Londra, 22 luglio 2020 - Le londinesi Emma Watson, attrice, e Reni Eddo-Lodge, scrittrice, stanno lavorando al progetto di rinominare tutte le 270 fermate della metropolitana di Londra con nomi di donne e di persone non binarie (termine che identifica individui che non si considerano né uomo né donna, o che si considerano entrambi o non esclusivamente solo uno dei due, o che sono transgender). L'idea, che prende spunto da un'analoga iniziativa newyorkese, è di ridisegnare l'immagine mentale della città allo scopo di farla vivere in maniera differente da coloro che la abitano e la visitano.
Riscrivere le mappe della metropolitana
La versione statunitense della metropolitana al femminile è stata curata dalla scrittrice Rebecca Solnit e dal geografo Joshua Jelly-Schapiro. Ne è nato un libro intitolato 'Nonstop Metropolis', uscito nel 2016 e poi ripubblicato tre anni più tardi in versione aggiornata e comprendente una nuova versione della mappa della metropolitana di New York, nella quale compaiono anche fermate intitolate alla politica Alexandria Ocasio-Cortez e alla rapper Cardi B. Ispirata da quell'esempio, Emma Watson, diventata celeberrima grazie alla saga di 'Harry Potter', ha unito le forze con Reni Eddo-Lodge, autrice del bestseller 'Why I’m No Longer Talking to White People about Race'. L'idea è stata: facciamo la stessa cosa, ma con la metro di Londra e scegliendo nomi dal mondo dell'arte, della società civile, del business, della politica e anche accettando i suggerimenti inviati dalle persone attraverso un apposito form. Come annunciato dalle due attiviste: "I nomi scelti saranno assegnati alle fermate con le quali hanno più pertinenza. Alcuni potrebbero essere famosi, altri potrebbero essere quelli di eroi e figure sconosciute delle storie nascoste di Londra". Una prima ipotesi prevede di omaggiare le scrittrici Virginia Woolf, Zadie Smith e Jung Chang, la cantante Amy Winehouse, l'infermiera e imprenditrice Mary Seacole e la filosofa e attivista Mary Wollstonecraft. Come già accaduto negli Stati Uniti, il lavoro di Emma Watson e Reni Eddo-Lodge produrrà un libro che sarà pubblicato da Haymarket Books l'8 marzo 2021, in occasione della giornata internazionale della donna.
Il senso dell'iniziativa
L'idea di rinominare le fermate della metropolitana non si esaurisce con un omaggio, ma si muove all'interno di un discorso più ampio e cioè come l'immagine mentale di un luogo influenza il modo di viverlo e, più in generale, il nostro modo di vivere. Vale la pena di citare Rebecca Solnit, così come le leggiamo nell'edizione 2019 di 'Nonstop Metropolis': "In quale modo la nostra immaginazione è modellata dal fatto che così tanti luoghi in così tante città prendono il nome dagli uomini, mentre pochissimi lo prendono dalle donne? Che tipo di paesaggio attraversiamo quando le strade, i parchi, le statue e i ponti sono di genere, e di solito di un solo genere? Che tipo di silenzio sorge dai luoghi che parlano così raramente di donne e alle donne?". E a proposito di rinominare proprio le fermate della metropolitana: "Questa è una storia che sta ancora emergendo dal sottosuolo e che ci ricorda che tutto è connesso".