Giovedì 26 Settembre 2024

Equinozio d'autunno 2024: perché quest'anno è il 22 settembre invece che il 21? L’ora esatta

C’è un motivo preciso se quest’anno l’equinozio di autunno cade in una data diversa rispetto al 21 settembre: scopriamolo insieme

Equinozio d'Autunno: perché quest'anno è il 22 settembre - Crediti iStock Photo

Equinozio d'Autunno: perché quest'anno è il 22 settembre - Crediti iStock Photo

Chi era convinto che quest’anno l’equinozio di autunno sarebbe caduto il 21 settembre, come di consueto, dovrà ricredersi. Per il 2024, infatti, questa data “classica” è destinata a cambiare. Il motivo è legato ad una serie di fattori astronomici che forse non tutti ancora conoscono.

Perché l’equinozio di autunno 2024 cade il 22 settembre?

Sembra facile dire “autunno”, ma la verità è che definirne i reali contorni è meno scontato di quello che si potrebbe pensare. Giunti a questo punto non sembra basti più identificare l’inizio di questa stagione con l’abbassamento delle temperature, perché a causa degli stravolgimenti climatici in atto i primi freddi si stanno spostando sempre più in avanti, a volte oltre la prima metà del mese di ottobre.

Ecco dunque che un evento come il solstizio ci viene in aiuto definendo i primi giorni dell’autunno da un punto di vista prettamente astronomico e scientifico. A partire da questa data (mobile) dopo tre mesi di alte temperature il sole inizierà a tramontare sempre prima, e la durata dell’esposizione solare andrà a calare sempre più fino a raggiungere il suo minimo in concomitanza con il solstizio d’inverno, a dicembre.

L’appuntamento per quest’anno è fissato dunque il 22 settembre alle ore 14:43 e 36 secondi (in base al fuso italiano), secondo l'Istituto di Meccanica Celeste e Calcolo delle Effemeridi (IMCCE). In quel momento, il sole passerà al di sopra dello zenit dell'equatore terrestre, sorgerà quasi esattamente a est e tramonterà a ovest. Il risultato, come sempre, sarà che per la seconda occasione (dopo l’evento primaverile) avremo il medesimo numero di ore di sole e di notte.

L'anno scorso, l'equinozio d'autunno è caduto il 23 settembre, un giorno più tardi. Al contrario, nel 2021, l'equinozio è avvenuto il 22 settembre, proprio come nel 2020. Per comprendere le ragioni dietro a questa apparente bizzarria è necessario fare un confronto tra il nostro calendario gregoriano e ciò che accade a livello astronomico.

Siamo abituati a pensare, in termini piuttosto semplicistici, all’anno come un periodo di tempo composto da 365 giorni, ma la realtà dei fatti è lievemente diversa: a questo arco temporale è infatti necessario aggiungere altre 5 ore e 48 minuti, cioè il tempo necessario che il nostro pianeta impiega per completare una rivoluzione attorno al sole. Per compensare questo scarto, aggiungiamo un giorno ogni quattro anni, i famosi anni bisestili. Questo spostamento modifica le date e gli orari degli equinozi. E considerato che il 2024 è stato per l’appunto un anno bisestile (dove abbiamo avuto un giorno in più, il 29 febbraio) tutto torna.

È interessante notare, tra l’altro, come per avere un nuovo equinozio d'autunno previsto per il 21 settembre bisognerà aspettare il 2092, mentre quello del 24 settembre è atteso addirittura per il 2303.

Qualche curiosità

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, in questa occasione giorno e notte non hanno la stessa identica durata, tutt’altro. A causa della rifrazione della luce solare (cioè la deviazione dei raggi di luce del sole), il sole appare sopra l'orizzonte in alcuni luoghi quando in realtà è ancora sotto di esso. Ma non finisce qui. Chi vive lontano dall'equatore avrà giorni leggermente più lunghi, poiché il sole impiega più tempo a sorgere e a tramontare dal loro punto di osservazione. Nei giorni vicini all'equinozio, il sole potrà essere visibile per un periodo compreso tra 12 ore e 6 minuti e 12 ore e 16 minuti, a seconda della latitudine. Inoltre, non dimentichiamo che proprio in funzione della particolare posizione del nostro pianeta in questa fase, quella dell’equinozio di autunno è la fase perfetta per poter godere dello spettacolo delle aurore boreali, chiaramente se ci si trova alle giuste latitudini (come nel caso della penisola scandinava). Le particolari perturbazioni del campo magnetico terrestre che interagiscono con le particelle di plasma in fuga dal sole sono infatti più probabili proprio in primavera e in autunno, piuttosto che nelle altre stagioni.

Occhi al cielo, dunque, se in questo periodo vi dovreste trovare in un qualche Paese nordico: se siete fortunati, potreste assistere ad uno dei più incredibili spettacoli che la natura è in grado di offrire.