rappresentare da Tommy Cash con il brano Espresso Macchiato, una traccia che ha scatenato un acceso dibattito, soprattutto in Italia. Da una parte c’è chi la trova un’irriverente trovata pop, dall’altra chi la considera offensiva e stereotipata.
Il pezzo, d’altronde, è di quelli che fanno discutere: un mix di hip hop ed elettronica, ritornello martellante e un testo che mescola inglese e italiano, infilando una lunga sequenza di cliché sulla nostra cultura. Dolce vita, caffè, spaghetti e, inevitabilmente, mafia: la ricetta perfetta per attirare attenzione e polarizzare le opinioni. Il brano, con il suo tono volutamente sopra le righe, rientra pienamente nello stile del suo interprete. Tommy Cash, artista noto per la sua estetica surreale e per performance al limite del grottesco, non è nuovo a trovate pr
ov ocatorie. La sua carriera è costellata di collaborazioni con nomi di spicco come Charli XCX e Diplo, sempre all’insegna di una ricerca artistica fuori dagli schemi. E il pubblico estone sembra apprezzarlo: Espresso Macchiato ha trionfato alla selezione nazionale Eesti Laul 2025 con un impressionante 83% dei voti, un segnale inequivocabile del sostegno che il cantante gode in patria.Ma se in Estonia il brano ha conquistato il pubblico, in Italia ha acceso non poche polemiche. Mentre sui social molti utenti hanno accolto il tutto con ironia – qualcuno arrivando perfino ad apprezzarne la leggerezza – il Codacons ha preso la questione molto più seriamente. L’associazione ha presentato un reclamo ufficiale all’European broadcasting union (Ebu), sostenendo che il testo diffonda un’immagine negativa degli italiani, accostandoli alla criminalità organizzata. Secondo il Codacons, il brano rischia di rafforzare pregiudizi dannosi, perpetuando uno stereotipo che il nostro Paese cerca da tempo di combattere.
La reazione è esagerata o la protesta è legittima? Come spesso accade in questi casi, la risposta dipende dal punto di vista. C’è chi considera la canzone offensiva e chi la vede come una parodia perfettamente in linea con lo spirito dell’Eurovision, un festival che ha sempre giocato con gli stereotipi in modo consapevole e satirico. L’evento, infatti, non è nuovo a esibizioni ironiche e sopra le righe, dove la teatralità e l’esagerazione fanno parte dello spettacolo. Ma il confine tra umorismo e offesa è sempre sottile, soprattutto quando si toccano temi sensibili come l’identità nazionale e le sue rappresentazioni all’estero.
Ora resta da vedere se l’Ebu prenderà provvedimenti in merito o se la polemica si esaurirà con il passare dei giorni. Quel che è certo è che Espresso Macchiato ha già centrato l’obiettivo principale di qualsiasi canzone in gara: far parlare di sé. E, nel bene e nel male, è proprio questo il motore dell’Eurovision. L’Estonia potrebbe mai decidere di optare per un pezzo più “decaffeinato”? Difficile crederlo. Alla fine, come spesso accade nella musica pop e nelle grandi manifestazioni di massa, la regola è una sola: una risata vi seppellirà. O forse no.