Sesso, erotismo, amore e morte: questi i temi principali di Vieni dal buio (Castelvecchi) della scrittrice e giornalista Mariagloria Fontana. Ai microfoni del vodcast “Il piacere della lettura”, online sui siti dei nostri quotidiani, l’autrice ha raccontato il mondo affascinante e complesso del suo romanzo, in cui personaggi e città (Roma, Parigi, Napoli) si intrecciano in un vortice di desideri e fragilità. Il primo esergo che introduce la storia è un passo tratto dal celebre film di Alain Resnais, sceneggiato da Marguerite Duras: Hiroshima Mon Amour. "Il film rappresenta un amore penetrante, perturbante – spiega Mariagloria Fontana –. Un amore che distrugge e rigenera allo stesso tempo". Un amore fatto di lacerazioni, tradimenti e ossessioni, così come quello che si trova in Vieni dal buio.
Al centro della storia troviamo Nora, giornalista enogastronomica alla ribalta, che sta per sposare Paolo, celebre avvocato di Roma. Nonostante questo, Nora desidera ardentemente, anzi, è ossessionata da Max, ex scrittore di successo, che porta in sé un passato doloroso. Il quarto personaggio che entra dirompente nella storia è Leyla, che rivela altre fragilità. Vieni dal buio non è solo un romanzo sentimentale, ma un’esplorazione del desiderio, dell’eros e della morte. La scrittrice sottolinea come i corpi raccontino più delle parole: "Il corpo è un detonatore che fa esplodere sentimenti e dolori" afferma, citando Houellebecq e Philip Roth.
Giulia Carla De Carlo