Il 20 marzo è il giorno in cui, nel 2023, cade l’equinozio di primavera, quando, cioè, la notte e il giorno hanno la stessa durata. Il momento esatto sarà, precisamente, alle 22:24 ora italiana (21:24 UTC). Come mai non capita il 21 marzo, tradizionalmente il primo giorno della bella stagione e simbolo di rinascita nella maggior parte delle culture del mondo?
Equinozio di primavera: etimologia
Solstizi ed equinozi, che scandiscono l’alternarsi delle stagioni, dipendono dal movimento apparente del Sole e dalla rivoluzione della Terra intorno alla stella. Nello specifico, nell’equinozio di primavera e in quella autunnale, la durata del giorno è uguale a quella delle ore di buio (il termine equinozio, infatti, deriva dal latino “aequinoctium” e significa notte uguale). I solstizi d'estate e d’inverno coincidono, invece, rispettivamente, con il giorno più lungo e più corto dell'anno (sempre dal latino, solstitium, “il sole si ferma”). A differenza di quanto avviene negli equinozi, durante i solstizi la durata del giorno e della notte è diversa. Nel caso del solstizio d’estate, a giugno, si ha la durata massima del giorno rispetto alla notte. Al contrario, a dicembre, è la notte ad avere la massima durata rispetto al giorno.
Cosa significa l’equinozio di primavera
Il moto apparente del Sole è dovuto all'inclinazione dell'asse terrestre e al moto di rivoluzione intorno alla nostra stella. Durante l’equinozio di primavera il Sole si trova allo zenit all’Equatore. Ciò significa che i raggi solari cadono perpendicolari all’asse di rotazione della Terra. È il motivo per cui, in ogni parte del pianeta, il giorno e la notte hanno circa la stessa durata. A partire da quel momento il periodo di luce comincia ad allungarsi rispetto a quello di buio nel nostro emisfero dove con l’equinozio di marzo l'inverno lascia il posto alla primavera. Accade il contrario, invece, nell’emisfero australe, dove la stessa data segna l’inizio dell’autunno. Pertanto l'equinozio di marzo è l'equinozio di primavera nell'emisfero settentrionale e l'equinozio d'autunno in quello meridionale. L'equinozio di settembre è l'equinozio autunnale nell'emisfero settentrionale e quello primaverile in quello meridionale.
Equinozio di primavera: cosa succede in astronomia
L’asse terrestre è una linea ideale che passa per suoi poli geografici Nord e Sud ed è inclinata a un’angolazione di 23,5° in rapporto all'Eclittica, cioè al piano immaginario creato dal percorso della Terra che ruota attorno al Sole. Il Sole sembra dotato di movimento proprio, in realtà sta fermo, mentre la Terra si muove continuamente intorno a esso in senso antiorario. Durante l’equinozio di primavera e in quello autunnale, la declinazione solare è di 0°. E solo durante questi due momenti dell’anno, l’asse terrestre di 23,5° non si inclina verso il Sole o lontano da esso: il centro percepito del disco solare è sullo stesso piano dell'Equatore. Durante il resto dell’anno, invece, l’orientamento dell’inclinazione cambia.
Equinozio di primavera e calendario gregoriano
A livello meteorologico la primavera inizia già il 1° marzo. A livello astronomico, l'equinozio di primavera cade ogni anno tra il 19 e il 21 marzo, ma data e orario cambiano di anno in anno. Nel 2021 e nel 2022 il primo giorno primaverile è stato il 20 marzo. Nel 2007 era stato il 21 marzo. A partire dal 2044, potrebbe essere il 19 marzo. Il motivo di queste discrepanze? Il calendario gregoriano, adottato nel XVI secolo e usato quotidianamente da tutti noi, si basa sull'anno tropico o solare, che dura 365 giorni, non su quello siderale, che invece ha una durata di 365 giorni e circa 6 ore in più. A causa di questo divario, per pareggiare i conti ogni 4 anni è stato introdotto l'anno bisestile con un giorno in più, il 29 febbraio. Le ore di scarto non impattano sul calendario ma, in ambito astronomico, sono gli elementi che fanno anticipare o posticipare i giorni di equinozi e solstizi.