Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Equinozio di Primavera 2019, perché era ieri e non il 21 marzo

Scherzi delle stelle e dell'astronomia. E nel 2048 il primo giorno di primavera sarà il 19 marzo

Equinozio di Primavera 2019 (foto d'archivio)

Equinozio di Primavera 2019 (foto d'archivio)

Roma, 21 marzo 2019 - Eh, no. La primavera 2019 non inizia oggi, 21 marzo. L'equinozio è stato ieri, il 20, precisamente alle ore 22:58 (ora italiana). Questo anticipo capita ormai da diversi anni e ha un motivo ben preciso. Ecco qual è. 

PERCHE' CADE IL 20 MARZO - Il motivo per cui l'equinozio di primavera 2019 cade il 20 marzo e non il 21 è, più o meno, lo stesso che ha spostato l'inizio dell'autunno 2018 dal 21 al 23 settembre. La 'colpa' - per così dire - è del calendario gregoriano che non riesce a misurare 'al millesimo' la rotazione della Terra intorno al Sole. Spieghiamo bene: il nostro pianeta ogni anno non impiega esattamente 365 giorni per ruotare intorno alla stella che lo illumina, ma ci mette in realtà 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Per farla breve, un anno e 6 ore. Ovviamente per motivi di praticità questo tempo è stato approssimato nel calendario gregoriano a 365 giorni. Ma quelle 6 ore non scompaiono comunque nel nulla. Vengono recuperate ogni 4 anni con l'aggiunta del 29 febbraio (6 ore all'anno x 4 anni = 24 ore, un giorno) nell'anno bisestile. Nonostante ciò, resta un margine di errore legato sempre al fatto che il calendario gregoriano si basa sull'anno tropico o solare e non coincide con quello siderale. Per recuperare anche questo disallineamento, non si considerano bisestili gli anni centenari, ossia quelli che finiscono per "00", non divisibili per 400 (come ad esempio il 1700, il 1800 e il 1900). Dato che 2000 è divisibile per 400, per quell'anno si è mantenuta l'alternanza quadriennale. Ma non basta: un divario, speppur piccolo, resta. Sommandosi negli anni, fa sì che i fenomeni astronomici non cadano sempre nella stessa data. Ecco perchè, come ricorda l'astrofisico Gianluca Masi, "intorno al 2048 l'equinozio cadrà addirittura il 19". 

Festa dei colori in India (Ansa)

PERCHE' SI CHIAMA COSI' - Il termine equinozio deriva dal latino "aequa-nox", cioè "notte uguale" in riferimento alla durata della notte uguale a quella del giorno. L'equinozio è quel momento della rivoluzione terrestre in cui il Sole si trova allo zenit dell'equatore e in cui i raggi solari colpiscono la Terra perpendicolarmente. Per questo il periodo diurno e quello notturno sono uguali, 12 ore circa ciascuno. 

SUPERLUNA - L'equinozio di primavera quest'anno è stato accompagnato da una splendida superluna. Lo straordinario evento è stato visibile in cielo nella notte di ieri, precisamente alle ore 02:44. Per chi ha avuto la fortuna di sistemarsi in un luogo lontano da luci artificiali, come in campagna o in montagna, ha potuto osservare al meglio tutti i dettagli e le varie sfaccettature del nostro satellite. Peccato, invece, per chi non è riuscito a vedere lo spettacolo perché come ricorda l'astroficio Gianluca Masi un evento così "non ricapiterà prima del 2030".