Venerdì 19 Luglio 2024

Ernest Hemingway, 125 anni fa nasceva uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi

Da ‘Il Vecchio e il mare’ passando a ‘Per chi suona la campana’, ecco alcuni dei traguardi personali raggiunti dal poeta e scrittore statunitense venuto a mancare nel 1961

125 anni dalla nascita di Ernest Hemingway

125 anni dalla nascita di Ernest Hemingway

Il 21 luglio del 1899, esattamente 125 anni fa, veniva al mondo Ernest Hemingway, giornalista, scrittore e poeta che in vita scrisse alcune delle pagine più emozionanti della storia della letteratura contemporanea.  

La poetica

Nato ad Oak Park, nello stato dell’Illinois, Hemingway è diventato celebre in letteratura per aver rivoluzionato il modo di scrivere moderno, grazie alla sua prosa minimalista e ad una semplicità di fondo che ha da sempre costituito il suo marchio di fabbrica distintivo. I suoi testi, diretti e intensi, sono riusciti come pochi altri artisti hanno fatto prima e dopo di lui a toccare corde delicatissime dell’emotività, raccontando l’esperienza umana con un approccio universale e senza tempo che ancora oggi suona estremamente attuale. Tutte le storie raccontate dall’autore sono sempre state trainate dal potere travolgente dell’emozione, come nel caso del capolavoro premio Nobel per la letteratura 1954 ‘Il vecchio e il mare’, il racconto di un anziano marinaio e della sua strenua lotta per la cattura di un marlin gigante nell’oceano. Non si trattò, in quel caso, di una banale storia di pesca, quanto piuttosto di un approfondimento su quanto l’animo umano possa essere determinato a raggiungere un obiettivo superiore e disposto a combattere senza sosta fino al suo ottenimento. Il risultato finale del suo sforzo narrativo, che ha influenzato profondamente colleghi successivi del calibro di Cormac McCarthy o ancora J.D. Salinger, Hemingway lo ottenne grazie ad un approccio alla parola scritta divergente rispetto ai suoi predecessori: l’autore era infatti convinto che il principio fondante nella struttura di un’opera fosse lo “show, don’t tell”, quello in cui lo scrittore non deve spiegare quello che sta succedendo, rendendo così la sua prosa piuttosto stringata ed essenziale. Piuttosto che dare spazio a infinite descrizioni, come sovente accadeva nelle opere dei suoi colleghi, Ernest Hemingway preferiva frasi brevi, autoconclusive, e si focalizzava su azioni concrete dei personaggi e intensi dialoghi. Con il suo approccio, l’autore non avrebbe accompagnato il lettore nell’interpretazione della realtà: al contrario, avrebbe permesso a chi avesse preso in mano la sua opera di interpretare i fatti secondo il proprio punto di vista. Questo è stato probabilmente uno dei punti di forza più importanti della sua narrativa nonché quello che gli è valso un successo e un apprezzamento che prosegue ancora oggi a più di 60 anni dalla sua scomparsa.

Le opere

Furono in totale 12 le opere di prosa che lo scrittore ebbe l’occasione di completare in vita: oltre al già citato romanzo incentrato sulle avventure del vecchio Santiago, tra gli scritti più celebri spicca senza ombra di dubbio anche ‘Per chi suona la campana’, la storia del suo alter ego Robert Jordan e dei suoi tormenti durante la Guerra Civile Spagnola al fianco dell’Esercito Popolare Repubblicano. Questi due, insieme a ‘Il sole sorgerà ancora’ (il racconto di un gruppo di amici residenti a Parigi) sono considerati dalla critica internazionale i suoi lavori migliori in assoluto. Quest’ultimo, suo esordio letterario vero e proprio, già presentava alcune delle tematiche che sarebbero state approfondite nelle sue opere successive, come l’amore per i luoghi particolari ed esotici e una fascinazione per un certo tipo di violenza che mette in luce il coraggio ma al contempo il cameratismo dei suoi protagonisti. Ma il suo impegno letterario non si ridusse certo solo con la prosa. Al di là dell’attività giornalistica, Hemingway fu altresì un apprezzato scrittore di racconti brevi e di poesie (emblematica, da questo punto di vista, la raccolta ‘88 poesie).